Steiner, Rudolf Joseph Lorenz (1861-1925) e Antroposofia

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Rudolf Joseph Lorenz Steiner

I primi anni

Il filosofo e pedagogo austriaco Rudolf Joseph Lorenz Steiner nacque il 27 febbraio 1861 a Donji Kraljevic (oggi in Croazia, ma allora parte dell’Impero Austro-ungarico), primogenito di Johann Steiner (1829-1910), un guardiacaccia (poi impiegato delle Ferrovie Austriache Meridionali) di religione cattolica, e della moglie Franciska Blie (1834-1918). S. trascorse l’infanzia nei paesini austriaci di Mödling, Pottschach e Neudörfl nell’Austria Inferiore, dove veniva man mano trasferito il padre per motivi di lavoro: il giovane ricevette un’istruzione alquanto irregolare fino al momento di entrare alla scuola tecnica di Weiner-Neustadt, dove S. si diplomò nel 1879 a diciotto anni.

A quel punto, grazie ad una borsa di studio e all’ennesimo trasferimento della famiglia ad Inzerdorf (un sobborgo di Vienna), S. poté frequentare la Technische Hochschule (il Politecnico) di Vienna, dove s’iscrisse alla facoltà di matematica. Le fonti differiscono sul fatto che egli si fosse laureato o no al Politecnico, ma sicuramente questo periodo fu decisivo sulla sua formazione culturale. Ciò anche grazie all’amicizia con il docente di letteratura tedesca Karl Julius Schröer (1825-1900), che dapprima trovò al giovane S. un lavoro come precettore dei figli del commerciante Ladislao Specht, e poi gli fece talmente amare gli scritti di Johan Wolfgang von Goethe (1749-1832), che S. divenne un vero esperto dei libri, a tema scientifico, del grande poeta tedesco e si occupò della pubblicazione di diverse opere di quest’ultimo sulla botanica, zoologia e ottica, per conto del professor Joseph Kürschner (1853-1902), curatore della collana dell’opera omnia di Goethe.

A Vienna S. conobbe anche un singolare personaggio, Felix Koguzki, un guaritore e raccoglitore di erbe medicinali, un uomo, che a detta di S., poteva “vedere profondamente nei segreti della natura” e che lo esortò a studiare la filosofia di Johann Gottlieb Fichte (1762-1814) e ad approfondire le sue conoscenze nel pensiero scientifico moderno, come preparazione allo studio dello spirito.

A Weimar e a Berlino

Nel settembre 1890 S. si trasferì a Weimar, nella Turingia tedesca, dove fu impiegato come archivista e dove si sposò con la sua prima moglie, Anna Eunike, vedova Schulz (1853-1911). Durante questo periodo S. si laureò in filosofia, matematica e meccanica all’università di Rostock e scrisse il suo primo libro, La filosofia della libertà, oltre ad approfondire la sua conoscenza delle opere di Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900), che incontrò nel 1896 nella casa a Weimar della sorella di quest’ultimo, Elisabeth Förster-Nietzsche (1846-1935), dove il grande filosofo (sempre più in preda ai suoi attacchi di follia) sarebbe morto nel 1900.

Nel 1897 troviamo S. a Berlino, dove iniziò la sua attività pedagogica e di conferenziere nei campi della storia, filosofia, scienza e letteratura. In quest’ultima veste, S. tenne tre serie di conferenze presso la Biblioteca Teosofica locale: non era la prima volta che S. veniva a contatto con le idee del movimento fondato da Madame Blavatsky, avendole già conosciute nei circoli esoterici e occultisti di Vienna.

S. e la Teosofia

Il 17 gennaio 1902 S. entrò nella Società Teosofica tedesca, dove fece una fulminante carriera: già in aprile gli fu chiesto di diventare il segretario generale della Sezione Tedesca del movimento, mentre in ottobre Annie Wood Besant (1847-1933), futura presidentessa, lo iniziò alla Scuola esoterica della Società Teosofica.

Nel decennio successivo (1902-1912), a parte un’iniziazione nel 1905 alla Massoneria (più precisamente al Rito di Memphis-Misraim), S. s’impegnò moltissimo, assieme all’inseparabile collaboratrice Marie von Sivers (1867-1948), per l’espansione della Teosofia in Germania (che raggiunse nel 1908 il numero di 1.150 seguaci), attraverso conferenze, seminari, libri e riviste.

Tuttavia, nello stesso tempo egli iniziò ad introdurre gradualmente tematiche cristiane, zoroastriane e rosacrociane, fino a separare la sua scuola esoterica occidentale (per l’appunto d’ispirazione cristiano rosacrociano) da quella tradizionale teosofica di chiara derivazione orientale. La crisi con la Società Teosofica arrivò nel 1909, quando il discusso sacerdote anglicano Charles Webster Leadbeater (1847-1934), “gemello teosofico” di Annie Besant, dopo il trasferimento della sede centrale del movimento a Adyar (nell’India centrale), scoprì l'indiano quattordicenne Jiddu Krishnamurti (1895-1986), che l'inglese riteneva l'incarnazione (avatar) del futuro Messia e Maestro Mondiale. Fu perfino creato un'associazione ad hoc per coordinare i suoi seguaci, denominata dapprima (nel 1911) Ordine del Sole Sorgente e poi Ordine della Stella dell'Est, ma S., contrario a questa deriva orientaleggiante, espulse dalla Società Teosofica tedesca coloro che aderivano a questo ordine.

