Vescovi vaganti (episcopi vagantes) e piccole chiese cattoliche indipendenti, da loro fondate (dal XIX secolo)

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Il "vescovo vagante" inglese James Ingall Wedgewood, fondatore della Chiesa cattolica liberale

 

I vescovi vaganti (episcopi vagantes)

Nel XIX secolo, mentre le chiese vecchio-cattoliche cercavano un proprio status, mediante la consacrazione a vescovo di un loro prelato, altri personaggi affrontavano il problema diametralmente opposto: si trattava, infatti, di vescovi, regolarmente consacrati (certe volte in maniera clandestina) sebbene non autorizzati dalla Chiesa Cattolica romana, che definiva, quindi, queste consacrazioni valide ma non legali. L'alta mobilità sul territorio di detti vescovi, spesso a "caccia" di una diocesi da gestire, ha dato luogo al caratteristico soprannome di episcopi vagantes (vescovi vaganti).

Le principali linee di vescovi vaganti derivano da:

  • Jules Ferrette, un ex protestante francese, diventato sacerdote cattolico nel 1855, e poi consacrato vescovo nel 1866 come Mar Julius I, da Mar Bedros (1846-1872), vescovo della Chiesa siro-giacobita di Homs (Emesa) in Siria, cerimonia che, pare, non sia stata approvata (ma altre fonti affermano il contrario, asserendo che sia stata perfino incoraggiata) dal patriarca giacobita, Mar Ignatius Jacobus II (arcivescovo: 1847-1871). Mar Bedros divenne, a sua volta, il patriarca di Antiochia, come Mar Ignatius Petrus III (in alcune numerazioni: IV) (vedi sotto).

  • Joseph-René Vilatte, consacrato nel 1892 in Colombo (Sri Lanka) dall'arcivescovo della Chiesa siro-giacobita, Antonio Francisco Xavier Alvarez (Mar Julius I, da non confondere con l'omonimo titolo di Jules Ferrette) (1837-1923), a sua volta consacrato da Mar Ignatius Petrus III (IV) (arcivescovo: 1872-1894), patriarca di Antiochia.

  • Arnold Harris Mathew, un vescovo vecchio-cattolico che dato origine ad una fiorente linea di consacrazioni. Egli fu consacrato nel 1908 dalla Chiesa vecchio-cattolica in Olanda, che però lo ha scomunicato nel 1913.

  • Aftimios Ofiesh, vescovo ausiliario ortodossso indipendente consacrato nel 1917 dal Metropolita Ortodosso russo Basil Evdokim Mikhailovich Meschersky (1869-1935).

  • Carlos Duarte Costa, vescovo di Botucatu (in Brasile), dichiarato decaduto dall'incarico nel 1937 e scomunicato nel 1945 da Papa Pio XII (1939-1958). Fondatore dell'Igreja Catolica Apostolica Brasileira (Chiesa cattolica apostolica brasiliana).

  • Pierre Martin Ngo Dinh Thuc (1897-1984), ex arcivescovo cattolico di Hué, in Vietnam, esule in Francia a causa della guerra nel suo paese. Dal 1981 al 1984, Thuc consacrò, senza mandato papale, diversi vescovi, che ingrossarono le fila, soprattutto, dei sedevacantisti, il movimento dei cattolici tradizionalisti, i quali credono che, dopo la morte di Pio XII nel 1958, la sede papale sia rimasta vacante e che respingono le conclusioni del Concilio Vaticano Secondo (1932-1965). Una parte di questi cattolici è convinta dell'avvenuta, ma misteriosamente taciuta, elezione a pontefice, sia nel conclave del 1958 sia in quello del 1963, del cardinale Giuseppe Siri (1906-1989) con il nome di Gregorio XVII. Siri avrebbe rinunciato (secondo un'opinione diffusa) all'elezione per le possibili reazioni negative nel blocco dell'Europa dell'est, ma queste sono tutte supposizioni, mai confermate a causa della totale segretezza, che i cardinali devono mantenere, pena la scomunica, sullo svolgimento del conclave.

