Ritschl, Albrecht (1822-1889) e ritschlianismo

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Albrecht Ritschl

 

La vita

Il teologo protestante Albrecht Ritschl nacque il 25 marzo 1822 a Berlino dal pastore Georg Karl Benjamin Ritschl (1783-1858), futuro sovrintendente generale e vescovo luterano della Pomerania. R. studiò al liceo di Stettino, e poi alle università di Bonn, Halle e Tübingen: nel 1843 egli si laureò in filosofia a Halle e successivamente in teologia a Tübingen. In quest'ultimo ateneo R. subì l'influenza di Ferdinand Christian Baur (1792-1860), soprattutto nel suo primo trattato, del 1846, Das Evangelium Marcions und das kanonische Evangelium des Lukas (Il Vangelo di Marcione e il Vangelo canonico di Luca), nel quale cercò di dimostrare che il vangelo apocrifo dello gnostico Marcione era la vera ispirazione del vangelo di Luca.

Nel 1852 R. fu nominato professore aggiunto (divenne ordinario nel 1859) di teologia evangelica, mentre l'anno precedente (1851) egli abbandonò la sua teoria esposta nel lavoro su Marcione, e progressivamente si allontanò dalle idee di Baur, con il quale ebbe perfino uno scontro in pubblico nel 1856. A dimostrazione del suo pensiero indipendente, R. pubblicò nel 1857 la seconda edizione della Die Entstehung der altkatholischen Kirche (L'origine della Chiesa vecchio-cattolica), dove rifiutò la tesi di Baur di una netta distinzione (o contrapposizione) tra San Paolo e gli Apostoli (in pratica tra il pensiero del primo e quello di San Pietro), affermando che nel nuovo Testamento il Cristianesimo era esposto senza alcuna contraddizione interna.

Nel 1864 R. si trasferì a Göttingen, dove, influenzato dal pensiero di Rudolf Hermann Lotze (1817-1881), pubblicò le sue principali opere di teologia: nel periodo 1870-74 Die Christliche Lehre von der Rechtfertigung und Versöhnung (Dottrina cristiana sulla giustificazione e riconciliazione), nel 1875 Unterricht in der christlichen Religion (Istruzione per la religione cristiana), nel 1881 Theologie und Metaphysik (Teologia e metafisica) e nel 1880-86 Geschichte des Pietismus (Storia del pietismo), corrente religiosa protestante che R. condannava come negativamente influenzata dal concetto cattolico di pietà.

Nel 1888 R. iniziò a soffrire per una malattia cardiaca, che lo portò alla morte il 20 marzo 1889. Suo figlio, Otto Rischl (n. 1860), anch'egli un teologo, ne scrisse la biografia.

La teologia

Influenzato dalla filosofia di Immanuel Kant (1724-1804), la teologia di R. era basata sul realismo e sul soggettivismo. Infatti, egli negò l'uso della ragione umana e ogni forma di teologia naturale, di misticismo e metafisica (già affermato da Schleiermacher) per ottenere una conoscenza scientifica di Dio e dei Suoi attributi divini. Per R., infatti, lo scopo principale della teologia era di concentrarsi sulla realtà morale ed etica, giacché tutte le domande teologiche sulla Trinità, il peccato originale, l'escatologia, la natura divina del Figlio, ecc., erano secondarie, perché non rispondibili.

Inoltre, poiché era possibile determinare la realtà storica di Gesù solo attraverso la fede della comunità cristiana, per R. il credere in Cristo era indipendente da un'analisi storica per accertare la Sua fondatezza storica, e quand'anche si fosse riuscito nell'impresa di negare l'esistenza di Cristo, R. dichiarò che poteva benissimo essere un "cristiano senza Cristo". Per questo R. fu accusato di negare la natura divina di Cristo, considerandolo solo come un "trasmettitore" del divino spirito d'amore all'umanità.

Da convinto luterano, R. elevava a dogma fondamentale del Cristianesimo, la giustificazione per fede. Essa non è un atteggiamento passivo dell'uomo verso Dio, ma una fiducia attiva in Lui e nella Sua grazia. La fede cristiana esiste solo attraverso l'esperienza personale e la giustificazione per fede è possibile solamente nell'ambito di una comunità cristiana.

Il ritschlianismo

Le idee di R., che ebbero un'enorme influenza sulla teologia tedesca della fine del XIX secolo, divisero i teologi e filosofi dell'epoca tra coloro che attaccarono violentemente le dottrine del teologo berlinese e gli entusiastici seguaci, denominati ritschlianisti, di cui il più famoso fu senz'altro il teologo Adolf von Harnack.