Booth, William (1829-1912) e Salvation Army (Esercito della Salvezza)

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William Booth

 

I primi anni

William Booth nacque il 10 aprile 1829 a Sneinton, vicino a Nottingham, in Inghilterra, unico figlio maschio, oltre a tre sorelle, del costruttore edile Samuel Booth (1775-1832) e della moglie Mary Moss (1794-1875). All'età di tre anni, B. rimase orfano di padre, il quale morì lasciando la vedova e i figli in una situazione economica disastrosa ed, infatti, lo stesso B., non appena raggiunse l'adolescenza, fu mandato come apprendista in un banco dei pegni per aiutare la famiglia e nel 1849 si trasferì a Londra, continuando nella stessa attività.

Nel frattempo, nel 1845, B. era diventato un predicatore laico metodista e nel 1852 un pastore itinerante, per questo motivo egli viaggiò spesso in campagne d'evangelizzazione nelle contee del Lincolnshire, Yorkshire e Cornovaglia e in Galles. A Londra B. incontrò Catherine Mumford (1829-1890), che sposò nel 1855 e da cui B. ebbe otto figli: Catherine divenne in seguito la sua più fedele collaboratrice nelle sue attività caritatevoli. Nel 1861, considerando la Chiesa metodista come non troppo attenta ai fenomeni di holiness (santità o santificazione per fede) e alle problematiche sociali legate alla povertà, B. diventò un predicatore indipendente, sebbene dottrinalmente non si scostò molto dal filone wesleyano.

Tuttavia B. fu anche attratto dal "Secondo Grande Risveglio" in Gran Bretagna, un fenomeno di revival scaturito dalle riunioni evangeliche tenute fuori degli edifici di culto da parte di diversi predicatori tra cui l'americano Charles Finney (1792-1875), che visitò la Gran Bretagna nel 1859. B. decise quindi di aprire con la moglie, il 5 luglio 1865, The Christian Revival Society (Società di revival cristiano), successivamente (dal 1869) denominata The Christian Mission (Missione cristiana), nella misera East End (i quartieri ad est) di Londra, la zona più povera e degradata della città con un'alta percentuale di criminali, prostitute e alcolisti.

The Salvation Army (Esercito della Salvezza)

Nel 1878 avvenne la svolta: volendo dare una struttura più militare alla propria organizzazione, B. decise di ribattezzarla The Salvation Army (Esercito della Salvezza), di fornire agli attivisti una vera uniforme e l'inserimento in una struttura dotata di gradi militari (lo stesso B. ne diventò il generale), di una propria bandiera e musica suonata dalle bande del movimento. I convertiti dovevano inoltre firmare una "dichiarazione di guerra" contro l'alcool, il tabacco ed il vizio.

Il nuovo movimento assorbì totalmente le energie di B., della moglie Catherine e di alcuni dei loro figli, impegnati a vario titolo nelle attività dell'Esercito:

  • Il primogenito Bramwell Booth (1856-1929) divenne il generale (cioè il leader) dell'Esercito alla morte del padre nel 1912.

  • Ballington Booth (1857-1940), il secondogenito, e l'energica moglie Maud Charlesworth (1865-1948), dopo aver organizzato l'attività in Australia e in Stati Uniti, entrarono in conflitto con B. e si ritirarono quindi dall'Esercito per fondare un movimento simile denominato Volunteers of America (Volontari d'America).

  • Kate Booth (1858-1955) organizzò, già dal 1879, le attività a Parigi, ma nel 1902 abbandonò il movimento con il marito Arthur Sidney Clibborn (1858-1939) per seguire John Alexander Dowie (1847-1907) un predicatore e guaritore scozzese, fondatore nel 1896 della Christian Catholic Church (Chiesa cattolica cristiana) e nel 1901 di una città nell'Illinois, Zion City, abitata da 6.000 suoi fedeli convinti a credere in una spiritualità basata sulla guarigione: per questo Dowie venne considerato uno dei precursori del pentecostalismo. A sua volta, Kate Booth finì la sua lunghissima carriera come predicatrice indipendente.

  • Emma Booth (1860-1903) fu responsabile dei centri internazionali d'addestramento e, assieme al marito Frederick St. George de Latour (1853-1929), comandante in Stati Uniti tra il 1896 ed il 1903.

  • Evangeline Cory Booth (1865-1950) iniziò a predicare all'età di 17 anni. La sua carriera nell'Esercito comprende: commissario a Londra per cinque anni, comandante in Canada dal 1895 al 1904 e in USA dal 1904 al 1934, infine generale dell'Esercito dal 1934 al 1939.

Come si può capire, la presenza dell'Esercito della Salvezza in Stati Uniti fu sempre considerata strategica: nel 1880 il commissario George Scott Railton (1850-1913) pose le basi per le attività dell'Esercito in USA. Questa mossa fu vincente. Infatti, oggigiorno l'Esercito è la più grande organizzazione di carità americana del mondo con donazioni superiori al miliardo di dollari all'anno.

