Gutiérrez Merino, Gustavo (n. 1928)

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Gustavo Gutiérrez Merino

Il teologo peruviano Gustavo Gutiérrez Merino è nato l’otto giugno 1928 a Lima: i suoi studi comprendono corsi di medicina (in cui si è laureato nel 1950) e letteratura all’università di Lima, di psicologia e filosofia a Lovanio (in Belgio), e di teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e all’Institut Pastoral d’Etudes Religieuses dell’Università Cattolica di Lione (in Francia), dove ha conseguito un dottorato nel 1985.
Ordinato sacerdote nel 1959, G. ha servito come parroco dell’Iglesia Cristo Redentor (Chiesa di Cristo Redentore) in Rimac (Perù) e nel 1974 ha fondato e diretto l’Istituto Bartolomé de Las Casas di Lima.

Sensibile alle condizioni di povertà e miseria delle popolazioni latinoamericane, fu il primo ad utilizzare il termine di “teologia della liberazione” (TDL) in un discorso sui poveri del Terzo Mondo, tenuto a Chimbote (Perù) nel luglio 1968, vale a dire un mese prima dell’inizio della seconda assemblea del CELAM (Conselho Episcopal Latino-Americano = Consiglio episcopale latino-americano), tenutasi a Medellin, in Colombia, nell’agosto 1968. Tre anni dopo, nel 1971, G. pubblicò le sue idee nel libro Teologia de Liberaciòn: Historia, Politica y Salvaciòn (Teologia della liberazione: Storia, politica e salvezza), e nello stesso anno comparvero altri due libri fondamentali per la TDL: Opresiòn-liberaciòn: desafio de los cristianos (Oppressione liberazione: sfida per i cristiani) del brasiliano Hugo Assmann (n. 1933) e Jesùs Cristo Libertador (Gesù Cristo liberatore) di Leonardo Boff. Il testo di G. elaborava il concetto delle tre liberazioni: quella politica e sociale contro la povertà e l’ingiustizia, quella umana contro l’emarginazione e favore dell’emancipazione dei poveri, quella teologica per la liberazione dal peccato e dall’egoismo e per un nuovo rapporto con Dio e gli altri uomini.

Tuttavia, la progressiva influenza marxista sulla TDL durante gli anni ’70 non piacque alla gerarchia ecclesiastica, che la osteggiò, soprattutto durante la terza conferenza del CELAM, tenutasi a Puebla, in Messico, tra il 27 gennaio ed il 12 febbraio 1979, in occasione della quale lo stesso Papa Giovanni Paolo II (1978-2005) dichiarò esplicitamente che “la concezione di Cristo come figura politica, un rivoluzionario (…) non è compatibile con gli insegnamenti della Chiesa”. Negli anni successivi, la Santa Sede alzò progressivamente il tiro contro la TDL, condannata in due documenti: l’Istruzione “Libertatis Nuntius” su alcuni aspetti della Teologia della Liberazione del 1984 e l’Istruzione “Libertatis Conscentia” su libertà cristiana e liberazione del 1986, in cui era chiaramente ribadito che le ideologie politiche di sinistra come il marxismo, vicine al pensiero della corrente radicale della TDL denominata teologia della riconciliazione, non erano compatibili con la dottrina sociale della Chiesa cattolica.

Artefice di questa posizione fu cardinale Joseph Ratzinger [n. 1927, ora Papa Benedetto XVI (2005-)], allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede: nel marzo 1983 egli, fiero oppositore della TDL, fece “dieci osservazioni” (vale a dire: critiche) all’episcopato peruviano sulla teologia di G., ma la difesa compatta e solidale da parte della Conferenza episcopale peruviana mise il teologo al riparo di ulteriori sanzioni.

Ciò nonostante, nel 1990 G. pubblicò una versione “riveduta e corretta” del suo libro sulla TDL, che fugò solo parzialmente i dubbi di Ratzinger, tant’è che nel 1994 per intervento della curia romana fu cancellata una conferenza che G. doveva tenere in novembre a Roma, e nel 1998 il fascicolo a carico del teologo peruviano fu riaperto per verificare ancora una volta l’ortodossia del suo pensiero.
Attualmente, G. è professore di teologia e detiene la cattedra intitolata al cardinale John O’Hara, all’università di Notre Dame (nello stato statunitense dell’Indiana), è membro dell’Accademia peruviana del Linguaggio e nel 1993 gli è stata conferita, tra gli altri riconoscimenti, la prestigiosa Legione d’Onore dal governo francese per la sua opera a favore dei diritti umanitari in America Latina.