Parmeniano, vescovo donatista di Cartagine, fu il successore di Donato, dopo che il fondatore del movimento fu mandato in esilio dietro ordine dell'imperatore Costanzo II nel 348.
Egli riorganizzò il movimento e durante il regno dell'imperatore Giuliano, nel 362, gli fu data la possibilità di vendicare le persecuzioni subite dai donatisti: furono loro restituite le chiese, prontamente lavate per essere riconsacrate e ci furono purtroppo i soliti massacri questa volta a carico dei cristiani ortodossi.
P. fu anche l'avversario religioso di Sant'Optato (Ottato) di Milevi (m. ca. 387), contestatore delle tesi donatiste di P. nel lavoro De schismate Donatistarum. Tuttavia Sant'Optato chiamò P. "fratello", perché, contrariamente a Sant'Agostino, riteneva che i donatisti non fossero eretici, ma solo scismatici.