Helvétius, Claude Adrien (1715-1771)

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Claude Adrien Helvétius

 

La vita

Il filosofo francese Claude Adrien Helvétius nacque a Parigi nel gennaio 1715 da una famiglia di medici di discendenza svizzera: il cognome originale era, infatti, Schweitzer. H. studiò nel Collegio gesuita Louis-le-Grand e nel 1738, dietro interessamento della regina di Francia, fu nominato esattore delle tasse, posizione che gli permise di vivere in un completo agio finanziario, sebbene poco dopo preferì accettare la nomina di ciambellano della regina.

Tuttavia stanco dell'oziosa e dispendiosa vita a corte, nel 1751 H. si sposò e si ritirò nella sua piccola tenuta a Vore, nella Perche (in Normandia), dove si dedicò al miglioramento delle condizioni di vita dei contadini locali, incoraggiando l'agricoltura e sviluppando l'industria. Qui poté inoltre dedicarsi alla poesia, alla lettura delle opere di moralisti come Michel Montaigne (1533-1592), di filosofi come John Locke (1632-1704) e Voltaire [pseudonimo di Francois Marie Arouet (1694-1778), diventato poi amico di H.], e di scienziati come Isaac Newton (1642-1727) e George Louis Buffon (1707-1788), e all'elaborazione del suo pensiero filosofico, riassunto nel suo principale lavoro De l'esprit (Dello spirito) pubblicato nel 1758.

Il libro attrasse un immediato interesse da parte degli ambienti più progressisti, ma l'autore fu anche perseguitato a causa delle pesanti critiche negative espresse dal Delfino (il figlio del re Luigi XV), dall'università della Sorbona, dal parlamento di Parigi e dal clero francese. H. dovette ritrattare per ben tre volte, ma alla fine il suo libro fu pubblicamente bruciato sul rogo. Inoltre, benché H. non facesse parte (tuttavia alcuni fonti affermano il contrario) dei compilatori della famosa Encyclopédie [anzi Denis Diderot (1713-1784) addirittura polemizzò con H.], per un certo periodo lo scandalo, suscitato da De l'esprit, provocò una serie di censure e persecuzioni anche nei confronti dell'Encyclopédie.

Ma questa condanna di H. funse anche da cassa di risonanza per il suo libro all'estero, dove De l'esprit fu tradotto in quasi tutte le lingue europee e fu il libro più letto dell'epoca. H. visitò l'Inghilterra nel 1764 e la Germania nel 1765, dove fu accolto con tutti gli onori dal re di Prussia, Federico II, detto il Grande (1740-1786). Rientrato in Francia, H. tenne un salotto letterario e filosofico, frequentato dai principali pensatori illuministi dell'epoca e morì a Parigi il 26 dicembre 1771.

Dopo la sua morte, la moglie Anne Catherine de Ligniville (1720-1800) pubblicò nel 1773 il suo saggio inedito De l'homme (Dell'uomo), in cui H. rispondeva alle accuse mosse al suo lavoro precedente. La de Ligniville, inoltre, continuò l'attività del salotto letterario, centro di riferimento della corrente filosofica degli idéologues (ideologi), che seguivano le idee di H. e di Etienne Condillac.

Il pensiero

H. era un edonista ed un utilitarista radicale, convinto che l'Uomo nascesse come tabula rasa e che sviluppasse la sua conoscenza dai sensi (il sensismo di Condillac ebbe molta presa sullo sviluppo del pensiero di H.) e dall'associazione di idee.

Il motore propulsore dell'impulso all'azione è il naturale desiderio di sviluppare al massimo il piacere e di minimizzare il dolore: per H., il giudizio morale è riconducibile, in pratica, a questa ricerca del piacere e rifiuto del dolore. Anche grandi valori morali come l'onore e la nobiltà alla fine sono dettati da moventi utilitaristici e perfino il sacrificio di se stesso è comandato dal fatto che la sensazione di piacere è superiore al contemporaneo dolore.

Per H. tutte le intelligenze sono uguali: la successiva ineguaglianza deriva dal diverso desiderio verso l'istruzione e dal differente ambiente, da cui se ne deduce che l'ignoranza e il degrado della società sono la principale causa dei vizi e dei comportamenti immorali. Questi difetti non sono innati, ma acquisiti, quindi possono essere combattuti con l'educazione, il cui scopo ultimo è quello di far vivere il maggior numero di persone nel modo più felice possibile.

I seguaci

Come già detto, dalle idee di H. prese via il movimento filosofico degli idéologues, di cui fecero parte, tra gli altri, il medico Pierre Cabanis (1757-1808), il filosofo abolizionista Antoine Destutt de Tracy (1754-1836) e Germaine Necker, baronessa di Staël-Holstein (1766-1817 (la famosa Madame de Stäel), uno dei precursori del romanticismo. Infine i concetti di H. influenzarono enormemente il pensiero di Pietro Verri (1728-1797), Cesare Beccaria (1738-1794), e di diversi utilitaristi inglesi come Joseph Priestley (1733-1804), Jeremy Bentham (1748-1832) e John Stuart Mill (1806-1873).