Kozlowska, Feliksa Magdalena (1862-1921) e Chiesa vecchio-cattolica mariavita

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Feliksa Magdalena Kozlowska

 

La vita di Kozlowska e la fondazione della Chiesa mariavita

La mistica religiosa cattolica Feliksa Magdalena Kozlowska nacque il 27 maggio 1862 da Jakub e Anna Kozlowski a Wieliczna, ad est di Varsavia (in Polonia): all'età di 21 anni, ella entrò nell'ordine dei cappuccini, più precisamente in una delle molte congregazioni clandestine fondate da Honorat Kozminski (1829-1916): il momento politico-religioso per i polacchi cattolici era, infatti, molto critico a causa dell'azione repressiva del regime zarista, che, dopo la fallita rivoluzione polacca del 1863, aveva proibito la maggior parte delle organizzazioni religiose non ortodosse in Polonia, soprattutto quelle cattoliche.

Nonostante ciò, l'otto settembre 1887, K. (secondo alcuni autori, influenzata dai principi della Chiesa del Carmelo di Vintras) fondò un ordine religioso contemplativo femminile basato sulla regola delle clarisse e sei anni dopo, il 2 agosto 1893, suor Maria Franciszka (il nome assunto in convento dalla K.) ebbe una visione: la prima di una serie che durò fino al 1918 e che furono raccolte con il titolo Dzielo Wielkiego Milosierdzia (Il lavoro del gran perdono), un testo canonico per i mariaviti, al pari della Bibbia. Le fu rivelato l'ordine di combattere il declino morale del mondo, e in particolare del clero cattolico, e di fondare una nuova organizzazione religiosa mista per il rinnovamento spirituale, alla quale diede il nome di "Unione Mariavita" (dal latino Mariae vitam imitans = imitando la vita di Maria), e i cui scopi primari erano l'adorazione del Santo Sacramento e il culto dell'aiuto perpetuo della Vergine Maria.

K. fu molto abile nel convincere diversi giovani preti polacchi, solitamente di ottima cultura, che avevano compiuto i loro studi teologici a San Pietroburgo e ricoprivano posizioni di responsabilità (professori, rettori, ecc.) nei vari seminari del paese, ad entrare a far parte della neonata organizzazione. Questi sacerdoti adottarono uno stile di vita ascetico, di vaga ispirazione francescana, ed erano favorevoli ai rosari ed alle frequenti confessioni e comunioni.

Rimaneva il problema del riconoscimento da parte della Chiesa Cattolica, considerando che l'intenzione originaria di K. non era di creare un movimento scismatico, bensì di sviluppare una missione di riforma della Chiesa. Ma, nel 1903-1904, già dall'inizio delle negoziazioni con la Chiesa Cattolica, i rapporti apparvero difficili: dapprima, nel 1903 i documenti per la regolarizzazione dell'ordine mariavita furono rifiutati da due importanti prelati [l'arcivescovo di Varsavia, Wincenty Chrosciak Popiel (m.1912), e il vescovo di Lublino, Franciszek Jaczewski (m.1918)], sebbene poi portati, grazie ad una pressione popolare nella sua diocesi, a Roma dal vescovo di Plock, Jerzy Józef Elizeusz Szembek (m. 1905).

In seguito, dopo l'elezione a papa di Pio X (1903-1914), una delegazione di mariaviti, sospettando una certa ostilità da parte dei vescovi polacchi nei loro confronti, recatasi a Roma nel giugno 1904 con a capo il Ministro Generale dell'Ordine, Jan Maria Michal Kowalski (1871-1942), fu rassicurata dal pontefice sull'esito positivo nel processo di riconoscimento, ma la decisione (presa in agosto e annunciata nel dicembre 1904) della Congregazione per la dottrina della fede (l'ex Inquisizione), supportata dal parere negativo dell'alto clero cattolico polacco, fu di segno diametralmente opposto: condanna delle visioni di K., definite "allucinazioni", e scioglimento dell'ordine mariavita. Nonostante lo shock per il documento dell'Inquisizione, i mariaviti cercarono di mantenere aperte le trattative con la Chiesa Cattolica, recandosi spesso a Roma, ma nell'aprile 1906 fu pronunciata la loro definitiva condanna nell'enciclica papale Tribus circiter, dove fu ribadito l'ordine di scioglimento e criticata la venerazione quasi idolatra di K. da parte dei suoi seguaci.

