Chiesa Gioannita dei Cristiani Primitivi, Antico e Sovrano Ordine Militare del Tempio di Gerusalemme e Neo-Templari (dal 1804)

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Il rogo di Jacques de Molay, secondo una miniatura dell'epoca. Il dibattito sulla legittima discendenza dei templari ha dato luogo agli ordini neo-templari moderni

 

Massoneria e rosacrocianesimo, discendenti del templarismo?  

Il 18 marzo 1314 bruciava sul rogo Jacques de Molay (1243-1314), ultimo Gran Maestro dei Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone, o, più semplicemente, cavalieri templari.

Il giorno dopo incominciava la leggenda.

Indipendentemente dalle ipotesi sulla presunta eterodossia dottrinale dei templari (culto di Maria Maddalena, gnosticismo di tipo cataro, antica sapienza iniziatica, conoscenza del vero significato del Graal e della località dove era sepolto Gesù, ecc.) e dalle supposizioni su dove gli ultimi templari, sfuggiti alla cattura, si fossero rifugiati (Portogallo, Scozia, Inghilterra, America, perfino Svizzera), la principale domanda sul quale ci s'interrogò nei secoli successivi fu: "L'ordine dei templari esiste ancora in forma segreta e, in tal caso, chi n'è il diretto e legittimo discendente?"

Alla domanda, com'è ovvio, non è facile dare una risposta e diverse formazioni furono considerate le candidate ideali, tra cui il rosacrocianesimo del XVII secolo [teoria, sembra, confermata da una raccolta di documenti, recentemente scoperti ed appartenuti al massone John Byrom (1691-1763), con riferimenti a collegamenti tra templari e rosacrociani] o la massoneria del XVIII secolo. Quest'ultima ipotesi, accreditata da scrittori molto popolari come gli inglesi Michael Baigent e Richard Leigh o l'americano John Robinson, è vista con un certo sospetto perfino nello stesso ambiente massonico contemporaneo, anche se non mancano le "prove" di una certa continuità tra le due organizzazioni, come l'arcinota cappella di Rosslyn, vicino ad Edimburgo, costruita da Sir William Sinclair nel 1446, ufficialmente in onore del suo avo templare, Guglielmo di Saint Clair, ma traboccante di riferimenti esoterici massonici ante litteram.

E quest'ipotesi non è neppure farina del sacco dei citati scrittori contemporanei, visto che già ne parlarono il cavaliere Andrew Michael Ramsey (n. 1686), nel suo discorso del 1737 alla Grand Loge Provinciale D'Angleterre, e il barone Karl Gotthelf von Hund (1722-1776), creatore nel 1749 del rito massonico della Stretta Osservanza Templare e secondo il quale, Molay passò le consegne - in prigione - a Pierre D'Aumont, il quale, fuggito in Scozia, fu eletto Gran Maestro dell'Ordine il 24 giugno 1313 (il giorno di San Giovanni Battista, che ha una forte valenza simbolica per i massoni) e pose la sede dell'Ordine a Aberdeen, utilizzando come copertura un'organizzazione di massoni (in questo caso, inteso letteralmente come scalpellini) operativi.

La Carta di Larmenio

Un capitolo a parte merita la cosiddetta Carta di Larmenio, un documento redatto, apparentemente nel 1324, dal templare (rimasto a Cipro durante le persecuzioni) Jean-Marc Larmenius, che sarebbe stato segretamente nominato da Molay suo successore (una tesi in netto contrasto con l'investitura di D'Aumont sopra descritta) nel 1314 e che, proclamato Gran Maestro dell'Ordine dopo la morte di Molay, avrebbe riorganizzato i templari, dotando loro di una pergamena (per l'appunto la Carta di Larmenio, detta anche Carta Trasmissionis), sulla quale sono stati man mano scritti i nomi dei vari Gran Maestri segreti, successori di Molay e Larmenius.

Il 17° Gran Maestro dell'elenco dopo Larmenius (e 41° dalla fondazione dell'Ordine) è stato il principe Filippo II (1674-1723), duca d'Orleans e reggente del trono del re Luigi XV (1715-1774), il primo dopo Molay che poté ristabilire ufficialmente l'ordine nel 1705, dotandolo di statuti (Statuts des chevaliers de l'ordre du temple) e dandogli il diritto di aggiungere il titolo di "sovrano" nella propria dicitura, legittimando quindi pubblicamente l'esistenza del templarismo. Guarda caso, secondo diversi esperti (basandosi sugli inchiostri utilizzati), la redazione della Carta di Larmenio risalirebbe proprio al periodo del Duca d'Orleans.

