Hübmaier, Balthasar (1480/1-1528)

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Balthasar Hübmaier, da U. Gastaldi: Storia dell'anabattismo,

per gentile concessione della Claudiana editrice

La gioventù

Balthasar Hübmaier, il più famoso teologo anabattista, nacque nel 1480/1 a Friedberg, vicino ad Augsburg (Augusta) in Baviera, da una povera famiglia contadina. Nonostante ciò, egli riuscì con mille difficoltà a completare gli studi universitari, dapprima a Friburgo e, in seguito, ad Ingolstadt, seguendo il suo maestro, il più giovane, ma già affermato, teologo Johann Eck (1486-1543). H. divenne sacerdote nel 1510 e dottore in teologia nel 1512, iniziando immediatamente a lavorare per l'università di Ingolstadt, di cui divenne vice-rettore nel 1515.

Nel 1516 H. fu nominato predicatore della cattedrale di Ratisbona (Regensburg), in Baviera, dove ebbe molto successo, ma dove si lasciò anche coinvolgere in una violenta campagna contro gli ebrei, culminata con la loro cacciata dalla città. In seguito a questo non edificante episodio, la sua popolarità presso i cittadini cristiani salì alle stelle, suscitando l'invidia dell'ordine dei Domenicani e convincendolo quindi a trasferirsi in un posto più tranquillo. Prese dunque la decisione di recarsi nel 1521 a Waldshut, vicino al confine con la Svizzera, nel sud del Baden Württenberg, allora (dal 1520 al 1534) sotto il dominio degli Asburgo.

La conversione alla Riforma

Fino a quel momento H. era stato un cattolico osservante, ma dal soggiorno a Waldshut in avanti si accostò sempre più alle idee riformiste, leggendo gli scritti di Lutero e scambiando lettere con Zwingli ed Ecolampadio. Con i due riformatori svizzeri H. si trovò spesso d'accordo, soprattutto nel primato della Sacra Scrittura e nella lotta contro l'uso delle immagini e contro la messa in latino, tuttavia incominciò anche ad essere sempre più in contrasto con loro per quanto concerneva il battesimo dei bambini. A riguardo man mano egli si accostò alle posizioni espresse dal gruppo anabattista di Conrad Grebel.

Nel 1524 H. si impegnò a fondò per la conversione alla Riforma della Germania meridionale: introdusse la messa in tedesco, abolì il celibato e il digiuno, ma la sua azione venne contrastata dal vescovo di Costanza Hugo von Hohenlandenberg (vescovo: 1496-1529, m. 1532) e dagli Asburgo, che tentarono inutilmente di fare delle pressioni sulle autorità di Waldshut, acciocché lo espellessero: fu comunque lo stesso riformatore che decise di rifugiarsi, nel Settembre 1524 a Sciaffusa, in Svizzera, per evitare guai peggiori alla città tedesca.

A Sciaffusa H. scrisse una delle sue opere migliori: Von Ketzern und ihren Verbrennern (Sugli eretici e su coloro che li bruciano), contro le persecuzioni dei suoi nemici, cattolici e Asburgo, che nuovamente, questa volta al consiglio di Sciaffusa, chiesero la sua estradizione. Ad ogni buon conto H., anche qui, tolse le autorità dall'imbarazzo, ritornando a Waldshut in Ottobre.

La conversione all'anabattismo

Qui egli riprese la sua azione riformatrice, ma con un forte connotato anabattista, alla quale dottrina dichiarò di aderire nel Gennaio 1525, mese in cui si sposò con Elsbeth Hügeline. In Aprile fu battezzato da Wilhelm Reublin, e nei giorni successivi lui stesso battezzò circa trecento persone.

