Young, Brigham (1801-1877) e Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni

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Foto di Brigham Young a 50 anni circa

 

I primi anni

Brigham Young nacque il primo giugno 1801 a Whitingham, nel Vermont. Nono di undici figli, all'età di tre anni si trasferì con la famiglia nello stato di New York. Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1815, Y. lasciò la famiglia con una minima educazione scolastica, per intraprendere diverse attività lavorative, tra cui il falegname ambulante, fabbro, pittore e giardiniere, e, benché egli lavorasse in una regione nota per il gran fervore religioso, vale a dire la parte occidentale dello stato di New York, conosiuta come Burned over District o Burnt District (distretto bruciato), egli non fece parte di nessuna confessione religiosa fino al 1823, quando aderì alla Chiesa metodista.

Nel 1824 Y. sposò Miriam Works (1806-1832), da cui ebbe due figlie e a Mendon, nello stato di New York, venne a contatto con il mormonismo nel 1830, dopo aver letto il Libro di Mormon, pubblicato in quello stesso anno. Tuttavia egli non espresse il desiderio di essere battezzato mormone fino al 14 aprile 1832, data in cui anche gli altri membri della sua famiglia si convertirono alla fede della Chiesa di Cristo, come si denominava a quei tempi il movimento di Joseph Smith Jr.

Y. s'impegnò a fondo per il suo nuovo credo religioso: fece il missionario in Canada e partecipò attivamente alla crescita della giovane Chiesa, di cui occupò ben presto posti di responsabilità. Divenne, infatti, apostolo e, il 14 febbraio 1835, fu nominato membro del Quorum (o Consiglio) dei Dodici Apostoli. Già dai tempi della comunità mormone in Kirtland, nell'Ohio egli condivise il destino dei suoi confratelli, perdendo tutti i suoi beni durante le successive persecuzioni contro i mormoni nel Missouri. Dopo la "guerra mormone" del 1838, Y. organizzò il trasferimento delle comunità del Missouri verso l'Illinois, dove fu tra i fondatori della città di Nauvoo.

Nel biennio 1840-1841 Y. viaggiò in Inghilterra come missionario della Chiesa e, al suo rientro in patria, dopo un'iniziale resistenza, nel 1842 aderì pienamente alla contestata pratica mormone della poligamia. A quel tempo, egli era sposato (dal 1834) solo con la seconda moglie, Mary Angel, dopo la morte di Miriam Works, avvenuta nel 1833: nei trent'anni successivi (1842-1872) egli avrebbe sposato 50 donne (o, secondo altre fonti, 53) ed avuto 56 (o 57) figli in tutto. Va, in ogni caso, precisato che questi matrimoni non avevano alcun valore legale secondo le leggi statunitensi e che la poligamia sarebbe stata, come si vedrà, il principale punto di confronto, anche aspro, con le autorità americane.

La lotta per la successione a Joseph Smith

Il 27 giugno 1844, il presidente e fondatore della Chiesa, Joseph Smith Jr., e suo fratello Hyrum furono uccisi da una banda di facinorosi nella prigione di Carthage (sede del tribunale centrale dell'Illinois), dove erano detenuti per essere giudicati in merito alla devastazione della redazione e tipografia di The Nauvoo Expositor, un giornale ostile ai mormoni e gestito da ex-mormoni dissidenti.

Non avendo Smith designato il suo successore, subito si accese la lotta tra i probabili candidati, che erano:

  • Sidney Rigdon, un'ex campbellita, collaboratore della prima ora di Joseph Smith, con il quale aveva subito un mancato linciaggio nell'Ohio nel 1832, e uno dei tre membri della Prima Presidenza (gli altri due erano i fratelli Joseph e Hyrum Smith). Egli rifiutava la teoria dell'esodo in massa, proposta da Y. e riunì un piccolo gruppo di fedeli, dispersi dopo la sua morte nel 1876. Le sue idee furono perpetuate dalla Chiesa di Gesù Cristo (Bickertonita), fondata nel 1862 da William Bickerton (1815-1905): una delle poche chiese mormoni "di frangia" presenti in Italia.

  • Joseph Smith III, figlio - all'epoca minorenne - del fondatore e sostenuto dai fedeli capeggiati dalla madre Emma Hale Smith (1804-1879, oppositrice a Y. e alla dottrina della poligamia, benché sia oramai storicamente accertato che anche il marito la praticasse): il gruppo, con presidente Joseph Smith III dal 1860, diede luogo alla formazione della Chiesa riorganizzata di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, che, dal 2000, si denomina Comunità di Cristo.

  • James Jesse Strang, auto proclamatosi - per rivelazione - successore di Joseph Smith Jr.: capo del secondo gruppo più numeroso di mormoni, organizzò, anche lui, un esodo, ma verso l'Isola Beaver sul lago Michigan, dove si proclamò "re" della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Strangita). Dopo il suo assassinio nel 1856, i fedeli della Chiesa si dispersero e furono riassorbiti dal gruppo di Joseph Smith III.