Eppure, solo 87 anni dopo, in piena Rivoluzione Francese, pareva che la linea si fosse definitivamente interrotta con la morte nel 1792 dell'ultimo dei gran Maestri della lista, il duca Louis Hercule-Timoléon de Cossé-Brissac, ucciso a Versailles dai giacobini, senza aver nominato il suo successore. Ma, nel 1804, Claude-Mathieu Radix de Chevillon, un templare dell'Ordine oramai anziano e malato, reggente a suo dire durante la Rivoluzione del titolo di Gran Maestro (che in ogni modo non aveva intenzione di coprire personalmente), avrebbe incontrato alcuni amici con l'intento di conferire loro i poteri, trasmessigli dal Duca di Cossé-Brissac, poco prima della morte.

Il gruppo era formato dal dottor Philippe Ledru (secondo alcune fonti, medico personale del Duca di Cossé-Brissac), il notaio De Courchamp, Bernard Raymond Fabré-Palaprat (vedi sotto) e Prosper Charpentier De Saintot: erano tutti fratelli nella loggia massonica dei Chevaliers de la Croix (Cavalieri della Croce), una loggia che però dissentiva sul comune pensiero massonico dell'epoca che il templarismo (o meglio il neo-templarismo) dovesse essere subordinato alla massoneria. Chevillon nominò quindi Ledru Tenente-Generale per l'Africa, De Saintot Tenente Generale per l'Asia, De Courchamp Grande Precettore e Fabré-Palaprat nuovo Gran Maestro dell'Ordine.

Tuttavia, su questa storia esistono almeno altre due versioni alternative: nel primo Ledru sarebbe venuto in possesso della Carta di Larmenio e dei documenti di Filippo d'Orleans attraverso una vendita all'asta dei beni del defunto Duca di Cossé-Brissac; nel secondo i documenti sarebbero stati trovati dai Cavalieri della Croce in un cassetto di un mobile del duca.

Antico e Sovrano Ordine Militare del Tempio di Gerusalemme

L'Antico e Sovrano Ordine Militare del Tempio di Gerusalemme fu dunque ricostituito il 4 novembre 1804 da Bernard Raymond Fabré-Palaprat [un ex seminarista, avventuriero e medico (o forse chiropratico) nato nel 1773 a Cordes (nella regione francese del Tarn)] e soci: era un'istituzione neo-cavalleresca e soprattutto non-massonica.

Quest'ultimo particolare attirò l'attenzione e l'approvazione del neo-imperatore Napoleone Bonaparte (come imperatore: 1804-1814), che vide in quest'atto un'alternativa al templarismo legato alla massoneria anti-monarchica e che quindi favorì la diffusione dell'Ordine in tutto l'Impero. L'imperatore fece perfino celebrare dal clero parigino una solenne cerimonia di riabilitazione di Jacques de Molay nel 1808.

Il graduale allontanamento dei neo-templari dalla massoneria fu concretizzato nel 1811, quando l'Ordine si dissociò ufficialmente dal Grande Oriente di Francia, e, nel contempo, pose l'accento sull'aspetto cattolico (venivano respinte le domande di adesioni di protestanti) dei propri intenti. Fabré-Palaprat probabilmente temendo che l'Ordine sarebbe stato, alla fine, fagocitato dalla Chiesa Cattolica, pensò quindi di sviluppare una sua chiesa autonoma con una propria dottrina.

Chiesa Gioannita dei Cristiani Primitivi

L'occasione gli si presentò nel 1814, quando egli venne in possesso (o trovò su una bancarella) di un manoscritto a sfondo gnostico, scritto in greco, denominato Levitikon (contenente una serie di dottrine religiose e dei rituali dei nove gradi dell'Ordine templare) e di un altro testo, denominato Evangelicon, una versione del Vangelo di San Giovanni - un probabile falso antico ma non troppo (del XV o, secondo altri, del XI secolo) - pesantemente modificato (senza i miracoli e la resurrezione: mancavano, infatti, i capitoli 20 e 21), con un inedito Gesù (iniziato in Egitto ai grandi misteri d'Osiride), che aveva conferito al suo discepolo favorito (Giovanni) la conoscenza divina o gnosi. Oltre a questo, Gesù era dipinto non certo come il figlio di Dio, ma come un semplice uomo, oltretutto figlio illegittimo di Maria!

