Stregoneria (dal XIV secolo)

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Esecuzione di streghe in un'antica litografia

 

Origine della stregoneria come eresia

Contrariamente ad altre eresie, che si basavano su riletture dell'insegnamento cristiano, oppure movimenti riformatori nell'ambito della Chiesa, oppure riformulazioni della dottrina cristiana, la stregoneria è sempre sfuggita ad una classificazione precisa, sebbene alcuni autori moderni propendono per un proseguimento di antichi riti pagani precristiani.

Altri ipotizzano addirittura che la stregoneria fosse stata "inventata" dall'Inquisizione, quando, alla metà del XIV secolo, debellati i grandi movimenti eretici come i catari, o presunti tali come i templari, gli inquisitori, per non rimanere "disoccupati", avevano creato questa nuova eresia.

Effettivamente, fino a quel momento, vigeva la posizione ufficiale, stabilita dal Canon Episcopi, un documento ecclesiastico scritto intorno al 906 da Regino di Prüm, abate di Treviri (in Germania), che affermava che la vera eresia stava nel credere all'esistenza della stregoneria, e non la stregoneria in sé.

Il caso di Lady Alice Kyteler

Questo fu uno dei primi casi di processi per stregoneria del Medioevo che si ricordi.

Alice Kyteler (o Kettle), una facoltosa nobildonna irlandese di Kilkenny, fu accusata nel 1324 di stregoneria ed eresia, ed in particolare di aver ucciso i suoi tre (o forse quattro) mariti e di aver compiuto le solite cose, rinfacciate alle streghe per tutti i secoli successivi: aver avuto rapporti sessuali con il diavolo (apparso a lei sotto il nome di Robin Artisson), aver compiuto sacrifici di animali, aver parodiato cerimonie religiose, aver fatto delle profezie attraverso i demoni e aver preparato delle pozioni magiche, facendole bollire nel teschio di un ladro decapitato sopra un fuoco di legno scuro.

Ella, pur scomunicata, si difese contrattaccando e riuscendo perfino a convincere le autorità a far imprigionare per 17 giorni il suo accusatore, il vescovo d'Ossory, Riccardo di Ledrede. Tuttavia Ledrede lanciò l'interdizione sull'intera diocesi (nessuno poteva ricevere alcun sacramento) e quindi Alice, aiutata da alcuni nobili locali, pensò bene di fuggire in Inghilterra per chiedere protezione al re Edoardo II (1307-1327). Non così bene andò alla sua cameriera, Petronilla de Meath, che fu catturata, torturata e bruciata sul rogo il 3 Novembre dello stesso 1324.

L'Inquisizione e la stregoneria

Nello stesso periodo, durante il papato di Giovanni XXII (1316-1334), il pontefice esortò gli inquisitori a perseguitare stregoni e maghi come eretici e i casi di processi per stregoneria si moltiplicarono negli anni successivi: nel 1390, in Francia, fu trascritto agli atti il primo processo ufficiale con questa causale.

L'interesse degli inquisitori incrementò con l'aumento delle pubblicazioni, che, soprattutto nella seconda metà del XV secolo, trattavano di stregoneria, come Fortalicium fidei, scritta nel 1459 dal francescano Alfonso de Spina, Flagellum Haereticorum Fascinariorum, scritta dal domenicano Nicholas Jacquier nel 1458, ma soprattutto il famigerato Malleus Maleficarum (martello delle streghe), scritto in Germania dai domenicani Heinrich Krämer e Jakob Sprenger intorno al 1485.

Quest'ultimo testo, un vero e proprio manuale per l'inquisitore alle prese con casi di stregoneria, fu stampato per ben 28 volte e fu usato dai giudici cattolici, ma anche da quelli protestanti, nella caccia alle streghe, che seguì nei secoli successivi e che portò alla morte di 200.000/300.000 persone, soprattutto donne. Tuttavia, secondo altri testi, ben 3 milioni (o addirittura 9!) di vittime caddero in 5 secoli di persecuzioni contro la stregoneria.

Un caso molto famoso si ebbe anche nelle colonie inglesi dell'America: nel 1692 nella cittadina di Salem, nel Massachusetts, il puritano Cotton Mather guidò una serie di processi, nei quali 20 persone furono uccise con l'accusa di stregoneria.