I primi passi della Società Antroposofica

L’atto finale si compì a Berlino il 28 dicembre 1912, quando S., assieme alla von Sivers, al mistico Michael Bauer (1871-1929) e a Carl Unger (1878-1929), fondò la Società Antroposofica. La reazione della Società Teosofica non si fece attendere: S. e i suoi collaboratori furono definitivamente estromessi dalla sezione tedesca. L’espulsione tuttavia ebbe un effetto devastante sull’organizzazione teosofica in Germania: ben 55 delle 65 logge (così si chiamavano le strutture locali, con un termine di chiara ispirazione massonica) preferirono seguire il loro ex segretario generale.

L’anno successivo, nel 1913, a Dornach (un paesino nel Cantone svizzero di Soletta), S. iniziò la costruzione del centro di riferimento della nuova organizzazione, chiamato Goetheanum (denominato così in omaggio a Goethe), un “edificio vivente posto all’interno di un corpo plastico”, secondo le parole di S. Il Goetheanum fu progettato per la divulgazione delle teoria filosofiche dell’Antroposofia e per la rappresentazione dei cosiddetti “misteri drammatici” (una forma di psicodramma, recitato in teatro, e che descrive processi interiori di trasformazione e crescita), scritti da S. tra il 1910 ed il 1913.

Purtroppo l’edificio, costruito interamente in legno, fu totalmente distrutto in un incendio - pare - doloso nel 1922: la ricostruzione iniziò nel 1924 ed il materiale prescelto fu, questa volta, il cemento armato (lo stesso di altri edifici nelle vicinanze, voluti da S.). Ma S. non poté vedere l’opera finita: infatti, l’edificio fu inaugurato nel 1927, due anni dopo la morte del fondatore dell’Antroposofia, e completato nella forma attuale negli anni ’50.
Nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra mondiale, S. ridusse il numero delle sue conferenze e si limitò a viaggiare tra Dornach e la Germania. Trovò comunque il tempo di sposare la fedele Maria von Sivers il 24 dicembre dello stesso anno (la prima moglie era morta nel 1911).

Le scuole Waldorf

Alla fine del conflitto mondiale, nel novembre 1918, S. venne contattato da Emil Molt (1876-1936), direttore generale e comproprietario della Waldorf-Astoria (l’azienda produttrice di sigarette), che desiderava fondare una scuola per i figli dei suoi operai. S. si buttò a capofitto nel progetto, che permetteva di mettere in pratica le sue teorie pedagogiche. L’educazione, infatti, secondo S. deve seguire un modello che divida l’infanzia di fasi di sette anni ciascuna con le sue necessità di apprendimento: la prima (0-7 anni) di tipo sperimentale, imitativo e sensoriale, la seconda (7-14 anni) di tipo artistico e immaginativo, la terza (adolescenza) portata al pensiero astratto, al giudizio concettuale e alla responsabilità sociale.

La prima scuola fu aperta in Stoccarda nel 1919 con 256 alunni e nel 1922 S. poté partecipare ad un importante convegno pedagogico ad Oxford , che fece da cassa di risonanza alle sue innovative idee nel campo dell’educazione. Le scuole Waldorf ebbero un grande successo e, prima della Seconda Guerra Mondiale, ne erano state create in molti paesi nord-europei ed in USA, sebbene molte di esse furono poi chiuse nell’Europa controllata dal nazismo, e riaperte solo alla fine della guerra.

Oggigiorno nel mondo si contano 965 (dati Ottobre 2008) scuole Waldorf (chiamate anche steineriane dal nome del loro ideatore), di cui 34 in Italia, e al modello didattico di S. si ispirano decine di istituzioni pubbliche nel mondo, per esempio il ministero dell’istruzione finlandese, anche se non mancano le voci critiche, che accusano le scuole Waldorf di essere basate su una dottrina occultistica.
Tra le materie caratteristiche delle scuole Waldorf, si segnala l’euritmia, una particolare forma di movimento che accompagna testi parlati o musica, e che include elementi di danza, di colori e di giochi di ruolo.

Gli ultimi anni

Tra il 1920 ed il 1924, su invito di alcuni medici, S. tenne una serie di corsi, aperti solo ad operatori del settore, nei quali esortò la classe medica a considerare non solo gli aspetti fisici, ma anche quelli psichici e spirituali. Basandosi sulla sua teoria dell’armonia tra i tre sistemi (nervoso-sensoriale, del ricambio, e della circolazione e respirazione), egli fondò due istituti clinico-terapeutici in Arlesheim e Stoccarda, un laboratorio chimico-farmaceutico in Arlesheim, e un laboratorio di ricerca in Dornach.

