Esclipedoto (adozionista) (III secolo)

Esclipedoto fu un seguace di Teodato di Bisanzio, detto il Pellaio o il Conciatore, fondatore della corrente degli adozionisti, di coloro, cioè, che credevano che  Gesù fosse semplicemente un uomo (psilos anthropos), vissuto come gli altri uomini e "adottato" come figlio da Dio solamente al momento del suo battesimo nel Giordano, quando il Cristo era sceso su di Lui sotto forma di una colomba.

Secondo Eusebio, che trasse questa storia dal Piccolo Labirinto di Ippolito, dopo la morte di Papa Vittore, E. e Teodato, detto il Banchiere o il Cambiavalute decisero di strutturare il movimento come una vera Chiesa, nominando vescovo, per 170 denarii al mese, un prete romano di nome Natalio, che era stato torturato durante le persecuzioni, probabilmente sotto l'imperatore Settimio Severo.

Ma costui, dopo un notte di incubi, dove sognò di essere torturato dagli angeli, si recò pentito e affranto da Papa Zefirino (199-217), che lo perdonò. Tale clemenza non fu, però, adottato da Zefirino nei confronti dei due capiscuola adozionisti sopra menzionati, prontamente scomunicati.