Dal Maggio 1525 H. entrò in una polemica sul battesimo, a colpi di opuscoli dottrinali, con Zwingli: iniziò il riformatore di Zurigo con Vom Tauff, Widertauff und Kindertauff (Del battesimo, contro-battesimo e battesimo dei bambini), al quale H. rispose con Von dem Christenlichen Tauff der glaübigen (Del battesimo cristiano dei credenti). Zwingli accusò il colpo pubblicando il piccato e polemico Über dr. Balthazars Tauffbüchlin waarhaffte gründte antwurt (Risposta all'opuscolo del dr. Balthazar sul battesimo), ma H. rintuzzò l'attacco pubblicando Ein Gesprech auf Zwinglen Tauffbüchlein von dem Kindertauff (Discorso sull'opuscolo di Zwingli intorno al battesimo dei bambini). In questi scritti l'impianto dottrinale di H. sul battesimo si fondava su una visione catartica del sacramento, purificatrice dei peccati, che doveva seguire la confessione ed il pentimento ed evidentemente non era applicabile ai neonati per ovvi motivi.

Nel frattempo il contrasto con gli Asburgo prese una piega molto drammatica: nell'autunno 1525 Ferdinando d'Asburgo fece porre d'assedio Waldshut, con il pretesto della repressione della rivolta dei contadini, ma anche con l'obiettivo di riportare il Cattolicesimo nella città.

Waldshut si arrese il 5 Dicembre 1525 e H., non volendo piegarsi ai voleri del nemico, fuggì con la moglie e qualche amico a Zurigo.

H. a Zurigo

Qui H., perseguitato e lacero, entrò il 7 Dicembre di nascosto, ritenendo saggiamente di non far sapere la cosa alle autorità, poiché era ancora viva l'impressione per le polemiche anabattiste e la successiva condanna di Grebel, Mantz e Blaurock. Tuttavia, qualche giorno dopo, egli venne scoperto ed arrestato su ordine delle autorità cittadine, che rifiutarono l'estradizione chiesta dagli Asburgo, ma accettarono la richiesta di un confronto pubblico con Zwingli.

L'esito di questo dibattito fu scontatamente a favore di Zwingli, il quale mise l'avversario di fronte ad un aut-aut: o ritrattare o abbandonare la città. H., malato e stanco, scrisse la sua ritrattazione, ma quando il 5 Gennaio 1526 gli fu richiesto di leggerla pubblicamente davanti alla cittadinanza, egli negò tutto lanciandosi in un'appassionante quanto pericolosa apologia del battesimo degli adulti, interrotta a forza dalle guardie, che lo imprigionarono nuovamente nella famigerata Wasserturm. Questa volta per essere più sicuro del pentimento di H., Zwingli lo fece spietatamente torturare fino ad ottenere una piena ritrattazione, che fu da H. reiterata pubblicamente per ben tre volte.

H. a Nikolsburg

Disprezzato dagli anabattisti e dai riformatori, per motivi ovviamente diversi, e ricercato attivamente dalle spie degli Asburgo, H. lasciò segretamente Zurigo nel 1526, dirigendosi verso Ausgburg (Augusta), dove nell'Aprile dello stesso anno fondò una comunità anabattista e battezzò Hans Denck.

Ma già nel Luglio 1526 H. se ne andò da Augusta e si diresse a Nikolsburg (oggigiorno Mikulov), nella Moravia meridionale, invitato dai signori del luogo, appartenenti ad un ramo della nobile famiglia dei Liechtenstein.

Il successo ottenuto da H. a Nikolsburg andò oltre ogni più rosea previsione: non solo egli convertì sia i signori Leonhard e Johann von Liechtenstein che i due predicatori luterani della città, Hans Spittelmaier (1497-1528) e Oswald Glait (m. 1546), ma ribattezzò anche circa 6.000 persone durante la sua permanenza, creando a Nikolsburg quel centro di riferimento, che gli anabattisti perseguitati in Europa anelavano disperatamente. E i perseguitati risposero entusiasticamente alla possibilità di rifugio in Moravia, affluendo talmente numerosi che la popolazione di Nikolsburg crebbe fino a sfiorare le 12.000 unità.

