Sergio (Tichico) (m. 835) (pauliciano)

Sergio, nato da una famiglia cristiana, fu convertito, nel 798 ca., al paulicianesimo da un amico, che lo convinse a leggere la Bibbia per conto suo, cosa ai tempi proibita e riservata solo ai preti. Prese, quindi, il nome di Tichico (tutti i pauliciani avevano soprannomi, che ricordavano compagni o amici di San Paolo).

Egli fu il riformatore del movimento pauliciano, che alla fine del VIII secolo, aveva perso mordente e nuovi adepti. S. fece uno scisma all'interno della setta, creando la corrente dei Sergiti, in opposizione ai Baaniti, seguaci del precedente capo pauliciano Baanes, successivamente quasi totalmente sterminati. Sotto la guida di S., il movimento si espanse nella Cilicia ed in Asia Minore.

Era il periodo in cui gli imperatori bizantini della dinastia isuarica, come Niceforo I Logoteta (802-811) tolleravano la presenza di questa setta, quando i suoi adepti prestavano servizio militare per l'impero nelle zone di confine con gli Arabi. Ma i successivi imperatori, della dinastia amoriana, ripresero le persecuzioni, causando la ribellione dei pauliciani, che si allearono con i mussulmani stessi. S., che era un convinto pacifista, tentò inutilmente di far desistere i suoi compagni e fu ucciso nel 835 durante le persecuzioni.