Nel frattempo (1922-1924), l’instancabile S. tenne una lunga serie di conferenze e lavorò alla stesura della sua autobiografia, tuttavia dall’inizio del 1924 apparvero i primi segni della malattia che lo avrebbe portato alla morte. Nel settembre dello stesso anno egli si ritirò definitivamente dall’impegno delle conferenze, ma continuò a scrivere la sua autobiografia - rimasta incompiuta - fino a pochi giorni della sua morte, che sopraggiunse il 30 marzo 1925.

Il pensiero

I tre cardini del pensiero antroposofico sono il ciclo delle reincarnazioni, la centralità cristologica e l’iniziazione.
Per quanto concernono le reincarnazioni, la complessa cosmologia antroposofica dice che l’uomo sia composto da una natura fisica, un’eterica, un’astrale e l’Io (anche se queste nature sono composte da ulteriori suddivisioni, per esempio l’Io è composto da anima senziente, anima raziocinante e anima cosciente). Alla morte egli man mano perde la natura fisica, mentre quella eterica ed astrale finiscono in un sonno profondo: rimane solo l’Io in un mondo spirituale, dove staziona per almeno 500 anni, prima di ricevere un nuovo corpo astrale ed eterico, e poi, dopo la scelta dei futuri genitori, un corpo fisico.

Similmente ai teosofici, S. ipotizzò una storia della Terra attraverso varie epoche: sette per la precisione (polare, iperboreale, lemuriano, atlantideo, attuale, del sigillo, e della tromba) ognuna della durata di 15.120 anni e divisa, a sua volta, in sette “piccoli cicli” [quelli dell’era attuale sono: “Antico Saturno”, “Antico Sole”, “Antica Luna”, “Terra” (quello in corso), “Giove”, “Venere” e “Vulcano”]. Le prime cinque epoche erano discendenti, in cui l’uomo si affermò come individuo, grazie a due spiriti negativi, Lucifero ed Arimane (o Ahriman o Angra Mainyu, lo spirito distruttore dello zoroastrismo). Lucifero spinse l’uomo a sentirsi Dio, mentre Arimane lo spinse verso il mondo materiale.

Nella quinta epoca (l’attuale), appare il motivo cristologico, che S. favoriva rispetto alla dottrina teosofica dei “Maestri ascesi”: tuttavia la figura di Gesù Cristo è ben diversa da quella insegnata dalla dottrina tradizionale cristiana.
Infatti, S. formulò una complessa teoria che vi siano stati due Gesù, ambedue discendenti di Davide, l’uno attraverso il figlio Salomone e l’altro attraverso l’altro figlio, Nathan il sacerdote. Tutti e due questi Gesù avevano un padre chiamato Giuseppe e una madre chiamata Maria, ma l’uno crebbe a Betlemme e l’altro a Nazareth, e, oltre a ciò, il Gesù/Salomone era pure la reincarnazione di Zoroastro! La situazione si complicò (o si risolse, a seconda di come la si vede) quando i due Gesù compirono 12 anni: l’ego (l’individuo immortale e preesistente che si reincarna) di Zoroastro lasciò il corpo di Gesù/Salomone per incarnarsi in quello di Gesù/Nathan, che si rese protagonista del famoso episodio, citato dal Vangelo di Luca, in cui scomparve per tre giorni per poi ricomparire nel Tempio e discutere alla pari con i dotti rabbini. A quel punto morirono il Gesù/Salomone, suo padre Giuseppe e la madre di Gesù/Nathan, mentre la vedova Maria (madre di Gesù/Salomone) sposò il vedovo Giuseppe (padre di Gesù/Nathan) e visse insieme ai figli di quest’ultimo, compreso Gesù!

Al momento del battesimo Gesù ricevette il Cristo, che, secondo una dottrina che ricorda molto da vicino quella docetica, al momento della crocefissione, lasciò il corpo di Gesù, diventando Luce o Spirito della Terra. A sua volta, il corpo di Gesù non venne mai ritrovato, perché, a causa di un terremoto, era stato inghiottito da una fenditura.
Grazie alla comparsa di Gesù Cristo sulla Terra, gli uomini [o almeno quelli più evoluti, iniziati (il terzo punto della dottrina antroposofica) allo studio di conoscenze superiori occulte e spirituali] incominciano la loro ascesa verso lo spirito, completando, con una serie di reincarnazioni, il “piccolo ciclo” della Terra e passando attraverso quelli di Giove, Venere e Vulcano, mentre, nel contempo, uno dei protagonisti delle precedenti epoche, Arimane, venne definitivamente confinato all’inferno.

La Società antroposofica oggigiorno

La General Anthroposophical Society (Società generale antroposofica) conta oggigiorno circa 60.000 iscritti, divisi in società nazionali. Il sito web ufficiale, a livello mondiale, è www.goetheanum.org/, mentre quello italiano è www.rudolfsteiner.it/.