Nayler, James (1618-1660)

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James Nayler

 

Il quacchero James Nayler nacque nel 1618 a Andersloe (oggi Ardsley), vicino a Leeds, nella contea inglese del West Yorkshire, da una famiglia di piccoli proprietari terrieri.

Nel 1642, allo scoppio della guerra civile, N. si arruolò come quartiermastro (furiere) nella cavalleria dell'esercito parlamentare, ma nel 1650 dovette ritirarsi a vita privata a causa delle sue cattive condizioni di salute. Ritornato a casa, ebbe un giorno una visione, mentre arava i suoi campi: una voce che lo esortava a vendere tutto e ad andarsene dalla casa del padre. Ma non prese decisioni drastiche finché non ebbe incontrato nel marzo 1652 il fondatore del movimento dei quaccheri, George Fox. A quel punto N. vendette tutti i suoi averi e divenne uno dei primi, ed il più dotato come eloquenza, dei predicatori quaccheri. Il suo pensiero era abbastanza radicale e nell'esercizio della predicazione, amava inserire concetti cari ai ranters e ai familisti, ma fu imprigionato diverse volte per blasfemia tra il 1653 ed il 1655.

Nel 1656, però, N. passò il segno prestandosi ad una rappresentazione che lo mise nei guai seri con le autorità anglicane. L'anno prima, il 1655, infatti N. si era recato a Londra, dove aveva conosciuto un gruppo di signore della setta, affascinate dal suo aspetto e modo di fare. Quando poi, recatosi nell'ovest del paese, N. era stato arrestato ad Exeter, queste donne, tra cui Martha Symmonds e Hannah Stranger, erano andate a trovarlo in carcere, iniziando a adorarlo come un novello Cristo. Una terza adepta, particolarmente emotiva, tale Dorcas Erbury, alla vista di N., svenne e questo svenimento fu esageratamente descritto come una morte improvvisa, quindi il semplice rinvenimento, avvenuto alla presenza di N., fu interpretato come un vero e proprio miracolo della resurrezione operata dal predicatore quacchero.

Fox stesso visitò N. in carcere per controllare e reprimere questa preoccupante divinizzazione del suo ex pupillo, derivata probabilmente da una interpretazione un po' troppo letterale di una frase di Fox stesso, Dio è in ogni uomo, ma N., irretito dalle sue seguaci e convinto da loro di essere lui stesso Gesù Cristo, lo trattò con sufficienza.

Poco dopo il suo rilascio nell'ottobre 1656, il misfatto: preceduto dalla Symmonds e dalla Stranger, che cantavano: "Santo, Santo, Santo, il Signore Dio di Israele" e stendevano vesti per terra davanti al corteo, N. entrò a Bristol a cavallo di un asino, appunto come un novello Gesù Cristo, ad imitazione dell'entrata in Gerusalemme, descritta nei Vangeli.

Immediatamente arrestato con il suo seguito, egli fu inviato a Londra per essere interrogato dal parlamento inglese, dominato in quel momento dalla fazione puritana. Qui N. fu condannato per blasfemia: egli non sarebbe potuto essere messo in prigione per più di sei mesi, secondo la legge contro la blasfemia (Blasfemy Act), se non fosse stato per i conservatori puritani che prima tentarono inutilmente di farlo condannare a morte e poi concepirono per lui una tremenda punizione. Infatti, dopo essere stato esposto per due ore alla gogna, N. fu legato ad un carro e frustato a sangue per tutto il percorso durante il suo trasferimento ad un altro luogo di condanna, rimesso alla gogna, gli fu bucata la lingua con un ferro rovente e fu marchiato a fuoco sulla fronte con la lettera B (blasfemia).

Non soddisfatti di questo trattamento, i suoi giudici ordinarono che N. fosse in seguito condotto a Bristol per essere portato in giro per la città, in segno di scherno, seduto al contrario su un cavallo senza sella, nuovamente frustato ed infine gettato nella prigione di Bridewell a Londra, dove rimase per due anni e mezzo. Perfino il Lord Protettore Oliver Cromwell (1599-1658) fu sconvolto da tanta severità della condanna, ma non riuscì a fermare la punizione. In prigione, comunque, nonostante la proibizione di ricevere penna e carta, N. riuscì a scrivere diversi trattati. Finalmente l'8 settembre 1659 N. fu liberato per ordine del nuovo parlamento e nel gennaio 1660 si riconciliò con Fox e gli altri quaccheri.

Nell'ottobre 1660 egli si mise in viaggio da Londra per andare a visitare la sua mai dimenticata, ma un po' trascurata, famiglia che abitava ancora nello Yorkshire. Purtroppo non ci arrivò mai: dopo qualche giorno fu trovato legato e bastonato in un campo di Kings Ripton, vicino a Huntingdon, nella contea del Cambridgeshire, probabilmente vittima di banditi di strada, e, nonostante i soccorsi portati da Thomas Parnell, un medico quacchero locale, N. morì a Kings Ripton il 21 ottobre 1660 per le gravissime ferite riportate al capo.