Tartaglia, Ferdinando (1916-1988))

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Ferdinando Tartaglia

Il sacerdote Ferdinando Tartaglia nacque il 1° ottobre 1916 a Parma da un imprenditore nell’abbigliamento militare e dalla moglie, che lasciò il giovane Ferdinando orfano all’età di nove anni. In seguito a quest’evento tragico, T. manifestò l’intenzione più volte di entrare in una congregazione religiosa, ma fu sempre bloccato dal padre, contrario a queste scelte, finché, raggiunto i 15 anni, egli ottenne il consenso paterno e poté quindi entrare nel Seminario di Parma, dove fu ordinato sacerdote nel 1939. Nel frattempo (nel 1935) egli risedette presso il Seminario Lombardo di Roma (dove incontrò Primo Mazzolari) per poter frequentare i corsi di teologia alla Pontificia Università Gregoriana, dove si laureò nel 1941 con una tesi su Antonio Rosmini. Sempre a Roma T. mantenne un certo grado di confidenza con Primo Vannutelli, e frequentò la casa di Ernesto Buonaiuti.

Tra il 1943 ed il 1944 T. si pose all’attenzione, pubblicando presso l’editore Guanda di Modena la collana “I figli dell’uomo”, contenente testi di John Henry Newman, Blaise Pascal, Nicholas Malebranche (1638-1715), e Gabriel Marcel (1889-1973).
Nel 1946 egli celebrò la memoria dello scomparso Buonaiuti, attaccando aspramente la Chiesa cattolica: atto finale di una crisi che durava da due anni con l’establishment cattolico, il quale lo criticava per simpatie moderniste, per disobbedienza agli ordini, per diffusione di dottrine “false” (vale a dire contenenti pesanti critiche nei confronti del Vaticano, della sua struttura, del dogma dell’infallibilità del Papa) mediante articoli pubblicati sulla rivista Il Contemporaneo, sempre dell’editore Guanda.
Gli fu dapprima, nel 1944, proibita la celebrazione della messa, poi nel 1945 ricevette l’interdizione dell’abito talare, ed infine, dopo il discorso celebrativo per Buonaiuti, fu scomunicato vitando (il terzo e più pesante dei provvedimenti di scomunica, secondo il quale lo scomunicato doveva essere isolato dagli altri fedeli, passabili altrimenti di scomunica, a loro volta).

Isolato quindi dal mondo cattolico, T. cercò nuove alleanze, dapprima con i metodisti fiorentini, poi con un altro dissenziente, Aldo Capitini (1899-1968), con il quale fondò nell’aprile 1947 il Movimento di Religione (MdR). Finché il MdR gravò nell’area della riforma cattolica, ebbe l’apporto attivo di T., il quale tuttavia abbandonò questo movimento nel 1949, e cioè da quando il MdR incominciò a pencolare verso l’area protestante e quella della sinistra democristiana (T. non nascondeva le sue simpatie politiche verso il movimento anarchico).

Con l’uscita di scena di T. dal MdR, per l’ex prete parmense iniziò un lungo – 10 anni - periodo di silenzio, durante il quale egli si sposò con Germaine Muhlethaler, e, grazie ad un’ingente eredità, mise in piedi un centro conferenze sulle colline fiorentine e fondò una casa editrice, presso la quale egli poté pubblicare nel 1962 il libro dell’amico Sergio Quinzio (1927-1996) Religione e futuro.
Negli ultimi anni della sua vita, egli riprese i contatti con la Chiesa Cattolica per valutare una possibile riconciliazione, che avvenne solo nel 1987.
T. morì nel 1988.