Hut, Hans (m.1527)

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Hans Hut, da U.Gastaldi: Storia dell'anabattismo

per gentile concessione della Claudiana editrice

Hans Hut nacque a Haina, un villaggio presso Römhild, e risedette successivamente a Bibra, vicino a Meiningen (tutti paesi della Turingia meridionale): la data di nascita è sconosciuta. Egli era un rilegatore di libri ed aveva aderito in gioventù al luteranesimo, per il quale aveva operato un'intensa azione di propaganda per tutta la Germania e Austria, grazie al suo secondo mestiere di libraio ambulante.

Tuttavia nel 1524 H. decise di allontanarsi dal luteranesimo, poiché non era convito della necessità del battesimo dei bambini e nonostante un viaggio a Wittenberg per farsi aiutare dai teologi locali in questo suo dubbio, rientrato a Bibra, prese la decisione di non far battezzare il suo ultimo figlio. Questa decisione gli costò l'espulsione da parte dei signori locali, Hans e Georg von Bibra-Schwebenheim, che lo costrinsero a vendere i suoi beni ed ad andarsene.

H. si recò allora con la famiglia a Norimberga, dove incontrò Hans Denck e Thomas Müntzer, per il quale (probabilmente) stampò due opuscoli: Hochverursachte Schutzrede wider das geistlose sanftlebende Fleisch in Wittenberg (Apologia ben fondata e risposta alla carne senza spirito che vive mollemente in Wittenberg), uno dei suoi più violenti opuscoli contro Lutero (che chiamava Dottor bugiardo e il Drago), e Ausgedrückte Entblössung das falschen Glaubens (L'esplicita messa a nudo della falsa fede). H. rimase molto influenzato dalle parole rivoluzionarie di Müntzer e quando scoppiò la Guerra dei Contadini nel Maggio 1525, corse a Frankenhausen, non si sa se per parteciparvi o se per solo vendere i propri libri. Fatto sta che non appena iniziò la battaglia se ne allontanò spaventato: fu tratto in arresto per essere poi rilasciato.

Decise quindi di tornare a Bibra, proprio mentre era in corso una rivolta locale di contadini capitanata da Jörg Haug, che invitò H. a predicare per i rivoltosi. Anche questa sedizione fu repressa e H. decise di cambiare aria, recandosi ad Ausgburg (Augusta), dove il 26 Maggio, abbandonate le sue velleità rivoluzionarie, fu convertito all'anabattismo e ribattezzato da Hans Denck, diventato successivamente il nuovo capo del gruppo di Augusta, dopo la partenza in Luglio di Balthasar Hübmaier per la Moravia.

Come novello missionario, H. predicò il suo nuovo credo per tutta la Germania e l'Austria, convertendo un numero molto rivelante di persone, oltre a coordinare la comunità di Augusta, soprattutto dopo il Novembre 1526, quando Denck decise di recarsi a Strasburgo. H. pose molto l'accento sul carattere apocalittico delle sue predicazioni, fissando la data della parusia (seconda venuta di Cristo sulla terra) per la Pentecoste del 1528. Per il millenarista H., il fedele doveva aspettare (oramai erano gli ultimi giorni!) il ritorno di Cristo, patendo pazientemente le sofferenze delle persecuzioni, come un vero e proprio battesimo di sangue. Questa visione estrema della vita in terra non mancò di attirare critiche dai suoi compagni di fede come Denck, ma soprattutto da Hübmaier.

Questi, infatti, era riuscito a creare a Nikolsburg (Mikulov) in Moravia, una comunità anabattista, che ebbe un successo straordinario: non solo era riuscito a convertire sia i nobili Leonhard e Johann von Liechtenstein che i due predicatori luterani della città, Hans Spittelmaier (1497-1528) e Oswald Glait (m. 1546), ma anche a ribattezzare circa 6.000 persone durante la sua permanenza, creando a Nikolsburg quel centro di riferimento, che gli anabattisti perseguitati in Europa anelavano disperatamente.

A Nikolsburg Hübmaier era fautore di un coinvolgimento dei cristiani nella vita politica e nella difesa con le armi, se necessario, della propria autonomia: i suoi seguaci furono per questo detti Schwertler (i portatori di spada). Tuttavia questa posizione alimentò i dissidi interni al movimento anabattista con la corrente pacifista degli Stabler (i portatori di bastone), seguaci di Jakob Wideman, detto Jakob il guercio (m.1535 ca.). La polemica peggiorò proprio con l'arrivo, alla fine del 1526, di H., che si schierò con il partito degli Stabler, spezzando il movimento anabattista locale e portando dalla sua parte gli adepti più radicali, che mal tolleravano i compromessi di Hübmaier con le autorità locali e propendevano per un anabattismo estremo secondo un concetto caro al fondatore Conrad Grebel.

La situazione precipitò quando i signori di Liechtenstein fecero arrestare H., che riuscì però ad evadere da una finestra del loro castello. Riacquistata la libertà, H. andò in Austria a fare proselitismo, recandosi successivamente, nell'Agosto 1527, ad Augusta per presenziare al "Sinodo dei martiri", dove si riunirono quasi tutti i capi anabattisti dell'epoca e dove, con la mediazione di Denck, furono fissati i punti di un grandioso programma missionario.

Il programma fu però stroncato sul nascere dalla reazione cattolica e luterana, ed il titolo di "Sinodo dei martiri" derivò tristemente dalla morte violenta che colpì quasi tutti gli anabattisti presenti. Anche H. non sfuggì a questo destino: arrestato il 15 Settembre ad Augusta stessa, fu torturato ed interrogato per un periodo di due mesi e mezzo.

Il 6 Dicembre 1527, dopo un'ennesima tortura, fu riportato in cella svenuto e non si accorse quindi di nulla quando una candela accesa nella sua cella cadde sulla paglia, creando un principio di incendio e uccidendolo per asfissia da fumo. Tuttavia i suoi giudici non si accontentarono di una fine così poco "spettacolare" e decisero quindi di mettere in piedi una macabra sceneggiata, che ricorda vagamente il famigerato Processo al Cadavere di Papa Formoso: legato il cadavere su una sedia, finirono il processo e pronunciarono la sentenza di morte, mandando il corpo sul rogo il giorno dopo la sua morte in cella.

H. ebbe un enorme effetto sulla diffusione dell'anabattismo in Germania e Austria e il gruppo missionario, che si creò intorno a lui, fu denominato Circolo di Hut, dove si svilupparono ed affermarono alcuni concetti fondamentali delle sue prediche, come la sofferenza passiva e non violenta dei fedeli perseguitati nell'attesa della parusia, l'importanza della comunità fraterna ed il non coinvolgimento con le autorità locali per questioni di giustizia terrena.