Valla, Lorenzo (1405-1457)

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Lorenzo Valla

 

Lorenzo Valla, umanista, filologo e filosofo rinascimentale, nacque a Roma nel 1405 da una famiglia originaria di Piacenza. Egli studiò all'Università di Pavia, dove divenne maestro d'eloquenza e dove scrisse nel 1431 il suo trattato De voluptate, il primo lavoro a mettere nei guai l'autore per alcuni dubbi espressi sulla verginità della Madonna (successivamente e diplomaticamente corretti in una seconda stesura, dal titolo De vero falsoque bono). Inoltre, nel 1433, a causa del libello, De insigniis et armis, contro l'ignoranza dei giuristi contemporanei seguaci della scuola dei commentatori fondata da Bartolo da Sassoferrato (1314-1357), V. fu costretto a lasciare Pavia e a pellegrinare da Milano a Genova, Roma e finalmente a Napoli, nel 1435, dove egli divenne segretario del re Alfonso d'Aragona (1416-1458). Qui V. compose alcune delle sue opere più famose:

  • De libero arbitrio (1439), nella quale V. riprese il concetto, già espresso nel De voluptate, di edonismo cristiano, di amore, cioè, per la natura, opera di Dio,

  • De professione religiosorum (1442), nel quale V. attaccò la corruzione del clero,

  • De falso credita et bene ementita Constantini donatione (1440), nella quale V. dimostrò la falsità del famoso documento della supposta donazione da parte dell'Imperatore Costantino I (306-337) al Papa Silvestro I (314-335) di terreni e dell'accettazione del primato di Roma sulle altre chiese dell'epoca. V. dimostrò che il documento era un falso posteriore risalente al periodo di Carlo Magno (771-814).

Per questo V. fu perseguitato dalla Curia di Napoli con l'accusa d'eresia, ma il processo non ebbe seguito grazie alla potente protezione del re Alfonso d'Aragona.

Nel 1444 V. pubblicò il suo capolavoro Elegantiarum latinae linguae libri VI, un profondo e sistematico trattato sulla lingua latina classica, che rese evidente la cattiva abitudine, diffusa presso gli altri autori umanisti, di utilizzare espressioni derivate dal latino popolare. La cosa fece infuriare gli studiosi dell'epoca, i quali, coordinati da Poggio Bracciolini (1380-1459), diedero luogo ad una vera e propria campagna denigratoria nei confronti di V. Nonostante ciò, V. ottenne nel 1448 dal Papa Niccolò V (1447-1455) il posto di Segretario Apostolico, che mantenne anche durante il papato di Callisto III (1455-1458), fino alla sua morte, avvenuta il 1 Agosto 1457.

V. fu uno degli autori preferiti da Erasmo da Rotterdam e molte delle sue idee furono successivamente riprese dai Riformatori Lutero, Calvino e Serveto.