Giuliano d'Alicarnasso (m. ca. 527)

Giuliano divenne vescovo di Alicarnasso (nell'attuale Turchia occidentale) durante il regno dell'imperatore Anastasio (491-518), monarca alquanto tollerante verso il monofisismo. Tuttavia, alla salita al trono nel 518 dell'ortodosso Giustino I (518-527), G. fu esiliato in Egitto, dove fondò la corrente degli aftartodocetisti o fantasiasti o incorrutticoli, una variante del monofisismo. Essi, in contrasto con la corrente monofisita dei severiani o fartatolatri o corrutticoli, fondata da Severo di Antiochia, affermavano che Cristo aveva una natura umana incorruttibile, non solo dal momento della resurrezione, ma già dall'incarnazione. Quindi, Cristo non era normalmente soggetto ai desideri di fame, sete, stanchezza, ecc. ma si era sottoposto volontariamente ad essi per amore nostro.

G. morì ca. nel 527.

L'imperatore Giustiniano (527-565), che in tarda età desiderava la riconciliazione dei Cristiani, fece diventare, nel 565, l'incorruttibilità del Corpo di Cristo, elaborata da G., una dottrina della Chiesa. Questa mossa, più che altro politica, serviva a Giustiniano per prendere le distanze dai severiani, favorendo un loro avversario e volutamente dimenticandosi della scomunica postuma emesso a carico di G. a Costantinopoli nel 536.