Infernali (XVI secolo)

Membri di una setta del ‘500, fondata da Nicolas Gallus e Jacques Smidelin, che sostenevano che Gesù Cristo, quando, dopo la morte, era disceso agli inferi, avesse patito pene simili a quelle dei dannati.
Tuttavia è probabile che si trattasse di un’antica interpretazione del testo degli Atti degli Apostoli (2,24). Infatti, nel moderno testo ufficiale (per esempio quello approvato dalla CEI), viene scritto “..ma Dio l’ha resuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere”, mentre versioni più antiche (come la Vulgata) fanno riferimento proprio all’inferno (o Ade), e non alla morte, precisando che Gesù Cristo venne sciolto non già “dalle angosce della morte”, bensì “dalle sofferenze dell’inferno” (in latino, solutis doloribus inferni). Del resto, tale riferimento agli inferi viene ribadito, anche nella versione CEI, tre capoversi dopo (2,27), quando Davide dice: “perché tu non abbandonerai l’anima mia negli inferi, né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione”.