Strauss, David Friedrich (1808-1874)

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David Friedrich Strauss

 

I primi anni

Il filosofo e teologo tedesco David Friedrich Strauss, nacque il 27 gennaio 1808 a Ludwigsburg, a nord di Stoccarda (nello stato del Baden-Württemberg), dal negoziante Johann Friedrich Strauss e dalla moglie Christiane. All'età di dodici anni, egli entrò, dapprima al seminario luterano di Blaubeuren (sempre nello stesso stato), poi - dal 1825 - all'università di Tübingen. Qui studiò filosofia e teologia con Ferdinand Christian Baur (1792-1860) e Friedrich Heinrich Kern (1790-1842), capostipiti di un metodo di ricerca storica che faceva uso di una rigorosa analisi critica delle fonti e la applicava sia ai testi classici che a quelli religiosi. A Tübingen S. fu inoltre influenzato dalla lettura delle opere dei mistici Jacob Boehme e Friedrich Christian Oetinger (1702-1782).

Dopo una parentesi come assistente pastore in una parrocchia di Klein Ingersheim e come professore di latino, storia ed ebraico al liceo di Maulbronn, nell'ottobre 1831 S. si trasferì a Berlino per studiare con Friedrich Daniel Ernst Schleiermacher e Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831): quest'ultimo però morì di colera, poco dopo l'arrivo di S. a Berlino.

La vita di Gesù esaminata criticamente

Non trovando particolare affinità con i seguaci di Hegel, nell'estate 1832 S. decise di rientrare a Tübingen, per accettare un posto d'assistente nel collegio di teologia, ma, dopo solo un anno e mezzo, egli si dimise per lavorare a tempo pieno sulla sua opera più famosa Das Leben Jesu kritische bearbeitet (La vita di Gesù esaminata criticamente), pubblicata in due volumi nel 1835 e che sollevò un'ondata di critiche negative [un critico la definì "il più pestilente libro mai vomitato dalle fauci dell'inferno"! Per la verità, questo giudizio drastico fu ripetuto 31 anni dopo - con una certa mancanza di originalità - per bollare il trattato Ecce Homo del latinista inglese sir John Robert Seeley (1834-1895)].

Le proteste influirono pesantemente sulla carriera universitaria di S.: l'ateneo di Zurigo, che gli aveva offerto una cattedra, decise di pensionarlo, prima ancora che avesse incominciato l'insegnamento! D'altronde si dice che Friedrich Nietzsche (1844-1900) avesse perso la fede, dopo la lettura del controverso saggio!

La contesa scaturiva dalla tesi di S., che vedeva nell'interpretazione mitica la chiave ermeneutica per la spiegazione dei miracoli di Gesù descritti nel Nuovo Testamento, superando così la diatriba tra razionalisti, che volevano dare spiegazioni logiche ai miracoli, e supernaturalisti, che erano favorevoli ad un intervento divino diretto nei miracoli. I due punti fondamentali della sua analisi erano:

  • Non c'erano testimoni diretti imparziali che potessero dare un sufficiente valore storico all'avvenimento.

  • Le profezie del Vecchio Testamento erano state adattate a Gesù e alle sue dichiarazioni da parte degli autori dei vangeli.

Dopo aver brevemente insegnato in un liceo di Ludwigsburg, S. si trasferì nel 1837 a Stoccarda, dove, isolato dal mondo accademico, curò le nuove edizioni del suo libro. Nel 1842 egli sposò la nota cantante lirica Agnese Schebest, da cui ebbe due figli, ma da cui si separò solo quattro anni più tardi.

Nel frattempo, S. aveva pubblicato nel 1841 il suo saggio Glaubenslehre in ihrer geschichtlichen Entwicklung und im Kampfe mit der modernen Wissenschaft dargestellt (La dottrina della fede cristiana presentata nel suo sviluppo storico e la lotta con la moderna critica scientifica), ma che passò quasi del tutto inosservato dai critici.

Gli ultimi scritti e la morte

Nei vent'anni successivi, S. abbandonò i suoi scritti teologici per dedicarsi, senza molto successo, alla politica: ritornò ai suoi studi dottrinali nel 1862 con una biografia del deista tedesco Hermann Samuel Reimarus, nel 1864 con Das Leben Jesu für das deutsche Volk bearbeitet (La vita di Gesù spiegata al popolo tedesco) e soprattutto con il suo ultimo lavoro Der alte und der neue Glaube (La vecchia e la nuova fede), del 1872, in cui dichiarava di non credere più in una fede religiosa, in un Dio personale o nell'immortalità, ma solamente nella teoria evolutiva darwiniana. Il libro ebbe un certo successo e ne furono stampate sei edizioni nel primo anno di pubblicazione, ma, poco dopo, l'otto febbraio 1874, S. morì e, per suo espresso desiderio, fu sepolto senza un funerale religioso.