Petri (o Peterson), Olof (o Olaus o Olavus) (1493-1552) e Lars (o Laurentius) (1498-1573) e la Riforma in Svezia.

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Theodore Lundberg: Monumento a Olof Petri

(cattedrale di Stoccolma)

Introduzione

I fratelli Olof e Lars Petri giocarono un ruolo decisivo nell'affermazione della Riforma in Svezia. Olof nacque nel 1493 e Lars nel 1498, figli di un fabbro di Orebro, nella Svezia centrale. Olof fu poi inviato dal padre a studiare a Wittenberg dal 1516 al 1518 e qui assorbì gli insegnamenti riformisti di Martin Lutero e Philipp Melantone.

L'indipendenza della Svezia

In quel periodo era re di Danimarca, Norvegia e Svezia, il danese Cristiano II (1513-1522), sanguinario e despota, che non esitava di usare il pugno di ferro, ed anche il tradimento, per tenere soggiogata la Svezia: l'episodio più truce fu il cosiddetto "Bagno di sangue di Stoccolma" del Novembre 1520, nel quale ottanta oppositori politici svedesi del re, incluso il padre del futuro re, Gustavo Vasa, furono invitati ad un banchetto, con la promessa di un'amnistia, e successivamente messi tutti a morte, con l'accusa di eresia.

L'indignazione culminò nell'insurrezione armata della Svezia, guidata da Gustavo Vasa, che assunse il titolo di re Gustavo I (1523-1560) di Svezia nel 1523. Contemporaneamente l'ostilità della gerarchia cattolica e il rifiuto di Papa Clemente VII (1523-1534) di ratificare l'elezione di quattro cardinali svedesi, a meno di non ricevere un'adeguata annona in denaro, accelerò la decisione del re di introdurre l'insegnamento luterano.

L'anno successivo alla salita al potere di Gustavo I, Olof iniziò a predicare a Stoccolma, non senza qualche rischio: si narra, infatti, che egli fu spesso attaccato dalla folla sobillata dai cattolici, e che in qualche occasione rischiò perfino la vita. Tuttavia nei momenti difficili Olof e Lars, nel frattempo diventato professore all'università di Uppsala, furono protetti dal re, che permise anche il matrimonio di Olof nel 1525, nonostante le polemiche sorte in seguito a questa decisione. Il rapporto, comunque, dei riformatori con il re non fu sempre idilliaco, anche perché Gustavo, dovendo pagare i debiti contratti durante la guerra contro i danesi, fu spesso interessato a vedere la Chiesa (cattolica o luterana che fosse) come una fonte di introiti per le esigue casse reali.

La Svezia diventa protestante

Nel 1527 si tenne la dieta di Västerås, per discutere il futuro assetto religioso del paese: la fazione luterana, sostenuta da alcune proposte elaborate dal re stesso, fu messa però in minoranza. Intervenne allora Gustavo I, che, minacciando la propria abdicazione, agitò lo spettro dell'anarchia e di una probabile nuova invasione da parte della Danimarca. Ciò fu sufficiente per convincere gli indecisi, i quali appoggiarono il proclama del re a favore della nuova religione luterana con la liturgia in svedese. Il tutto fu poi ratificato dall'assemblea nazionale a Orebro del 1529, che abolì la religione cattolica a favore di quella luterana, dispose l'incameramento dei beni della chiesa cattolica da parte della corona ed abrogò il celibato dei religiosi, il monachesimo e il sacramento della confessione.

Due anni dopo, nel 1531, Lars fu nominato arcivescovo luterano di Uppsala e Olof cancelliere del re. Nonostante tutto, però, la rivoluzione protestante fu abbastanza morbida in Svezia, rispetto, per esempio, alla Germania: infatti fu mantenuta una struttura episcopale e buona parte dei rituali cattolici, e spesso non vennero neppure tolte le immagini dalle chiese.

Come si è già detto, il rapporto di Gustavo I con la Chiesa luterana fu alquanto difficoltoso, poiché il re non intendeva lasciare ai luterani, né il potere, concentrato invece nelle sue mani come capo supremo della Chiesa, né molta libertà d'azione o rispetto. Il risultato fu che la Chiesa luterana iniziò ad attaccare Gustavo nei propri sermoni (notevoli quelli di Olof del 1537) e fu coinvolta in una vera e propria congiura per abbattere il re, ma questo complotto fu scoperto nel 1540 e i fratelli Petri, condannati a morte. In seguito la condanna fu convertita in una pesante multa pecuniaria (la passione di Gustavo per i soldi era proverbiale!) e Lars fu dichiarato decaduto dal suo seggio di arcivescovo di Uppsala.

Nel 1541 i fratelli Petri ritornarono nelle grazie del re, grazie alla traduzione in svedese la Bibbia (denominata Bibbia "Vasa") e Olof fu nominato pastore della Cattedrale di San Nicola a Stoccolma. Nel 1544 i due parteciparono alla II dieta di Västerås, che sancì definitivamente il protestantesimo come religione della Svezia e il diritto al trono per i discendenti della dinastia Vasa.

Nel 1552 morì Olof Petri. Lars continuò da solo l'opera di riforma e nel 1571 riuscì finalmente ad imporre un ordine alla Chiesa svedese, basato su un'elevata autonomia dallo stato: ciò gli fu però permesso solo dalla morte di Gustavo I, avvenuta nel 1560.

Infine nel 1573 morì anche Lars Petri.