Murray, John (1741-1815) e Universalismo

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John Murray

(dal sito www.uua.org)

L'Universalismo prima di Murray

L'Universalismo, come concetto di salvezza per tutto il creato (angeli e uomini, anche se peccatori o dannati, e perfino demoni), è assimilabile alla dottrina dell'apocatastasi, che fu espressa per primo da Origene e condannata dal Concilio di Costantinopoli del 543. Essa fu variamente ripresa, nel corso dei secoli, da una serie di teologi ortodossi, come San Gregorio di Nissa (335-ca.395) e San Gregorio Nazianzeno (329-ca.390), ed eterodossi, come Diodoro di Tarso, Teodoro di Mopsuestia, Giovanni Scoto Eriugena e Amaury di Béne.

Nel '500 la dottrina fu espressa da alcuni esponenti anabattisti, soprattutto Hans Denck, mentre in Inghilterra l'ambiente divenne favorevole allo sviluppo di questo concetto soprattutto dopo che, nel 1563, furono pubblicati i Trentanove Articoli, la serie delle formule dottrinali della Chiesa d'Inghilterra, i quali non contenevano più (rispetto ai precedenti Quarantadue Articoli del 1552) un preciso divieto contro l'Universalismo. In seguito, nonostante il Parlamento inglese del 1648 condannasse come eretica questa dottrina, difesa comunque da riformatori sociali come Gerrard Winstanley, grazie alla sconfitta dei sostenitori di Carlo I d'Inghilterra (1625-1648) nel 1649 e alla salita al potere di Oliver Cromwell (1599-1658) la condanna passò nel dimenticatoio e le idee universaliste poterono finalmente svilupparsi.

Molto diversa fu la situazione in altri paesi europei: per esempio in Francia il medico e mistico Georges de Benneville (1703-1793) fu condannato a morte per le sue prediche universaliste ed anche perché era stato coinvolto nella rivolta dei camisardi. Graziato, letteralmente davanti al boia, per l'intervento diretto del re Luigi XV (1715-1774), Benneville si trasferì dapprima in Germania, e poi, nel 1741, in America, dove per più di 50 anni egli diffuse le sue idee nella Pennsylvania, Maryland, Virginia e Carolina del Nord e del Sud.

La vita

John Murray nacque il 10 dicembre 1741 ad Alton, nella contea inglese dello Hampshire, da una famiglia molto credente: il padre, anglicano, e la madre, presbiteriana, lo allevarono in un ambiente severamente religioso. All'età di dieci anni, M. si trasferì con la famiglia a Cork, in Irlanda e al rientro in Inghilterra nel 1760, egli aderì al metodismo, entrando nella congregazione guidata da George Whitefield.

Tuttavia non ci rimase molto, poiché poco dopo fu influenzato dalle idee del predicatore metodista gallese James Relly (1722-1778), fondatore della setta del rellyiti e divulgatore d'idee universaliste, che sosteneva il concetto che, se tutti gli uomini avevano peccato in Adamo, allora tutti erano salvi in Cristo. Pare che M. sia stato convertito alle idee di Relly da una discepola di quest'ultimo, la quale, convocata dal predicatore, non solo non era stato convinta a rientrare nel credo metodista, ma era perfino riuscita a mettere in crisi il suo avversario.

Diventato un rellyite convinto, M. fu ben presto scomunicato ed espulso dalla congregazione di Whitefield. Decise allora di emigrare in America nel 1770 e il 30 settembre tenne il suo primo sermone sul suolo americano a Good Luck, nello stato del New Jersey. A seguire si diede ad un'intensa campagna di predicazioni universaliste a Newport, Boston e Portsmouth e in altre città del New England.

Nel 1774 egli si stabilì a Gloucester (Massachusetts), dove fu accusato di essere una spia del governo inglese e dove, solo grazie ad amici influenti, gli fu permesso di risiedere. Dopo un periodo come cappellano della brigata di Rhode Island, in occasione dello scoppio della Guerra d'Indipendenza Americana (1775), M. si sposò con la sua seconda moglie, la futura scrittrice Judith Sargent (1751-1820) e fondò una società universalista a Gloucester.

Nel 1784 M. visitò la società universalista di Philadelphia, fondata da Elhanan Winchester, dal quale lo divideva una diversa visione sulla riconciliazione con Dio alla fine dei giorni (per M. la felicità eterna dipendeva dalla stessa riconciliazione, mentre per Winchester, tutti sarebbero stati dapprima puniti per i loro peccati). Comunque ambedue parteciparono nel settembre 1785 alla prima Convenzione Generale Universalista, che si tenne ad Oxford, nel Massachusetts: in questo convegno fu adottato il nome ufficiale di Universalisti o Società Cristiana Indipendente.