A Nikolsburg H. si dedicò ad elaborare la dottrina anabattista attraverso la pubblicazione di circa 18 opere tra scritti, trattati, brevi saggi, il più famoso dei quali furono i Zwölf Artikel des christlichen Glaubens (Dodici articoli della fede cristiana) del 1526.

H. era fautore di un coinvolgimento dei cristiani nella vita politica e nella difesa con le armi, se necessario, della propria autonomia: i suoi seguaci furono, per questo, detti Schwertler (i portatori di spada).

Questa posizione alimentò dei dissidi interni al movimento anabattista con la corrente pacifista degli Stabler (i portatori di bastone), seguaci di Jakob Wideman, detto Jakob il guercio (m.1535 ca.). La polemica peggiorò con l'arrivo di Hans Hut, che diede un sapore apocalittico alle sue predicazioni per aver fissato la data della parusia (seconda venuta di Cristo sulla terra) per la Pentecoste del 1528. Hut riuscì a spezzare il movimento anabattista, portando dalla sua parte gli adepti più radicali, che mal tolleravano i compromessi di H. con le autorità locali e propendevano per un anabattismo estremo secondo un concetto caro al fondatore Conrad Grebel.

La fine

La situazione precipitò quando i signori di Liechtenstein fecero arrestare Hut, poi evaso: i successivi tumulti creati dai seguaci di Hut misero anche H. in cattiva luce presso i governanti stessi. Fu questo probabilmente il motivo perché essi acconsentirono, nell'autunno 1527, all'estradizione di H. e della moglie in Austria, su richiesta degli Asburgo, dove vennero arrestati e imprigionati nel castello di Kreuzenstein, nell'Austria inferiore.

Dapprima Ferdinando d'Asburgo adoperò la linea morbida, facendo parlare H. nel Dicembre 1527 con il suo vecchio amico, il teologo cattolico Johann Faber (1478-1541), che cercò di convincerlo, per la verità con un fare molto brusco e prepotente, ad una parziale ritrattazione delle sue idee. Ma gli Asburgo volevano una totale e incondizionata resa del teologo anabattista, che egli, nonostante le torture, non volle dare: fu quindi condannato a morte per eresia e sedizione. Il 10 Marzo 1528 H. fu bruciato sul rogo a Vienna, perdonando i suoi nemici, e pochi giorni dopo anche la moglie fu uccisa, gettata con una pietra al collo nel Danubio.

La dottrina

Attraverso i suoi innumerevoli scritti, H. fu il primo teologo a cercare di sistemare la nebulosa (fino ad allora) dottrina anabattista: la Chiesa era vista come una comunità di rigenerati fondata su due patti con Dio: il Battesimo e la Cena del Signore. Egli, infatti, concepì il Battesimo come un voto, una pubblica testimonianza della fede cristiana, un vero arruolamento nella Chiesa dei credenti. La Cena del Signore (Eucaristia) era invece una pubblica testimonianza dell'amore cristiano, non andava inteso come un sacrificio, ma come la commemorazione della morte  e delle sofferenze di Cristo, che aveva dato il Suo corpo per la nostra salvezza.

Tuttavia H. in polemica con i concetti protestanti della salvezza per fede e della predestinazione, era convinto che i credenti fossero comunque tenuti a vivere secondo gli ordinamenti di Cristo e che la comunità dovesse punire pubblicamente il fedele per i suoi peccati commessi, anche come esempio per gli altri.

Inoltre vi erano molti ruoli nella società che dovevano essere ricoperti, anche se sgradevoli, come la difesa e l'esercizio della giustizia, e per H. questo compito spettava alle autorità costituite. Questo concetto avvicinò, pur con alcune sfumature diverse, la posizione di H. a quelle di Zwingli e Lutero, differendo alquanto da quella degli altri anabattisti, come ad esempio Michael Sattler.