Il filosofo e teologo italiano Giulio Girardi è nato il 23 febbraio 1926 al Cairo (Egitto) da Enrico Girardi e Silvia Cosma, una famiglia borghese di cultura italo-francese. Poco dopo la sua nascita, la famiglia si trasferisce a Parigi, dove abita fino al 1931, ed, in seguito a Beirut (in Libano), dove G. frequenta le scuole elementari presso i domenicani. Nel 1937, in seguito alla separazione dei genitori, egli viene affidato, assieme alla sorella Yolanda, alla madre, che va a vivere ad Alessandria d’Egitto, dove il giovane G. frequenta la scuola dei salesiani. Qui egli mostra, nel 1939, una precoce vocazione religiosa e per questo, è inviato presso il seminario salesiano di Mirabello Monferrato (in provincia di Alessandria), al quale segue il suo noviziato a Villa Moglia, a Chieri (Torino) dal 1941 al 1942. Completati gli studi liceali presso il liceo di Foglizzo Canavese, nel 1944 G. inizia i suoi studi universitari di filosofia presso l’università salesiana di Torino, dove si laurea nel 1950 con una tesi sulla metafisica di San Tommaso d’Aquino. In seguito egli trasferisce a Roma per frequentare il corso di teologia presso l’università gregoriana (1951-1952), che però completa a Torino, sempre presso l’università salesiana (1953-1955). Inoltre, il 1 gennaio 1955, T. è ordinato sacerdote a Torino.
Fino al 1960 egli insegna metafisica alla menzionata università torinese, proseguendo poi presso l’ateneo salesiano di Roma fino al 1969. Nel frattempo partecipa ai lavori del Concilio Vaticano II (1962-1965), aiutando a stillare il testo dell’enciclica Gaudium et Spes, ma nello stesso periodo entra in conflitto con la gerarchia ecclesiastica per le sue idee a favore del marxismo e dei comitati di base. Nel 1965 partecipa a vari incontri con lo scopo di favorire il dialogo tra cristiani e marxisti, ma, nello stesso anno, il cardinale Franziskus König condanna il suo libro Marxismo e cristianesimo, perché G. riconosceva al marxismo il tentativo di risolvere in maniera equa i grandi problemi sociali. Tra il 1962 ed il 1971 G. coordina l’enciclopedia internazionale in quattro volumi “L’ateismo contemporaneo”.
Nel 1969 la crisi: G. viene espulso per divergenze ideologiche dall’università salesiana ed “emigra” a Parigi, dove presso la locale università cattolica, insegna antropologia, oltre a tenere un corso di introduzione al marxismo presso l’Istituto di Scienze e Teologia delle Religioni. Contemporaneamente, dal 1970, è professore di antropologia, introduzione al marxismo e teologia della liberazione all’Istituto Superiore di Pastorale Lumen Vitae di Bruxelles.
Nel 1972 viaggia spesso in America Latina, approfondendo la tematica della teologia della liberazione e partecipando al 1° incontro dei Cristiani per il socialismo, a Santiago del Cile. Esporta la sua esperienza in Europa, organizzando nel settembre 1973 a Bologna un convegno dei Cristiani per il socialismo, al quale partecipano altri sacerdoti dissidenti, come Enzo Mazzi ed Ernesto Balducci. In seguito a questo convegno, la Santa Sede lo fa espellere dall’insegnamento all’università cattolica di Parigi, che sarà seguito, l’anno dopo, da una simile decisione all’Istituto Lumen Vitae di Bruxelles. A causa di quest’ultimo provvedimento, si dimettono per protesta diversi docenti, tra cui il noto teologo della liberazione Gustavo Gutierrez.
G. riesce lo stesso a proseguire la sua attività di docenza, sia presso l’università di Lecce (corso di filosofia della storia nel 1977-1978), e poi a Sassari, dove insegna per 18 anni filosofia politica (dal 1978 al 1996).
Il suo impegno politico e di solidarietà con i popoli latinoamericani, nel frattempo non viene meno, anzi si rinforza con la partecipazione al Tribunale Russell II, e poi con quella, tuttora attiva, al Tribunale Permanente dei Popoli. Tuttavia, neppure diminuisce lo scontro con le strutture gerarchiche della Chiesa, che lo fanno espellere dalla congregazione salesiana e sospendere a divinis nel 1977.
Gli anni ’80 lo vedono impegnato in azioni di solidarietà con alcune realtà latinoamericane: nel 1980 G. visita il Nicaragua, dove solidarizza con la rivoluzione sandinista, dal 1986 si reca annualmente a Cuba, nel 1992 aderisce all’Assemblea del popolo di Dio, il cui scopo è di affiancare alla nota teologia della liberazione la riscoperta e valorizzazione delle origini etniche ed indigene dei popoli sudamericani.
Recentemente si è messo in luce, firmando, assieme ad un gruppo di teologi (tra cui Giovanni Franzoni), l’Appello alla chiarezza, un manifesto contro la beatificazione del defunto papa Giovanni Paolo II (1978-2005).