  • Alpheus Cutler (1784-1864), anziano della Chiesa, che proclamò di essere stato nominato, durante una riunione segreta, successore di Joseph Smith Jr., nel caso di prematura morte di quest'ultimo. Fondò la propria colonia a Manti, nell'Iowa, e nel 1853 fondò la Chiesa di Gesù Cristo (Cutlerita). I suoi seguaci, poco prima della sua morte nel 1864, si trasferirono a Clitherall, nel Minnesota. Comunque, la maggior parte dei fedeli fu riassorbita dalla Chiesa riorganizzata di Joseph Smith III, mentre un ultimo gruppo di irriducibili risiede attualmente a Independence, nel Missouri (sito ufficiale http://www.cutlerite.org). Una curiosità: i cutleriti considerano come "giorni del Signore" (quando si astengono totalmente dalle attività lavorative) tutto il periodo fra Natale e Capodanno

  • Infine, lo stesso Brigham Young, presidente del Quorum dei Dodici Apostoli, il quale sostenne con forza, che, in assenza di un successore designato, la guida avrebbe dovuto passare a questo Consiglio, la cui autorità era pari a quella della stessa presidenza. Durante la conferenza tenuta l'otto agosto 1844, nonostante la strenua resistenza di Rigdon, Y. convinse gli ultimi dubbiosi, che videro in lui la trasfigurazione dello stesso fondatore Joseph Smith Jr., e lo elessero presidente della Chiesa.

Il trasferimento nell'Utah

Una volta presidente della Chiesa mormone, Y. dovette gestire la difficilissima situazione delle crescenti persecuzioni nell'Illinois contro i suoi seguaci. Per questo motivo, nel 1846, prese la storica decisione di organizzare una massiccia migrazione dei mormoni verso ovest, in maniera da interporre parecchie centinaia di chilometri tra loro e i più vicini insediamenti bianchi. Nel febbraio dello stesso anno, i primi 1700 mormoni, che avevano aderito all'idea di Y., partirono da Nauvoo, e, dopo un'epica marcia, di 2100 chilometri, guidata da Y. stesso (soprannominato, per questo, il "Mosè americano"), nell'estate 1847 giunsero nella valle del Grande Lago Salato, nell'attuale stato americano dell'Utah, ma ai tempi parte del territorio del Messico.

Non tutti i mormoni accettarono questo trasferimento: alcuni gruppi ritenevano che la città di Independence, nel Missouri, fosse la Sion profetizzata da Joseph Smith e, nel 1867, vi si trasferirono, sotto la guida di Granville Hedrick (1814-1881), per formare la Church of Christ (Temple Lot) [Chiesa di Cristo (Temple Lot, in inglese lotto, o appezzamento, del tempio, il terreno dove doveva sorgere il tempio della "Nuova Gerusalemme", secondo Joseph Smith)]. Questa piccola formazione, tuttora esistente, ha, in seguito, dato luogo a vari scismi, di cui il più rilevante è la Church of Christ with the Elijah Message (Chiesa di Cristo con il messaggio d'Elia).

Tornando ai mormoni dell'Utah, a questo piccolo nucleo iniziale si aggiunsero nei successivi quarant'anni (1847-1887) altri 80.000 fedeli (200.000, secondo fonti alternative), soprattutto inglesi e scandinavi (ma anche circa cinquanta ex-valdesi italiani), grazie all'azione delle missioni mormoni in Europa e della Perpetual Emigrating Fund Company (Compagnia del fondo per l'emigrazione definitiva), creata ad hoc.

Nel 1850 Y. fu nominato governatore del territorio dell'Utah (in precedenza "Stato del Deseret"), associato agli Stati Uniti. Egli organizzò il territorio in senso teocratico (la "legge della consacrazione", una specie di comunismo religioso, stabilisce che gli adepti consegnino le loro proprietà alla Chiesa) e cooperativistico [il sistema delle cooperative autosufficienti si denominava United Order of Enoch (Ordine unito di Enoch)], fondò il Partito del Popolo (che controllava la politica dello Utah) e s'impegnò in diverse opere pubbliche, come la costruzione di alcune linee telegrafiche nella zona, nell'assistenza per il completamento della linea ferroviaria statunitense transcontinentale, e nella fondazione dell'università dell'Utah (chiamato poi, in suo onore, Brigham Young University).

