Pastorelli (o Pastoureaux) (Movimenti del XIII secolo)

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I pastorelli partono per la crociata, ma vengono massacrati a Bourges

da una pergamena miniata del XV secolo

Due movimenti popolari del XIII secolo:

Primo movimento (1250-1251)

Nel 1250 il re di Francia, e futuro santo, Luigi IX (1226-1270), durante la sfortunata VII crociata, fu fatto prigioniero a Mansura dai mussulmani. L'energica madre, Bianca di Castiglia, cercò di organizzare una spedizione di soccorso, ma il suo appello cadde nel vuoto presso la nobiltà e clero. Fu invece raccolto dalla popolazione più umile, pastori e contadini, infiammati dalle prediche di un ex monaco cistercense di sessant'anni, di nome Jacob, originario dell'Ungheria, che fu quindi chiamato Maestro d'Ungheria. Jacob predicava la Crociata nel nome della Vergine Maria, con un pugno sempre chiuso, nel quale egli affermava esserci una mappa datagli dalla Madonna.

La predicazione ebbe un successo fenomenale: in poco tempo si raccolse un esercito di crociati di 30.000 persone, ma purtroppo con infiltrazioni di delinquenti ed assassini, i quali si lasciarono andare ad ogni sorta di atrocità, particolarmente contro il clero. A Parigi, a Rouen, ad Orléans, a Tours vi furono massacri di monaci, maltrattamenti di vescovi, dissacrazione di chiese. Il Papa Innocenzo IV (1243-1254) allora li scomunicò e Bianca di Castiglia, rendendosi conto che il movimento non era più controllabile, ne ordinò la distruzione.

E, infatti, a Bourges, dopo i soliti saccheggi, questa volta ai danni degli ebrei poiché i monaci erano riusciti a fuggire in tempo, i crociati furono accerchiati dalle truppe inviate dalla regina madre. Riuscirono momentaneamente a liberarsi, tuttavia furono raggiunti e massacrati presso Villeneuve-sur-Cher, dove anche il Maestro d'Ungheria fu ucciso. Alcune frange arrivarono in Guascogna allora appartenente al re d'Inghilterra, altri direttamente in Inghilterra stessa, ma furono tutti scovati e trucidati.

Secondo movimento (1320)

Durante il regno di Filippo V il Lungo (1317-1322), nel 1320 si formò un altro movimento spontaneo di Pastorelli, esasperati per l'indifferenza della nobiltà francese alla sorte della Palestina. Come in un copione, già visto nel 1251, i Pastorelli (circa 40.000) saccheggiarono Parigi, Berry, Saintonge e nell'Aquitania, sfogandosi soprattutto contro gli ebrei, colpevoli, secondo loro, di essere degli usurai ed in questo, purtroppo, furono aiutati e incoraggiati dalle popolazioni cattoliche locali. A Verdun-sur-Garonne 500 ebrei si tolsero la vita per non cadere vivi nelle loro mani.

Allora intervenne Papa Giovanni XXII con una scomunica, ma essi sfidarono l'autorità papale, marciando sulla sede pontificia di Avignone. Tuttavia, prima di arrivarci, furono intercettati dalle truppe del siniscalco di Carcassonne e dispersi nelle paludi della foce del Rodano, dove la fame e le frequenti retate dei soldati li eliminarono definitivamente.