Tuttavia questa diffusione non è stata priva di problemi e scissioni derivata dalla volontà degli americani di rendersi più indipendenti dal forte controllo del generale Booth. Una prima rivolta nel 1884 portò all'espulsione dei capi dell'organizzazione, che fondarono senza molto successo l'American Rescue Workers (Lavoratori americani di soccorso), ma soprattutto fu Ballington Booth a dare i maggiori dispiaceri al padre, quando decise, con la moglie, di uscire dall'organizzazione e di fondare, come sopra detto, i Volunteers of America.  

Gli ultimi anni del generale

Anche in Inghilterra, comunque, B. dovette fronteggiare fenomeni abbastanza violenti di contestazione come quella dei proprietari delle case da gioco e dei tenutari dei bordelli, che, sotto il nome ironico di Skeleton Army (Esercito dello scheletro), organizzarono vere e proprie spedizioni teppistiche contro le sedi e i membri dell'Esercito della Salvezza. Ma il lavoro indefesso di B., il cui motto era Blood and Fire (Sangue e Fuoco, inteso come il sangue di Cristo ed il fuoco dello Spirito Santo), portò al consolidamento dell'Esercito in 58 paesi e al plauso di molti regnanti e capi di stato.

A questo periodo risale la sua opera più illuminante sulla strategia dell'Esercito, dal titolo In Darkest England and the Way Out (Nell'Inghilterra più oscura e la Via per uscirne) edito nel 1890.

Infine B. morì il 20 agosto 1912 a Hadley Wood, un sobborgo di Londra.

La dottrina e le attività dell'Esercito della Salvezza

Benché gran parte della dottrina dell'Esercito della Salvezza derivi dal background metodista wesleyano di B., scorrendo l'Handbook of Salvation Army Doctrine (Manuale della dottrina dell'Esercito della Salvezza) del 1926, si può notare come l'organizzazione ponga l'accento soprattutto sulle attività caritatevoli, semplificando i riti e non amministrando direttamente i due sacramenti accettati dalle chiese protestanti, cioè il Battesimo e la Cena del Signore, considerati comunque da B. non necessari per la salvezza dell'anima. Solitamente i salutisti (così si definiscono gli aderenti) si appoggiano su altre chiese - principalmente metodiste - per erogazione dei sacramenti.

Dottrinalmente B. ha ribadito il concetto metodista della perfezione o santificazione ottenuta accogliendo la grazia di Cristo e mantenendola con la continua fede in Cristo, aggiungendo comunque la necessità di un'etica puritana e di un attivo impegno nel campo sociale. Altri punti contenuti nelle dottrine salutiste sono l'ispirazione divina derivata dalle Sacre Scritture, la depravazione totale (l'uomo caduto in peccato non è assolutamente in grado di salvarsi da solo), l'espiazione totale (questa, attraverso la morte di Cristo, è sufficiente a salvare tutti gli uomini).

Tuttavia sono soprattutto le attività filantropiche dell'Esercito ad essere universalmente conosciute e apprezzate: dagli aiuti ai diseredati alle case per anziani, dal supporto agli ex carcerati alla ricerca di persone scomparse, dai programmi di riabilitazione per alcolisti e tossicodipendenti alle scuole e case d'accoglienza per handicappati, solo per fare alcuni esempi.

Caratteristici - e eternati dai film di Hollywood - sono, inoltre, altri due aspetti della vita della Salvation Army: le bande di ottoni degli attivisti dell'Esercito che suonano durante le loro campagne di evangelizzazione o nei loro meeting, e la raccolta di fondi di membri, spesso travestiti da "Babbi Natale" fuori dei grandi magazzini nel periodo natalizio, che suonano un campanello per attirare l'attenzione dei passanti e chiedere un obolo da mettere nelle tipiche marmitte.

La Salvation Army oggigiorno e in Italia

Oggi l'Esercito della Salvezza conta su circa 1.5 milioni (secondo altre statistiche 2.5) di aderenti in 109 paesi del mondo. Il sito ufficiale per il pubblico è http://www1.salvationarmy.org/, mentre per gli aderenti è http://www.salvationist.org/

L'Esercito opera anche in Italia, fin dal 1887, con la missione di James Binks Vint (1854-1890) e in seguito con il valdese Fritz Malan (1863-1930). Anche il fondatore B. intervenne di persona con ben cinque viaggi in Italia e fino all'avvento del fascismo il movimento era ben radicato in diverse parti del paese, ottenendo anche lo status di ente filantropico nel 1923. Dopo la seconda guerra mondiale, l'Esercito poté riprendere le sue attività con una separazione organizzativa tra struttura filantropica e chiesa evangelista, quest'ultima aderente dal 1982 al FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane). Il sito italiano è http://www.esercitodellasalvezza.org/.