Hans Böhm era un giovane pastore nato a Helmstadt, una località tra Würzburg e Wertheim, in Franconia, regione della Germania centrale. Egli si dilettava, nei giorni di festa, a suonare il tamburino (o forse il piffero, da cui il soprannome) nelle osterie della zona.
Improvvisamente, durante la quaresima del 1476 (il 24 Marzo), nella Chiesa della Vergine a Niklashausen sul Tauber (ad est di Wertheim), egli fu colpito da una predica, probabilmente ripresa dai sermoni di San Giovanni da Capistrano (1386-1456), che incitava al pentimento e a bruciare dadi e carte da gioco. B. prese alla lettera queste parole e bruciò il proprio tamburino, iniziando subito dopo a predicare, come un profeta, la venuta del "Nuovo Regno di Dio sulla terra" e incitando i suoi seguaci a non pagare le decime e a rifiutare l'autorità del clero e della nobiltà.
Ebbe un vastissimo seguito: infatti fino a 40.000 accorrevano ogni giorno per sentire il "Santo Giovane", come oramai veniva soprannominato. La cosa ovviamente preoccupò le autorità ecclesiastiche locali, e in particolare il vescovo di Würzburg Rudolf II von Scherenberg (vescovo: 1466-1495): il prelato fece arrestare B. il 12 Luglio 1476, alla vigilia del giorno fissato dal profeta stesso per un'insurrezione di contadini nel nome della Madonna.
Il giorno successivo il nobile Knuz di Thunfeld e 35.000 uomini si presentarono all'appuntamento, ma alla notizia dell'arresto del loro profeta molti preferirono tornarsene a casa . Rimasero 16.000 uomini, che tentarono sì un assalto al castello del vescovo, ma che, dopo aver lasciato sul campo una quarantina di morti, si dispersero.
B. morì sul rogo, il 19 Luglio dello stesso anno, e due dei suoi discepoli furono contemporaneamente decapitati. Tuttavia il culto del "Santo Giovane", anche dopo la sua morte, fu così forte che le autorità ecclesiastiche dovettero addiritura decretare la demolizione della Chiesa della Vergine di Niklashausen, meta di continui pellegrinaggi.