Schillebeeckx, Edward Cornelis Florentius Alfonsus (n.1914) e il Nuovo Catechismo Olandese

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Edward Cornelis Florentius Alfonsus Schillebeeckx

I primi anni e l’influenza della Nouvelle Théologie

Il teologo Edward Cornelis Florentius Alfonsus Schillebeeckx, uno dei più influenti del XX secolo, è nato ad Anversa (in Belgio) il 12 novembre 1914 e, all’età di 20 anni, è entrato nell’ordine domenicano, studiando filosofia e teologia all’università di Lovanio (Leuven) con Johannes (Domenicus Maria) De Setter (1905-1971). Dopo l’ordinazione nel 1941, S. ha insegnato dal 1943 tomismo [il pensiero religioso di San Tommaso d’Aquino (1225-1274)] a Lovanio. Dal 1945 al 1947 S. ha studiato alla Sorbona e al seminario domenicano di La Saulchoir, ambedue a Parigi, venendo influenzato dalla Nouvelle Théologie di Marie-Dominique Chenu (1895-1990) e Yves Congar.
Nel 1952 egli si è laureato in teologia e nel 1958 ha accettato il posto di professore di teologia dogmatica e storia della teologia all’università cattolica di Nijmegen (in Olanda), dove ha potuto far conoscere le idee della Nouvelle Théologie ai futuri teologi olandesi.
La sua influenza sul Concilio Vaticano Secondo (1962-1965) è stata notevole, nonostante egli non vi abbia potuto partecipare con lo status di peritus (consulente teologico), titolo che non gli fu riconosciuto in quell’occasione dai vescovi olandesi.

La rivista Concilium ed il Nuovo Catechismo olandese

Nel 1965 S. ha preso parte alla fondazione della rivista Concilium (il primo numero uscì il 17 dicembre 1968), voluta da un folto gruppo di teologi cattolici riformatori, tra cui, oltre al teologo belga, Karl Rahner (1904-1984), Hans Küng, Roger Aubert (n. 1914), Hermann Josef Vogt (n. 1932), Pierre Benoit (1906-1987), e i precedentemente citati Marie-Dominique Chenu e Yves Congar. Questi studiosi scrissero una lettera a Papa Paolo VI (1963-1978) per protestare contro la mancata riforma discussa durante il Concilio Vaticano Secondo, e per tutta risposta, furono messi sotto inchiesta!
Un altro momento di crisi si ebbe il 9 ottobre 1966, quando fu pubblicato il De nieuwe Katechismus. Geloofserkondiging voor Volwassen (Nuovo Catechismo olandese. Annuncio della fede per adulti) con l’imprimatur dell’arcivescovo di Utrecht, Bernard Jan Alfrink (1900-1987). La modernità dei suoi concetti di religione e fede, adatta alle esigenze dell’uomo attuale, scatenò un putiferio (per Paolo VI era “il grande scandalo”) e un esame del Sant’Uffizio vi identificò 10 grandi eresie e 48 piccole eresie. L’inchiesta colpì anche S. che, grazie alla sua influenza sui teologi olandesi, fu considerato il principale ispiratore del Nuovo Catechismo.

Ulteriori polemiche

In quegli anni S. ha abbandonato gradualmente il tomismo per l’esegesi biblica e l’ermeneutica, specialmente dopo la pubblicazione nel 1967 del suo God - de toekomst van de mens(Dio, il futuro dell’uomo). I suoi conseguenti appelli per una maggiore libertà della ricerca teologica e per un pluralismo teologico, oltre ad un punto di vista critico sulla nascita virginale di Gesù Cristo, portarono ad accuse d’eresia, ed in quell’occasione il teologo fiammingo fu autorevolmente difeso da Karl Rahner.
Negli anni ’70 una nuova serie di libri di cristologia di S. ha riportato l’attenzione sul pensiero del teologo fiammingo. Gesù, la storia di un vivente (1974), Cristo, la storia di una nuova prassi (1977) e La questione cristologia. Un bilancio (1978) tracciano una visione particolare della crocifissione e morte di Gesù, che calata nel contesto storico, non è da considerare salvatrice, anzi è storicamente un fiasco, poiché appare come una vittoria dell’ingiustizia umana, in cui spicca il silenzio di Dio. La grazia salvatrice va ricercata, secondo S., nella resistenza di Gesù al male, nel rifiutare di negare la Sua missione di proclamazione del Regno di Dio, nella Sua fedeltà a Dio Padre anche nel momento della Sua morte e nella Sua solidarietà con quelli che soffrono.
Nel dicembre 1979 Papa Giovanni Paolo II (1978-2005) fece riaprire il processo contro S. e Küng, suscitando una reazione indignata sia nel mondo cattolico che in quello protestante. S. era stato accusato di dubitare sulla missione di Gesù come Messia e sul fatto che la tomba di Gesù fosse veramente vuota.
Nel 1980 fu pubblicato il libro Kerkelijk Ambt (Il ministero nella Chiesa), in cui S. contestò, studiando la storia della Chiesa, l’unicità del metodo dell’ordinazione sacerdotale. Egli, infatti, pensa che i membri laici, anche donne, più meritevoli di una comunità (chiamati “ministri straordinari”), in mancanza di ministri di culto, possono, per potere sacramentale, assolvere a queste funzioni, tra cui la celebrazione dell’Eucaristia. Il libro fu nel 1983 condannato dalla Congregazione per la dottrina della fede, presieduto dal cardinale Joseph Ratzinger (n. 1927) [ora Papa Benedetto XVI (2005-)].

La mancata intestazione della cattedra in teologia a Nijmegen

Nel 2000 l’università di Nijmegen ha deciso di intestare una cattedra in teologia in onore di S., in occasione del suo 85° compleanno, ma, in seguito a proteste dei settori più conservatori cattolici (che considerano, senza alcun dubbio, S. un eretico), il Vaticano stesso, come Congregazione per l’educazione cattolica, è intervenuto per chiedere all’università di non intitolare la cattedra a S., in maniera di “moderare le divisioni tra la sinistra e la destra nella Chiesa cattolica olandese”. Comunque, al di là della polemica sul nome, la teologia di S. rimane tuttora dominante nella cultura cattolica olandese: si ritiene che 50% dei preti seguano il suo pensiero.