Dal punto di vista dottrinale, Y. propugnò tre controversi dogmi:

  • La cosiddetta "espiazione di sangue" (Blood atonement), una discussa dottrina, secondo la quale per certi peccati gravi, come l'omicidio, è necessario che l'omicida sparga il suo sangue sulla terra, ed, in effetti, va ricordato che lo Stato dell'Utah, solo nel 2004, ha abolito la fucilazione come metodo (alternativo) di esecuzione dei condannati a morte, e che lo Stato dell'Idaho (l'altro stato a forte componente mormone) tuttora la mantiene.

  • La "Maledizione di Caino" (The Curse of Cain), dottrina istituita da Y. nel 1847, una giustificazione, su base biblica, sul motivo perché i neri fossero esclusi dal sacerdozio mormone.

  • La dottrina di Adamo-Dio, che "è nostro Padre e Dio, e l'unico Dio con cui avremo a che fare".

Le prime due dottrine furono abolite nel 1978, sotto la presidenza di Spencer W. Kimball (1895-1985), che ricusò anche la terza nel 1976, sebbene questa non sia, in ogni caso, mai stata adottata dalla chiesa mormone maggioritaria, ma solo da frange fondamentaliste.

La questione della poligamia

Nello stesso tempo, i rapporti con i (sempre più) vicini americani si deteriorarono con l'accettazione ufficiale, nel 1852, dell'usanza della poligamia (o, meglio, poliginia, poiché solo gli uomini potevano avere tante mogli, e non viceversa) da parte della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Nel 1857 scoppiò la cosiddetta "Guerra dell'Utah": una spedizione militare americana si risolse in un nulla di fatto, perché le milizie di Y. si limitarono a farsi inseguire per le montagne senza ingaggiare battaglia. Purtroppo la guerra fu caratterizzata da un terribile fatto di sangue: il massacro di Mountain Meadows. L'undici settembre 1857, infatti, un gruppo di mormoni e alcuni indiani Paiutes [ma alcuni autori, tra cui il noto scrittore Mark Twain (1835-1910), affermarono che questi ultimi erano mormoni travestiti] massacrarono tutti i 120 membri di una carovana di pionieri dell'Arkansas, risparmiando solo 17 bambini sotto i 10 anni. Il capo del gruppo mormone, John Doyle Lee (1812-1877), dopo vent'anni di latitanza, fu infine arrestato e condannato a morte, ma rimane il dubbio di una grave responsabilità morale di Y. per questo massacro.

Durante la Guerra Civile Americana (1861-1865), il governo dell'Unione riprese le ostilità militari e legislative nei confronti dei mormoni: nel 1862, fece occupare militarmente la capitale dell'Utah, Salt Lake City, ed emanò la legge Morrell contro la bigamia, rinforzata dalla legge Poland del 1874 e dal provvedimento Edmunds-Tucker del 1887, che dichiarò sciolta la Chiesa e sequestrati i relativi beni. Y. stesso fu posto agli arresti domiciliari nel 1872 e imprigionato brevemente nel marzo 1875.

Finalmente, nel 1890, nonostante vari tentativi di resistere con appelli alla Corte Suprema e con la clandestinità dei fedeli poligami, il nuovo presidente dei mormoni, Wilford Woodruff (1807-1898), con un manifesto pubblico, noto come Grande Accomodamento, invitò finalmente i fedeli mormoni a rispettare le leggi americane in materia di divieto della poligamia, e questo spianò la strada per l'entrata dell'Utah negli Stati Uniti nel 1896. La decisione di Woodruff fu poi rinforzata da un secondo manifesto del 1904, che scomunicava i fedeli che persistevano nella pratica della poligamia e che provocò la formazione di diversi gruppi scismatici di mormoni "fondamentalisti", la cui consistenza è valutabile, oggigiorno, in circa 60.000 fedeli. Tuttora, a Bountiful, nella Columbia Britannica, in Canada, esiste un gruppo mormone che pratica, abbastanza indisturbata, la poligamia.

La Chiesa dopo la morte di Y.

Y. morì a Salt Lake City il 29 agosto 1877 per le complicazioni sorte in seguito ad un'appendicite acuta: a lui si sono succeduti 13 presidenti della Chiesa fino all'attuale, in carica dal 1995, Gordon B. Hinckley (n. 1910).

Tra loro si può segnalare Ezra Taft Benson (1899-1994), presidente dal 1985 al 1994 e Segretario (in altre parole, Ministro) per l'Agricoltura, sotto la presidenza di Dwight D. Eisenhower (1953-1961), un tipico esempio di convivenza tra fede mormone e carriera politica, un'attività da sempre incoraggiata dalla Chiesa LDS. Altri politici mormoni, assurti fino al livello di ministri, sono stati David Matthew Kennedy (1905-1996) e George W. Romney (1907-1995) rispettivamente Ministro del Tesoro e delle Abitazioni, sotto la presidenza di Richard Nixon (1969-1974).

