Girolamo di Praga (ca. 1370-1416)

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Il rogo di Girolamo da Praga

da John Foxe (1516-1587) - Book of Martyrs

Girolamo di Praga nacque a Praga nel 1370 ca. e studiò nella locale Università, subendo l'influenza del predicatore riformatore Jan Hus.

Nel 1398 G. ricevette il titolo di Baccelliere in arti e in seguito partì per Oxford, in Inghilterra, per completare gli studi di teologia. Questo viaggio di studio era particolarmente in voga presso i giovani studenti boemi, in particolare dopo che una prima delegazione si era recata in Inghilterra al seguito della principessa Anna di Boemia, andata in sposa a Riccardo II. Anche G., come i suoi predecessori, rimase colpito dagli insegnamenti di John Wycliffe e non mancò di diffonderli in patria al suo ritorno nel 1401.

Tuttavia non rimase a lungo in Boemia, affrontando un pellegrinaggio a Gerusalemme nel 1403 e successivamente diventando docente all'Università Sorbona di Parigi nel 1405 e alle università tedesche di Colonia e Heidelberg nel 1406: da tutte queste città egli fu espulso per le sue idee eterodosse allineate sulle posizioni di Wycliffe e per le spietate denunce della corruzione dilagante nella Chiesa Cattolica. Rientrato a Praga nel 1407, egli collaborò con Hus, organizzando dibattiti pubblici e proponendo di riformare radicalmente la Chiesa Cattolica.

Nel 1410, nuovamente insistendo sulle sue posizioni all'Università di Vienna fu imprigionato con l'accusa d'eresia, ma riuscì a fuggire, ma evidentemente non aveva imparato la lezione se, ancora nel 1413, invitato dal re di Polonia, Ladislao II (1386-1434) a riorganizzare l'Università di Cracovia, ne fu espulso per gli stessi motivi.

Nel frattempo, aveva organizzato nel 1412, insieme a Hus, una protesta contro l'antipapa Giovanni XXIII per la decisione di finanziare la guerra contro il papa Gregorio XII mediante la vendita delle indulgenze: questa posizione scatenò la reazione di Giovanni XXIII, che scomunicò Hus.

La bolla papale di scomunica fu bruciata in piazza durante una manifestazione popolare, ma tre seguaci di Hus furono arrestati e decapitati per ordine del re Venceslao. G. in persona guidò la processione funeraria dei corpi dei tre condannati alla Cappella di Betlemme.

Caratterialmente G. fu sempre generoso, ma molto impulsivo: si racconta a riguardo una serie di episodi molto significativi: aveva preso a pugni un frate, a momenti accoltellato un secondo e infine gettato nel turbolento fiume Vltava un terzo religioso, reo di predicare a favore delle indulgenze.

Tuttavia la sua generosità gli costò cara, quando nel 1415, contro il parere di amici e seguaci, egli si recò al Concilio di Costanza per difendere le idee dell'amico Hus. Dopo la condanna al rogo di quest'ultimo il 6 Luglio 1415, vista la malaparata, G. riuscì a fuggire dalla città nottetempo per tornare in Boemia, ma la sua fortuna si esaurì in Baviera dove fu riconosciuto, arrestato e rispedito a Costanza in catene.

Qui G. pubblicamente ricusò le sue precedenti idee, ma gli inquisitori, non fidandosi del suo pentimento, lo lasciarono letteralmente a marcire in prigione per quasi un anno. Il 16 Maggio 1416 G. fu richiamato davanti al tribunale, dove egli ritrattò il precedente atto di pentimento, giustificandolo con una momentanea paura della morte. Nonostante un'appassionata difesa, G. fu accusato di essere un eretico relapsus (cioè che aveva ritrattato) e fu bruciato sul rogo il 30 Maggio 1416.

G. è considerato, assieme a Hus, uno dei primi martiri della Riforma Protestante.