La Chiesa cristiana "ufficiale" invece, fondata da Pietro e Paolo e dagli altri apostoli, non sarebbe quell'autentica, perché essi non avevano capito gli insegnamenti segreti di Gesù. Questi sarebbero poi stati conservati dai Patriarchi di Gerusalemme fino all'arrivo dei templari, i quali, in seguito, avrebbero assunto il ruolo di custodi dell'insegnamento segreto. Essi, infatti, imparando le dottrine attribuite a San Giovanni Apostolo, avrebbero rinunciato alla religione di San Pietro e Paolo, e sarebbero diventati gioanniti.

Sulla base, quindi, delle dottrine esposte nel Levitikon ed Evangelicon, Fabré-Palaprat fondò nel 1828 l'Église Johannites des Crétiens Primitif (Chiesa Gioannita dei Cristiani Primitivi). Per dare una successione apostolica valida alle consacrazioni, effettuate nella sua Chiesa, egli coinvolse un vescovo jureur (vale a dire, uno dei prelati che aveva giurato fedeltà alla Repubblica Francese), monsignor Guillaume Mauviel (1757-1814), vescovo di Cayes (in Haiti), che lo consacrò vescovo il 29 luglio 1810. A sua volta, Fabré-Palaprat consacrò Primate della Chiesa monsignor Jean Machault (1770-1845) lo stesso giorno della sua investitura: fu infine Machault a consacrare il 20 febbraio 1831 il più famoso (all'epoca) aderente alla chiesa di Fabré-Palaprat, vale a dire l'ex sacerdote cattolico radicale dissidente (e sospeso a divinis) Ferdinand-François Châtel, fondatore della Chiesa Cattolica Francese.

Châtel non durò a lungo nella chiesa di Fabré-Palaprat, da cui fu espulso, dopo un processo per "eresia", ma neanche la stessa chiesa gioannita se la passava bene: non sopravvisse, infatti, alla morte del proprio fondatore, avvenuta il 18 febbraio 1838, anche se ex membri del clero gioannita emigrarono in altre formazioni religiose eterodosse dell'epoca.

L'ordine templare dopo la morte di Fabré-Palaprat

Non tutti gli aderenti all'Antico e Sovrano Ordine Militare del Tempio di Gerusalemme presero sul serio le idee eterodosse di Fabré-Palaprat, e rimasero fermi nella loro fede cattolica: questa situazione portò ad una scissione nell'Ordine tra cattolici e seguaci di Fabré-Palaprat, che non fu ricomposta definitivamente neppure dopo la morte del fondatore, nonostante la mediazione del nuovo Gran Maestro, l'ammiraglio inglese Sir William Sidney-Smith (1764-1840). Dopo la morte di Sidney-Smith, i templari decisero di aprire le porte ai Cristiani di qualunque confessione, anche se la religione ufficiale rimase quella cattolica romana e la fedeltà alla Chiesa Cattolica fece sempre parte dei valori templari (assieme alla "tradizione" e all'"ordine").

Seguì un periodo di crisi profonda nell'Ordine: uno dopo l'altro le varie branchie (chiamati priorati) chiusero o si misero in sonno (prendendo in prestito un termine massonico): rimasero attivi solo pochi priorati, tra i quali i templari belgi, che l'11 novembre 1894, organizzarono a Bruxelles la costituzione di una Segreteria Internazionale dei Templari, nonostante il dissenso di altre nazioni, come i templari inglesi, che perseguirono una strada autonoma. Sempre i templari belgi, il 1° ottobre 1933, costituirono a Lovanio il Gran Priorato del Belgio, ri-fondando il Magistero dell'Ordine, a Bruxelles, nello stesso anno, e affidandone la reggenza a Théodore Covias.

Dieci mesi dopo, l'8 agosto 1934, Emile-Isaac Clement Vanderberg (m. 1945) diventò il nuovo Reggente: in piena seconda guerra mondiale, nel novembre del 1942, egli decise di affidare gli archivi dell'Ordine al conte Antonio Campelo Pinto de Sousa Fontes (1878-1960), Gran Priore del Portogallo. Alla fine del conflitto mondiale, accadde però l'imprevisto: il de Sousa Fontes si rifiutò di restituire gli archivi e, dopo la morte di Vanderberg in un incidente nel 1945, si proclamò Reggente, e poi Gran Maestro dell'Ordine (Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem, OSMTJ), peggiorando la situazione con una nepotistica designazione del figlio Fernando Campelo Pinto Pereira de Sousa Fontes, a suo successore.

