Tyndale, William (ca. 1494-1536)

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Ritratto di William Tyndale

(Hertford College, Oxford)

La vita

William Tyndale nacque nel 1494 ca. probabilmente vicino a Dursley, nella contea inglese del Gloucestershire, da una modesta famiglia, il cui cognome originario era Hychyns, ma William usò abitualmente il cognome Tyndale della madre. Egli studiò all'università di Oxford, presso la Magdalene Hall, ottenendo il baccalaureato in arti nel 1512 e il titolo di maestro in arti nel 1515.

Dopo la laurea, T. si trasferì a Cambridge e qui simpatizzò con il gruppo di luterani (fondato da Thomas Bilney e soprannominato Piccola Germania dalle loro simpatie per le dottrine del riformatore di Wittenberg), che si riuniva alla locanda del Cavallo Bianco (White Horse Inn). Del gruppo fecero parte religiosi agostiniani, come Robert Barnes (1495-1540) e Miles Coverdale, e cattedratici dell'università, come lo stesso Bilney e Hugh Latimer.

In seguito ordinato prete, T. ritornò nella sua contea d'origine tra il 1521 ed il 1523, ma, sospettato di eresia lollarda, decise di recarsi a Londra per cercare di convincere l'arcivescovo Cuthbert Turnstall (1474-1559) a permettergli di tradurre la Bibbia in inglese. Avendo ricevuto un netto e scortese rifiuto, T. prese la drastica decisione di emigrare ad Amburgo, dove si mise all'opera, coadiuvato dal frate ex agostiniano (secondo altri, ex francescano) William Roye.

I due tentarono di pubblicare una prima versione della Bibbia a Colonia nel 1525, ma furono bloccati dopo la stampa delle prime 80 pagine. Meglio andò a Worms, dove finalmente nel febbraio 1526 fu pubblicato il primo Nuovo Testamento in lingua inglese.

La Bibbia in volgare

La fama di T. è infatti soprattutto legata a questa traduzione in lingua inglese del Nuovo Testamento direttamente dalla versione originaria in greco. Non era stato il primo a tradurre la Bibbia: precedentemente anche John Wycliffe aveva provveduto alla traduzione in inglese di parti delle Sacre Scritture, ma la sua traduzione si riferiva al testo in latino di San Girolamo. T. invece poté usufruire di diversi fonti di informazioni, rese disponibili in Europa occidentale dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, fatto storico che obbligò tanti studiosi greci ad emigrare in occidente, particolarmente in Italia, portando con sé preziosi manoscritti.

Così molti biblisti britannici, soprattutto da Oxford, furono motivati ad imparare il greco antico, per poter finalmente esaminare questi testi sacri direttamente alla fonte, senza tutte le varie interpretazioni del periodo scolastico. Uno dei più famosi studiosi fu John Colet (1467-1519), le cui conferenze influenzarono profondamente il noto umanista Erasmo da Rotterdam.

Erasmo pubblicò nel 1516 la sua versione del Nuovo Testamento in greco, e da quest'edizione fu preso lo spunto per due traduzioni fondamentali per la storia della Riforma: la versione in tedesco di Martin Lutero del 1522 e quella, appunto, in inglese di T. del 1525. La versione di T. arrivò in Inghilterra nel 1526 ed ebbe un'accoglienza molto negativa da parte della Chiesa Inglese: l'influenza luterana sull'autore era molto evidente, soprattutto nelle prefazioni di alcune lettere di San Paolo, semplici traduzioni in inglese del testo luterano. Autorità quindi come l'arcivescovo Turnstall, il grande filosofo umanista Tommaso Moro (Thomas More) (1478-1535) e il cardinale e Lord Cancelliere Thomas Wolsey (1474-1530) chiesero a gran voce l'arresto di T. come eretico.

Ma quest'ultimo continuava a produrre lavori, stampati sul continente ed esportati di nascosto in Inghilterra, come Prologo all'Epistola ai Romani (1526), Obbedienza di un uomo cristiano (1528) e La pratica dei prelati (1530), tuttavia nel 1526 egli ritenne più prudente trasferirsi ad Anversa sotto la protezione di un gruppo di mercanti luterani inglesi, che, guarda caso!, facevano un notevole guadagno proprio dal contrabbando di testi proibiti in Inghilterra.

Poco dopo T., assieme a Miles Coverdale, si mise al lavoro per la traduzione di tutto l'Antico Testamento in inglese, una monumentale impresa che tenne occupati i due studiosi fino al 1531. Diversi di questi lavori fecero infuriare Enrico VIII d'Inghilterra in persona, che non lesinò alcuno sforzo per far arrestare lo stampatore/traduttore di Dursley, che oltretutto si era permesso di contestare le ragioni del re per il suo divorzio da Caterina d'Aragona.

Infine nel 1534, con revisione nel 1535, T. pubblicò ad Anversa la sua versione riveduta del Nuovo Testamento, ma questo fu il suo canto del cigno. Poco dopo, una spia inglese, tale Henry Phillips, entrò in amicizia con T. e nel maggio 1535, carpendo la sua buona fede, riuscì a farlo uscire dal territorio sotto il controllo diplomatico dei mercanti inglesi, consegnandolo al Procuratore Generale, che lo fece arrestare e inviare alla fortezza di Vilvorde, vicino a Bruxelles.

Nonostante gli interventi dell'amico e mercante inglese Thomas Poyntz (lui stesso arrestato, ma che riuscì poi ad evadere) e, dall'Inghilterra, del Lord Gran Ciambellano Thomas Cromwell e dell'arcivescovo di Canterbury, Thomas Cranmer, T. fu rapidamente processato e condannato al rogo. Il 6 ottobre 1536 T. fu condotto sul luogo dell'esecuzione, dichiarato decaduto del titolo di prete e strozzato come atto di clemenza, prima dell'accensione della pira, che bruciò il suo corpo senza vita.

Ironia della sorte, pochi mesi dopo la sua morte, lo stesso Enrico VIII autorizzò la prima traduzione ufficiale della Bibbia, denominata Bibbia di Matteo, che incorporò la maggioranza delle traduzioni fatte da T. e perfino nel 1611, quando fu dato alle stampe la versione autorizzata dalla regina Elisabetta I, le traduzioni di T. formavano vaste parti del testo.