B. nato nel 420 ca., divenne vescovo di Nisibis (l'attuale Nusaybin), in Mesopotamia, aderendo al Nestorianesimo.
Nel 431, il Nestorianesimo fu condannato e i suoi seguaci, perseguitati, emigrarono oltre la frontiera dell'impero, in Persia. Assunse quindi importanza il vescovado di Nisibis (città ceduta ai persiani nel 363, dopo la loro vittoria sull'imperatore Giuliano (361-363) a Ctesiphon), sotto la guida di B., che era stato nominato governatore della zona di confine da parte del re persiano.
L'influenza che B. esercitò sul re persiano, di dinastia sassanide e di religione zoroastriana, fece sì che, facendo leva sulla paura di un'infiltrazione bizantina in Persia attraverso la nomina di vescovi locali fedeli a Costantinopoli, B. potesse assegnare alle sedi strategiche solo uomini di fede nestoriana.
Inoltre, nel 489, l'arcivescovo Ciro di Edessa convinse l'imperatore Zenone (474-475 e 476-491) a chiudere la scuola persiana di teologia, che era diventata un centro di riferimento per i nestoriani. I maestri esplusi da Edessa si recarono a Nisibis, dove B. fece riaprire una scuola sotto la direzione di Narsete.
Tutto ciò permise l'espansione missionaria del nestorianesimo verso oriente e verso sud (India, Cina, Asia centrale, Arabia ecc.), dove questa corrente si consolidò come principale fede cristiana per diversi secoli.
B. morì verso il 490.