Queste decisioni di de Sousa Fontes provocarono una serie di scismi:

  • Il 24 marzo 1956, il Reggente del Capitolo francese, Remy Guerardelle de Ribauville, trasmise i poteri al brasiliano Gabriel Inellas (1913-1987), che diede luogo al ramo cosiddetto "brasiliano", presente anche in Italia come Supremus Militaris Templi Hierosolymitani Ordo (Supremo Ordine Militare del Tempio di Gerusalemme) (sito italiano: http://web.tiscali.it/smtho/).

  • In Portogallo, nel frattempo, alla morte di de Sousa Fontes, gli successe, com'era prevedibile, il figlio, che si autoproclamò Reggente dell'Ordine, con il titolo di Principe reggente (ramo portoghese). Due siti "lealisti": http://www.osmtj.org e http://www.theknightstemplar.org/

  • Un gruppo che non accettò questo nepotismo della famiglia de Sousa Fontes, si riunì a Parigi, nel 1970, ed elesse Gran Maestro dell'Ordine il maresciallo e conte polacco Anton Zdrojewski (m.1988), che mantenne la sigla OSMTJ (Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem).

  • Nel 1995, la maggioranza dei templari, riuniti sotto la sigla OSMTH (Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani) e residenti in Austria, Francia, Italia, Finlandia, Inghilterra, Galles, Scozia e USA, decisero di disconoscere la reggenza di Fernando de Sousa Fontes e di organizzarsi autonomamente. Oggi sono noti con la sigla OSMTH e hanno il sito http://www.osmth.org/.

  • Proliferano infine oggigiorno una babele di altre sigle templari minori [uno per tutti: l'OIMT (Ordo Internationalis Militiae Templi), fondato a Roma nel 1979].

Rosacrocianesimo e neo-templari

Perfino l'AMORC (Antico e Mistico Ordine della Rosa e Croce) ha avuto una presenza passeggera nel templarismo. Infatti, come nel caso del martinismo, in cui l'AMORC aveva dato la possibilità agli adepti d'iscriversi all'Ordine Martinista Tradizionale dell'AMORC, così anche nel templarismo quest'ordine rosacrociano ha creato per i propri adepti l'ORT (Ordine Rinnovato del Tempio), che però è durato solo due anni (1971-1972). Dall'ORT è purtroppo derivata una scheggia impazzita: il famigerato Ordine del Tempio Solare, un culto apocalittico distruttivo, che ha visto il 4 e 5 ottobre 1994 un suicidio di massa (53 morti) dei propri adepti in Svizzera e Canada.

Sempre d'origine AMORC, c'è da segnalare anche l'OSTI (Ordre Souverain du Temple Initiatique = Ordine Sovrano del Tempio Iniziatico) (sito: http://www.osti.org/), fondato dallo scrittore rosacrociano Raymond Bernard (n. 1923).

Neo-templarismo in Italia

Anche in Italia la situazione si presenta complicata per scissioni varie: a parte uno storico Gran Priorato italiano, autonomo fin dal 1815 ma defunto nel 1945, l'alta litigiosità ha portato alla proliferazione di sigle, anche nell'ambito dello stesso gruppo internazionale. Quasi tutti i gruppi sopraccitati hanno filiali in Italia (per il filone "brasiliano" e i templari dell'OSMTH, vedi sopra per i collegamenti Internet). Accenniamo qui solamente al caso emblematico dell'OSMTJ, che in Italia ha fatto scaturire ben quattro formazioni, ognuno dei quali dice d'essere l'unico rappresentante autorizzato!:

Un caso a se stante è, infine, quello della Milizia del Tempio - Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo, fondata nel 1979 a Poggibonsi (Siena), dal conte Marcello Alberto Cristofani della Magione, un'associazione di laici cattolici, che s'ispirano agli ideali e allo stile di vita, descritti da San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) e che non pretendono una filiazione diretta dall'antico Ordine (men che meno attraverso Fabré-Palaprat). L'associazione è stata riconosciuta civilmente nel 1979, e approvata nel 1988 dall'arcivescovo di Siena, mons. Mario Ismaele Castellano (arcivescovo: 1961-1990), come associazione privata di fedeli sotto il titolo di Milizia del Tempio (Ordo Militiae Christi Templique Hierosolymitani). Sito: http://www.ordo-militiae-templi.org/index.htm.