Il 5 dicembre dello stesso anno, non essendosi piegati al volere papale, K. (primo caso nella storia della Chiesa di scomunica di una donna come capo di un gruppo eretico) e Kowalski furono scomunicati e i mariaviti si separarono ufficialmente dalla Chiesa Cattolica.

La Chiesa mariavita dopo la separazione dai cattolici

Nei primi anni, la Chiesa mariavita ebbe circa 60.000 fedeli (che negli anni successivi arrivarono fino a 160.000) in Polonia e fu riconosciuta, in aperta polemica con la Chiesa Cattolica, dalle autorità russe. Ci furono anche diversi episodi di violenza e intolleranza nei loro confronti, inclusi alcuni assassini, centinaia di feriti ed il sequestro dei loro luoghi di culto. Tuttavia, il riconoscimento che premeva di più ai mariaviti era quello di una diretta successione apostolica mediante la consacrazione di un loro vescovo. Per questo motivo, nel 1909, si misero in contatto con la Chiesa vecchio-cattolica di Utrecht: l'arcivescovo Gerardus Gul (1847-1920), con l'ausilio di altri vescovi, tra cui Arnold Harris Mathew, il 5 ottobre 1909, consacrò vescovo Kowalski, il quale, dopo la morte di K. il 23 agosto 1921 a Plock, divenne il capo e introdusse molte innovazioni in quella che, dal 1919 fu denominata Chiesa vecchio-cattolica dei mariaviti.

Le principali decisioni di Kowalski furono:

  • Matrimonio per i sacerdoti

  • Sacerdozio alle donne

  • Comunione sotto ambedue le specie

  • Semplificazione delle cerimonie e regole in Quaresima

  • Abbassamento dell'età per la prima Comunione

  • Rimozione dei titoli ecclesiastici

Tuttavia le prime due decisioni provocarono delle gravi controversie e fratture nella chiesa. Nel 1924 i mariaviti ruppero con i vecchi-cattolici (i rapporti sono ripresi solo nel 1972) e, negli anni successivi, ogni tentativo d'ecumenismo con le altre chiese cristiane fallì. Inoltre le azioni di Kowalski gli costarono una ventina di processi con varie accuse, due anni di carcere tra il 1936 ed il 1938 e l'espulsione dalla chiesa il 29 gennaio 1935: l'ex vescovo, che morì tragicamente nel campo di concentramento di Dachau il 26 maggio 1942, fondò, di contro, la sua Chiesa cattolica mariavita a Félicjanow, con 3.000 fedeli, oggigiorno ridotti a poche centinaia di seguaci.

Il filone principale dei mariaviti si raccolse intorno al vescovo Klemens Maria Filip Feldman, e conta oggi 25.000 fedeli in Polonia, con vescovo, dal 1997, Wlodzimierz Jaworski, e 5.000 in Francia. Il sito ufficiale polacco è http://www.mariawita.pl/, mentre il sito francese è http://www.mariavite.org. Oggigiorno, si stanno facendo diversi sforzi di riconciliazione tra i cattolici ed i mariaviti, compresa una commissione di dialogo istituita nel 1997. Un esempio indicativo fu negli anni '80 la decisione del Papa Giovanni Paolo II (1978-2005) di permettere all'astronomo polacco Konrad Maria Pawel Rudnicki, che soprattutto era sacerdote della Chiesa dei Mariaviti, di celebrare una messa secondo la liturgia mariavita nella sua cappella privata di Castel Gandolfo.

I mariaviti in Nord America

I mariaviti sono presenti anche in USA, come Mariavite Old Catholic Church - Province of North America (Chiesa vecchio-cattolica mariavita, provincia del Nord America), autonoma dal 1953 e attualmente sotto la direzione dell'arcivescovo Robert Ronald John Maria Zaborowski, che dichiara un seguito di oltre 300.000 fedeli (per la verità, un dato molto contestato da altre fonti).

I mariaviti americani si sono progressivamente staccati negli anni '20 dalla chiesa madre, sotto l'influenza di preti provenienti dalla Chiesa Cattolica Polacca di Stefan Kaminski (1859-1911), e rifiutano le novità introdotte da Kowalski: i preti sono, infatti, celibi. La liturgia (in polacco, latino o inglese) è quella rigorosamente stabilita dal Concilio di Trento (1545-1563), fatto che ha attratto, nel tempo, molti fedeli cattolici e anglicani.