Le piccole chiese indipendenti cattoliche

Grazie solitamente all'operato dei vescovi vaganti, si è sviluppato un elenco, abbastanza esteso, di piccole chiese episcopali, che si definiscono tutte cattoliche e accettano il credo niceno, sebbene differiscano molto nella liturgia (Romana, Bizantina o Siro-giacobita) e, certe volte, nell'accettazione di punti molto controversi e condannati dalle chiese ufficiali, come il matrimonio omosessuale, l'ordinazione a sacerdote di gay e lesbiche, l'aborto, la contraccezione, il divorzio.

Senza avere la pretesa di esaurire la materia, si citano qui le principali chiese cattoliche indipendenti, che non sono né in comunione né in collaborazione con l'Unione di Utrecht (per queste vedi la voce: chiese vecchio-cattoliche):

  • Charismatic Episcopal Church (Chiesa carismatica episcopale) con 200.000 fedeli. Formata nel 1992 da fuoriusciti della Chiesa Episcopale Americana, essa attribuisce una certa importanza (come, del resto, anche i movimenti pentecostali e carismatici) ai doni dello Spirito Santo. Il suo sito è http://www.iccec.org/

  • Old Roman Catholic Church of North America (ORCCNA) (Chiesa vecchio-cattolica romana degli Stati Uniti) con 65.000 fedeli. Nel 1914, il già citato Arnold H. Mathew consacrò vescovo il principe di Landas-Berghes, al secolo Rudolph Francis Edward Hamilton de Lorraine-Brabant (1873-1920) e gli diede mandato di formare negli Stati Uniti, nell'ottobre 1916, la North American Old Roman Catholic Church (NAORCC) (Chiesa vecchio-cattolica romana del nord America), che non fu riconosciuta dall'Unione di Utrecht. Nel 1919, poco prima della morte di Landas-Berghes, fu nominato suo successore l'ex frate francescano italiano Carmelo (Carmel) Henry Carfora (1878-1958), che divenne arcivescovo della Diocesi d'America della chiesa. In seguito alla morte di Carfora nel 1958, la Chiesa si scisse in cinque spezzoni, il più consistente dei quali era, per l'appunto, l'ORCCNA. L'attuale capo della chiesa, dal 1988, è l'arcivescovo Theodore Joseph Rematt. Il sito ufficiale è http://www.orccna.org/index.htm

  • African Orthodox Church (AOC) (Chiesa africana ortodossa), una formazione religiosa con 40.000 fedeli di colore, fondata - sulla spinta di problemi razziali - nel 1921 da George Alexander McGuire (1866-1934), un sacerdote episcopale, emigrato dall'Antigua in USA, consacrato vescovo da Joseph-René Vilatte. McGuire fu, nella sua vita, influenzato da Marcus Garvey (1887-1940), leader dell'United Negro Improvement Association (Associazione unita per il miglioramento dei neri) e dal suo movimento Back to Africa (Ritorno in Africa), il cui scopo politico era di liberare l'Africa dal colonialismo europeo e organizzare il rientro dei neri in Africa. E proprio in Africa (più precisamente in Sud Africa) il gruppo ebbe un impulso, dopo che, nel 1924, un gruppo di sacerdoti di colore, appartenenti alle chiese neo-carismatiche africane, note come African Independent Churches (Chiese Indipendenti Africane) (AIC), il cui capo era Daniel William Alexander (1882-1970), decise di separarsi e costituire un gruppo religioso indipendente, che si focalizzasse maggiormente sulle problematiche dei neri in Sud Africa. Nel 1927 Alexander fu consacrato vescovo da McGuire ed il gruppo entrò nell'AOC. Non esiste un sito Internet ufficiale.

  • Liberal Catholic Church (Chiesa cattolica liberale), fondata nel 1916 da James Ingall Wedgwood (1883-1951) (rampollo della famiglia inglese, che ha dato il nome e tuttora produce le note ceramiche), un teosofo inglese ordinato sacerdote nel 1913 da Arnold Harris Mathew, e consacrato vescovo da Frederick Samuel Willoughby il 13 febbraio 1916. Wedgwood, in un suo viaggio in Australia, conobbe il sacerdote anglicano Charles Webster Leadbeater (1847-1934), un chiaroveggente mistico, oltre che un esperto di buddismo e teosofia. Wedgwood riordinò sacerdote vecchio-cattolico Leadbeater (la cui influenza teosofica sulla dottrina e la liturgia della Chiesa fu rilevante) e poi, attraverso gli ordini minori, lo consacrò vescovo il 22 luglio 1916.