Bonhoeffer, Dietrich (1906-1945)

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Dietrich Bonhoeffer

I primi anni

Il teologo tedesco luterano Dietrich Bonhoeffer nacque il 4 febbraio 1906 a Breslavia da una famiglia prussiana di nobili origini, ma all’età di sei anni si trasferì a Berlino, dove il padre, Karl Bonhoeffer (1868-1948), aveva vinto una cattedra di psichiatria e neurologia alla locale università.
Crebbe dunque culturalmente a Berlino, anche se iniziò – nel 1923 - la sua carriera universitaria a Tubinga in teologia, tornando poi nella capitale per laurearsi nel dicembre 1927, sempre in teologia con il saggio Sanctorum communio (Comunione dei Santi, pubblicato nel 1930), sotto l’insegnamento di maestri come Reinhold Seeberg (1859-1935), Adolf von Harnack e Karl Barth.

Dopo un periodo di vicariato a Barcellona nel 1928, B. rientrò nel febbraio 1929 per diventare assistente volontario del cattedratico di teologia sistematica, Wilhelm Lütgert (1867-1938), con il quale lavorò fino al settembre 1930. Si recò quindi, per la prima volta in Stati Uniti, all’Union Theological Seminary di New York, dove si trattenne fino al giugno 1931: in luglio divenne allievo di Karl Barth a Bonn, ma soprattutto libero docente di teologia all’università di Berlino.

Hitler e le chiese evangeliche tedesche

Dopo alcuni viaggi per conferenze e congressi in Europa nel 1932, la tranquilla carriera di B. fu sconvolta dalla ben nota decisione del maresciallo Paul von Hindenburg (1847-1934), presidente della Repubblica tedesca, di affidare, il 30 gennaio 1933, la carica di cancelliere a Adolf Hitler (1889-1945): già da febbraio il coraggioso teologo iniziò a criticare la politica del Führer ed in agosto denunciò in un saggio la mostruosità del “Paragrafo ariano”, un progetto di legge dei Cristiani tedeschi (l’organizzazione evangelica nazista, creata per infiltrarsi nelle chiese protestanti tedesche, portandovi ideologie anti-ebree, e per procedere ad un loro più rigoroso controllo, riunendole in un’unica organizzazione coordinata da un vescovo generale).

Eppure, nonostante la formazione del movimento d’opposizione dei Neoriformatori con Martin Niemöller e lo stesso B., la maggior parte degli evangelici s’illuse che si potesse scendere a patti con il nazismo, accettando il primato di un vescovo generale, per la cui posizione era stata avanzata la candidatura del pastore moderato Friedrich von Bodelschwingh jr. (1877-1946). Eletto regolarmente il 27 maggio 1933, quest’ultimo fu fatto oggetto di continue intimidazioni: l’infiltrazione dei Cristiani tedeschi nell’apparato della Chiesa Evangelica e pesanti interferenze delle autorità naziste portarono alle dimissioni di von Bodelschwingh solo un mese dopo ed a nuove elezioni farsa, che si conclusero con la scontata elezione dell’amico personale di Hitler, il cappellano militare Ludwig Müller (1883-1945), nominato il 27 settembre 1933 vescovo del Reich.

I Neoriformatori si sciolsero e, nello stesso mese di settembre, Niemöller fondò a Berlino la “Lega di emergenza dei pastori” (Pfarrernotbund), che entro la fine del 1933 contò 7036 pastori tedeschi iscritti (quasi la metà del totale). Nell’autunno 1934 B., Barth, Niemöller ed altri pastori protestanti fondarono la Chiesa Confessante (Bekennende Kirche), in opposizione al processo di “nazificazione” delle chiese evangeliche tedesche.

Il periodo londinese

Anche se aveva aderito fin dal primo momento alla Chiesa Confessante, B. decise in ogni caso di far conoscere a livello internazionale la lotta anti-nazista della Chiesa Confessante tedesca, e, nonostante il parere negativo di molti evangelici (tra cui Karl Barth), accettò, nell’ottobre 1933, di trasferirsi in Inghilterra ad occuparsi della comunità tedesca di Londra. Qui vi rimase fino all’aprile 1935, diventando amico fraterno del vescovo anglicano di Chichester, George Bell (1883-1958), ma, in ogni caso, continuò ad intraprendere frequenti viaggi in Germania, per partecipare a diversi sinodi e conferenze della Chiesa Confessante.

Il rientro in patria

Nell’aprile del ’35 B. ritornò in Germania, accettando di diventare pastore di Finkenwalde, un paesino della Pomerania, vicina a Stettino, dove organizzò, per conto della Chiesa Confessante, un seminario clandestino di predicazione (Predigtseminar). Nello stesso periodo, Hitler abbandonava cinicamente al suo destino Ludwig Müller e riapriva le trattative con la Chiesa Confessante (il fatto avrebbe spaccato la Chiesa di radicali e moderati).