Gli ultimi 130 anni di storia mormone (fino alle Olimpiadi invernali del 2002 a Salt Lake City) hanno visto non solo l'impegno politico a livello nazionale, ma anche l'abbandono del Partito del Popolo e dell'Ordine Unito di Enoch (vale a dire del metodo economico cooperativistico), e una modifica dei rapporti con le altre razze umane. A riguardo si ricorda, a parte la riammissione nel 1978 al sacerdozio dei fedeli afro-americani (ma quest'ostracismo non si è mai applicato, per esempio, ai polinesiani o maori di pelle scura), il rapporto privilegiato con gli indiani d'America, discendenti diretti dei Lamaniti secondo il Libro di Mormon, legame che s'interruppe dopo la rivolta indiana anti-americana del 1890, contraddistinta dal movimento della Ghost Dance e dalla definitiva soppressione, con il massacro di Wounded Knee, di qualsiasi speranza d'autonomia degli indiani. I rapporti dei mormoni con gli indiani sono ripresi solo dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Invece, in tema di diritti delle donne e degli omosessuali, la posizione della Chiesa mormone è senz'altro più controversa, vale a dire rigorosamente anti-femminista (le donne non possono accedere al sacerdozio) e omofobica.

La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni oggi

Oggigiorno la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni è presente soprattutto in Stati Uniti, America Latina, Asia ed Europa, mentre solo la recente abolizione del divieto del sacerdozio per i neri ha permesso la penetrazione in Africa. I mormoni nel mondo sono circa 12.300.000, di cui quasi la metà risiede in Stati Uniti (è la 5° confessione religiosa americana per numero di membri) e ben 1,5 milioni nell'Utah. Infatti, il 71% dei residenti in questo stato si dichiara mormone, e questa fede ha la maggioranza relativa (con il 27%) nella vicina Idaho. Gli altri paesi, dove la Chiesa ha avuto successo grazie ad un'intensa attività di missionariato, sono il Messico (600.000 fedeli), il Brasile (350.000), il Cile (300.000), le Filippine (250.000).

L'organizzazione centrale della Chiesa è gerarchica, con al vertice un presidente (con il dono della profezia), due consiglieri (i tre formano la Prima Presidenza) e dodici apostoli. Gli apostoli sono sostituiti solo alla loro morte, mentre il presidente, alla morte o dimissioni del precedente, è l'apostolo con maggiore anzianità.

L'organizzazione mondiale è divisa in 29 aree, a loro volta organizzate in pali (come le diocesi cattoliche), e ogni palo in rioni (le singole chiese). Nei paesi ad attività missionaria i pali si definiscono distretti e i rioni rami. Ogni palo è guidato da una gerarchia molto simile a quella centrale, vale a dire una presidenza, composta da tre persone, e da un sommo consiglio di dodici persone, mentre i rioni sono coordinati dai "vescovi" (simili ai parroci).

Per la teologia, le ordinanze e i precetti riferirsi alla scheda su Joseph Smith Jr.

L'intenso programma di incontri per i fedeli comprende:

  • Servizi religiosi domenicali nelle cappelle (luoghi di culto più modesti dei templi), dove ai fedeli viene offerto il Sacramento (pane e acqua consacrata), in una cerimonia simile all'Eucaristia, vengono ascoltate dei sermoni e cantati gli inni.

  • Cerimonie più solenni, come il battesimo dei morti, l'investitura, i matrimoni perenni, che sono tenute nei templi.

  • Scuole domenicali di dottrina evangelica e simili argomenti,

  • Classi di sacerdozio per i maschi dall'età di 12 anni,

  • Incontri infrasettimanali su vari temi.

  • Serate familiari di preghiera e discussione.

Da qui non ci si stupisce del fatto che, come riportarono nel 1978 gli storici Leonard J. Arrington e David Bitton, un adolescente mormone sia occupato per ben quattordici ore settimanali nelle attività della Chiesa.

Il sito ufficiale è http://www.lds.org, un altro è http://www.Mormon.org, mentre il sito per le ricerche genealogiche è https://www.familysearch.org.

I mormoni in Italia

I primi missionari mormoni, tra cui il futuro presidente Lorenzo Snow (1814-1901), sbarcarono a Genova nel giugno 1850 e convertirono un centinaio di ex-valdesi della Val Pellice (il primo fu Jean Antoine Box), dei quali circa cinquanta si trasferirono, come si è già detto, successivamente nell'Utah.

Tuttavia questo rimase, assieme ad altri, un esempio isolato fino al 1966, quando fu riaperta la missione italiana. Il primo palo italiano fu creato a Milano nel 1981 ed oggi la Chiesa mormone (riconosciuta, con un DPR, nel 1993 come ente di culto) ha 3 pali, 16 rioni, 111 rami, 4 missioni e quasi 20.000 membri. Il sito italiano ufficiale è http://www.mormoni.it