Barsumas (monaco monofisita) (m. 458)

Nell'aprile 449, si tenne ad Efeso il concilio, passato alla storia come il ladrocinio di Efeso, secondo l'acuta definizione del Papa, San Leone I Magno (440-461).

Eutiche e Dioscoro di Alessandria, i più accesi sostenitori del monofisismo, ottennero, dopo un infruttifero sinodo nell'Aprile 449, la convocazione, da parte dell'Imperatore Teodosio II (408-450), di un concilio, che si tenne nell'Agosto 449 ad Efeso.

Il Papa Leone Magno non presenziò direttamente, ma inviò due rappresentanti, recanti una lunga missiva indirizzata al Patriarca di Costantinopoli, San Flaviano, nota come Tomus ad Flavianum, in cui egli ribadì la propria posizione anti-monofisita, ma anche anti-nestoriano.

Quando il concilio fu ufficialmente aperto, Dioscoro era riuscito a far sì che i prelati favorevoli a questa corrente fossero in maggioranza. Oltre a ciò, la presenza di un gruppo di monaci monofisiti violenti e facinorosi, capeggiati da B., tolse ogni possibile imparzialità al concilio stesso: perfino San Flaviano fu percosso, probabilmente da B. stesso, e morì alcuni giorni dopo, non si sa se per lo choc o per le percosse. Ovviamente, il concilio si concluse con l'assoluzione di Eutiche e la scomunica di Flaviano e Leone I.

Inoltre, nel concilio, Dioscoro, destituì i più importanti teologi antiocheni (Domno di Antiochia, Eusebio di Dorileo, Iba di Edessa e Teodoreto di Ciro) con l'accusa di nestorianesimo e l'insegnamento monofisita di Eutiche, come si è detto, venne dichiarato ortodosso.

B. fu, successivamente, scomunicato dal concilio di Calcedonia del 451 e morì nel 458.