L’apparente tregua con il nazismo fu dettata dalla necessità di mostrare al mondo un volto “normale” durante le Olimpiadi di Berlino del 1936. In quest’anno B. viaggiò molto all’estero (Danimarca, Svezia e Italia), ma il periodo finì ben presto: nell’estate 1936 gli fu ritirato l’autorizzazione ad insegnare nelle università, nel luglio 1937 fu fermato in casa di Niemöller (a sua volta, arrestato e detenuto in campi di concentramento fino al 1945) e nel settembre dello stesso anno il suo seminario di Finkenwalde fu chiuso dalla Gestapo.

La congiura contro Hitler

Nel 1938 cominciò a delinearsi un nuovo impegno politico per B., che, introdotto da suo cognato Hans von Dohnanyi (1902-1945), entrò gradualmente a far parte del gruppo di congiurati, guidati dal generale Hans Oster (1897-1945), capo del quartiere generale dell’Abwehr (in tedesco = difesa), il servizio segreto della Wermacht (l’esercito tedesco). I congiurati erano segretamente appoggiati dal capo supremo dell’Abwehr, l’ammiraglio Walter Wilhelm Canaris (1887-1945), il quale, man mano durante la seconda guerra mondiale, si era reso conto che l’unica possibilità di salvezza per la Germania era un armistizio onorevole con gli alleati, magari dopo l’eliminazione fisica di Hitler.

A sua volta, B. rimase sempre più coinvolto nella congiura, nonostante i pressanti inviti a trasferirsi al sicuro in Stati Uniti, rivoltigli da colleghi americani durante un suo viaggio intrapreso oltreoceano nel giugno 1939. Per conto dell’Abwehr, fece, infatti, parecchi viaggi all’estero [in Italia, Svezia (dove incontrò George Bell) e Norvegia e tre volte in Svizzera] per mantenere i contatti con le sue conoscenze internazionali, riportando all’estero le notizie di una resistenza tedesca contro Hitler, mentre quando era in patria, risiedeva presso il monastero benedettino di Ettal, vicino a Monaco.

Purtroppo per i congiurati, tutti i tentativi di assassinare Hitler fallirono e il 5 aprile 1943, dopo ben due attentati non riusciti, B., il cognato von Dohnanyi e la moglie di quest’ultimo (e sorella di B.), Christine (1903-1965) furono arrestati. Il teologo fu recluso in stretto isolamento nel carcere di Tegel, a Berlino, e poi nella prigione della Gestapo, dove fu lungamente interrogata, ma fu solamente nel settembre 1944 (dopo il famoso attentato – manco a dirlo – fallito del 20 luglio 1944) che la sua posizione si aggravò con la scoperta di documenti segreti, che condussero all’arresto di suo fratello Klaus (1901-1945), suo cognato Rüdiger Schleicher (1895-1945) ed il genero di quest’ultimo, Eberhard Bethge (1909-2000), discepolo di B. e l’unico che si salvò.

Il destino di B. era oramai segnato. Fu infatti deportato in tristemente noti campi di concentramento: dapprima a Buchenwald il 7 febbraio 1945, poi a Regensburg e a Schönberg. Infine venne prelevato dalle SS per essere inviato a Flossenburg, dove giunse la sera dell’8 aprile. La mattina dopo all’alba, lunedì 9 aprile 1945, il teologo luterano, l’ammiraglio Canaris, il generale Oster, ed altri congiurati furono impiccati nel campo di concentramento, mentre nello stesso giorno von Dohnanyi fu ucciso a Sachsenhausen. Neanche un mese dopo, la Germania si arrese senza condizioni agli alleati.

Il pensiero e le opere

A parte Sanctorum communio (di cui si è già detto), B. ne scrisse parecchi altri saggi, come Atto ed Essere (1931), Sequela (1937), Vita comune (1939), Libro di preghiera della Bibbia. Introduzione ai Salmi (1940), ma è soprattutto noto per l’opera postuma, dal titolo Resistenza e resa, una raccolta di sue lettere e scritti pubblicati nel 1951 a cura del discepolo Eberhard Bethge, che fece pubblicare nel 1949 anche il saggio L’Etica (scritto da B. ad Ettal tra il 1940 ed il 1943).

Il pensiero di B. si sofferma su vari temi, principalmente legati al rapporto tra Dio e l’uomo nella società moderna, caratterizzata dalla crescente secolarizzazione e dalla conseguente necessità di parlare di Dio in maniera secolare.

L’apparente morte di Dio viene interpretato come morte della Sua presenza tra gli uomini e con la Sua assenza Egli rispetta l’uomo, la sua crescita ed il suo impegno a vivere nel mondo. Infatti, la fede non fugge il mondo: Dio stesso ci obbliga a riconoscere che dobbiamo vivere nel mondo, accettando le esperienze, i successi e gli insuccessi.