(San) Fausto di Riez (ca. 405-ca. 490) (semipelagianista)

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Una stampa raffigurante il battistero di Riez, unica parte ancora esistente della basilica, eretta in onore di San Fausto

 

Fausto nacque in Britannia nel 405 ca., studiò legge e da giovane entrò nel monastero di Lérins, dove fu ordinato sacerdote e nel 432 diventò abate del monastero stesso, quando il precedente abate, Massimo, fu nominato vescovo di Riez, in Provenza. Nel 452 o 457, alla morte del suo predecessore, F., a sua volta, fu nominato vescovo di Riez.

Fu sempre un fiero oppositore dell'arianesimo e per quest'impegno fu mandato in esilio dal re dei Visigoti, Eurico, di fede ariana, che regnava al tempo sulla Gallia meridionale: F. poté fare ritorno a Riez, solo otto anni dopo, alla morte del re.

Nel 475, a F. fu richiesto, da parte del vescovo di Arles, Leonzio, di scrivere una condanna del pelagianismo, ma il risultato fu uno scritto Libri duo de Gratia Dei et humanae mentis libero arbitrio, intriso, per contro, di semipelagianesimo. Il libro fu attaccato, circa 30 anni dopo la morte di F., da San Fulgenzio, vescovo di Ruspe (in Nord Africa), il "novello Sant'Agostino", il quale, esiliato in Sardegna dal re ariano dei Vandali, Trasmundo, ne scrisse una confutazione, accelerando quindi la fine della dottrina semipelagianista, condannata definitivamente dal secondo sinodo di Orange del 529.

Ma ciò avvenne molto dopo la morte, avvenuta nel 490 ca., di F., che morì in odore di santità: i suoi fedeli, che lo considerarono tale, eressero in suo onore una basilica, ed in effetti F. è stato proclamato santo (il giorno in cui si celebra è il 28 settembre).