Nel 1790 le società universaliste di Philadelphia, riorganizzate da M. (Winchester si era trasferito in Inghilterra per predicare le sue idee universaliste), si fusero in un unico organismo, che si diede una professione di fede ed una forma di governo delle chiese. Poco dopo, gli universalisti di Boston e del New England, non potendo intraprendere un lungo viaggio fino a Philadelphia per partecipare ai lavori delle convenzioni annuali, chiesero e ottennero di organizzare una propria convenzione annuale, che si tenne sempre ad Oxford nel 1793 e adottò la professione di fede e l'organizzazione di Philadelphia.

Il 23 ottobre dello stesso anno M. fu nominato pastore della società universalista di Boston, ruolo che mantenne fino al 19 ottobre 1809, quando fu colpito da una grave forma di paralisi, che lo costrinse a ritirarsi dalla vita attiva. Rimase in questo stato di debilitazione fisica fino alla sua morte, sopraggiunta il 3 settembre 1815 a Boston.

Il pensiero

Benché egli sia stato coniato da molti come il "Padre dell'Universalismo in America", le idee religiose di M. sono ben differenti da quelle accettate oggigiorno dagli universalisti. M. era un trinitario convinto, credeva in Dio come causa prima indivisibile, in un diavolo personale (in altre parole ogni persona ha un rapporto individuale con il concetto di diavolo e di malvagità) e negli angeli. La sua dottrina principale come universalista era che tutti erano salvi in Cristo, tuttavia, anche dopo la morte, molti avrebbero in ogni caso avuto un'esistenza misera finché non si fossero riconciliati con Dio.

L'universalismo in America

L'universalismo, come si è detto, si è sviluppato in America seguendo due filoni indipendenti tra loro: da una parte il nostro M., dall'altra le idee di Elhanan Winchester, discepolo del già citato mistico francese Georges de Benneville, emigrato in America nel 1741.

Nel 1809 la convenzione di Philadelphia cessò di esistere, mentre rimase in vita quella di Boston, che divenne, da quel momento, l'unica Convenzione Generale Universalista, odierno punto di riferimento per l'organizzazione negli Stati Uniti.

Nel frattempo, nel 1803, era stata adottata la seguente professione di fede universalista, che tuttora è valida:

  • Gli universalisti credono che le Sacre Scritture dell'antico e Nuovo Testamento contengano la rivelazione della persona di Dio e del dovere, dell'interesse e della destinazione finale dell'umanità.

  • Gli universalisti credono che c'è un solo Dio, il cui mantello è l'amore, rivelato in un unico Signore Gesù Cristo, per mezzo dell'unico Spirito Santo di Grazia, che finalmente riporterà l'intera umanità alla santità e alla felicità.

  • Gli universalisti credono che la santità e la vera felicità sono inseparabilmente connesse e che i credenti dovrebbero essere attenti a mantenere l'ordine e mettere in pratica buone opere; poiché queste cose sono buone e vantaggiose per l'Uomo.

Volutamente vaga, questa dichiarazione di fede permette una grand'ampiezza di differenze, che effettivamente esiste, sui punti minori del credo universalista. Ed in effetti, nel corso degli ultimi due secoli, la dottrina si è evoluta man mano: il pensatore che (nel periodo 1805-1830) ebbe maggiore influenza nell'elaborazione delle idee universaliste fu senz'altro Hosea Ballou, che ripulì la dottrina di ogni traccia residua di calvinismo e introdusse i concetti di unitarianismo.

A proposito dei rapporti con quest'ultima corrente religiosa, nonostante svariati punti in comune, universalisti e unitariani rimasero separati per lungo tempo. Con il tempo impararono a collaborare e, soprattutto dopo la 2° guerra mondiale, si stemperò il problema razziale (gli unitariani avevano sempre favorito la militanza di fedeli di colore). Fu quindi abbastanza naturale che finalmente nel 1961 avvenisse la fusione degli universalisti statunitensi con il movimento degli unitariani, dando luogo all'American Unitarian Universalist Association, poi solo Unitarian Universalist Association, che conta oggi 502.000 aderenti.

Il relativo sito web è http://www.uua.org/.