Cocceius (Coch o Koch o Koken), Johannes (1603-1669)

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Johannes Cocceius

 

La vita

Il teologo calvinista Johannes Cocceius (nome umanistico di Johannes Coch o Koch o Koken) nacque il 9 agosto (o forse il 30 luglio) 1603 a Brema, in Germania. Il padre, Timann Coch, era segretario comunale e allevò il figlio in un clima severo tipico da famiglia riformata (Brema era una delle poche città tedesche non a maggioranza luterana). C. venne avviato allo studio della teologia, ma mostrò anche una notevole attitudine per le lingue, imparando il greco, l'ebraico, il caldeo e l'arabo (per esercitarsi su quest'ultima lingua, C. lesse tutto il Corano).

Nel 1625 C. si recò ad Amburgo per approfondire i suoi studi di greco e di dottrina rabbinica, ma nel 1629, disgustato della vita licenziosa degli universitari tedeschi, decise di andare in Olanda, all'università di Franeker, per studiare con il teologo calvinista inglese William Ames (1576-1633) e con l'orientalista Sixtinus Amana, che lo esortò a pubblicare studi sul Talmud. L'anno successivo (1630) C. divenne professore di filologia biblica al Gymnasium illustre di Brema, dove insegnò per sei anni, ma nel 1636 egli ritornò a Franeker, per accettare l'incarico di docente di lingua ebraica e, grazie ai suoi commentari sulla figura dell'Anticristo e sulla lettera di San Paolo agli Efesini, di teologia dal 1643 al 1650.

C. è noto in questo periodo per la feroce polemica sviluppata con il teologo calvinista ortodosso Gisbertus Voetius, non solo perché C. aveva preso le difese del famosissimo Cartesio (René Descartes, 1596-1650), residente in Olanda dal 1629 e difensore della tolleranza religiosa e dei diritti dell'uomo, ma soprattutto perché aveva osato criticare Voetius e i suoi seguaci di essere troppo scolastici. La polemica tra Voetius e C. continuò per tutta la loro vita, influenzando pesantemente l'ambiente accademico olandese dell'epoca: si arrivò a tal punto che nei vari atenei il numero di voetiani e di cocceiani veniva rigorosamente mantenuto uguale pur di non favorire nessuna fazione.

Nel 1650, dopo la morte del titolare Friedrich  Spanheim (1600-1649), C. accettò il ruolo di professore di teologia all'università di Leida e mantenne questa posizione fino alla morte avvenuta il 14 novembre 1669 per un attacco febbrile.

Il pensiero

Il punto centrale del pensiero di C., espresso nelle opere Summa doctrinae de Foedere et Testamento Dei (1648) e Summa teologiae ex sacris Scripturis repetita (1662), era il Patto biblico della Legge stipulato tra Dio e l'uomo prima della Caduta. Esso fu sostituito in seguito con il Patto della Grazia, per onorare il quale era necessaria la Venuta di Cristo ed infatti, il Vecchio Testamento era pieno, secondo C., di riferimenti a Cristo.

Inoltre, dall'alto della sua immensa cultura biblica, C. aveva scritto un'esegesi biblica, più personale e pratica delle interminabili elucubrazioni mentali dei teologi "sistematici" della scuola di Voetius, e che tenesse conto del vero (secondo lui) significato del testo sacro. Le Sacre Scritture infatti venivano man mano elaborate dai vari sconosciuti redattori di allora per i popoli loro contemporanei sulla base del loro livello di comprensione del messaggio divino (una sorta di rivelazione progressiva).

Tuttavia nella disamina di C. il messaggio del Nuovo Testamento diventava decisamente diverso dal Vecchio Testamento ed alcune cose del Vecchio, come ad esempio l'osservanza del giorno di riposo (Sabbath), non erano considerate più valide e proprio quest'ultima osservazione fu il casus belli per lo scatenamento della polemica con Voetius.