Papa Onorio I (papato dal 625 al 638)

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Papa Onorio I

 

Papa Onorio detiene il non invidiabile primato di essere stato l'unico Papa condannato ufficialmente come eretico da parte di un Concilio Ecumenico. L'episodio accadde nel 626 e si riferì ad un contenzioso cristologico nel quale era coinvolto il patriarca di Costantinopoli, Sergio. Questi, su sollecitazione dell'imperatore Eraclio (610-641), si era pronunciato affermando un'unica volontà (thélema) di Cristo, che compiva opere divine ed umane mediante un'unica operazione (enérgheia). Dall'unico thélema deriva il termine, data a questa dottrina di Sergio, di monotelismo (o monotelitismo) e dall'unica enérgheia deriva il termine di monoenergismo. La dottrina, elaborata quindi da Sergio, permise a Ciro, vescovo d'Alessandria, di riconciliare temporaneamente i cattolici e i monofisiti dell'Egitto, ma fu contestata da San Sofronio, vescovo di Gerusalemme.

Nel 634, Sergio si decise a scrivere a Papa Onorio, lasciando cadere, per prudenza, la questione dell'unica o due, umana e divina (come chiedeva Sofronio), operazioni e concentrandosi sull'unica volontà di Cristo, da cui il nome di monotelitismo (o monotelismo). O., imprudentemente e senza una particolare fermezza, considerò la questione un semplice gioco di parole e in due lettere (di cui la seconda è andata perduta) accettò la tesi dell'unica volontà, che Sergio incluse in un editto intitolato Ékthesis (Esposizione). Tuttavia, dopo la morte di O. e di Sergio nel 638 e quella dell'imperatore Eraclio nel 641, i teologi cattolici, con a capo Papa Giovanni IV (640-642), smentirono questa dottrina, tornando alla dottrina più canonica delle due volontà, divina e umana, di Cristo.

Il dibattito su energia e volontà, comunque, continuò ad infiammare gli animi dei cristiani, a tal punto che l'imperatore Costante II (641-668) dovette emanare, nel 648, l'editto Typos per frenare le polemiche. Ma sulla cattedra di Pietro sedeva un energico Papa (San) Martino I (649-655), il quale convocò, nel 649, un sinodo in Laterano, dove condannò gli editti Ékthesis e Typos, scomunicò Sergio e affermò l'esistenza in Cristo delle due volontà. Costante reagì molto male ai pronunciamenti di Martino, che fece arrestare nel 653 dall'esarca Teodoro Calliope e portare in catene a Costantinopoli. Qui Martino fu imprigionato nell'attesa di essere condannato a morte, ma poi, grazie all'intercessione del patriarca monotelita di Costantinopoli, Paolo, la sentenza fu dall'imperatore trasformato in esilio a Cherson, in Crimea, dove il povero Martino morì per stenti nel 655.

Ciononostante, l'ortodossia si era oramai pronunciata su questa dottrina e nel 680 al VI Concilio Ecumenico a Costantinopoli, presieduto dall'imperatore Costantino IV Pogonato (668-685) e voluto da Papa Agatone(678-681), il monotelismo ed il monoenergismo vennero definitivamente condannati. In questo Concilio la scomunica fu estesa anche ad O., colpevole di aver avallato la dottrina di Sergio e la sua lettera ambigua fu pubblicamente bruciata. Successivamente Papa Leone II (682-683) nel 682 corresse il tiro, cambiando la condanna di O. da eresia in negligenza pastorale.

Comunque la condanna a O. rimase ed il fatto che un Papa potesse cadere in errore fu utilizzato durante la Riforma del XVI secolo dai protestanti, che contestavano, a quel tempo, proprio l'infallibilità papale.