Aeluro, Timoteo (m.477)

Timoteo Aeluro s'inserì nella lotta, dopo il Concilio di Calcedonia (451), tra cattolici ortodossi e monofisiti per il controllo del Patriarcato di Alessandria.

Dopo che il precedente Patriarca monofisita Dioscoro d'Alessandria (444-451) fu bandito, l'Imperatore d'Oriente Marciano (450-457) fece eleggere al seggio Proterio (452-457). Ma questi fu semplicemente ignorato dagli egiziani e successivamente scomparve, assassinato nel 457.

D'altra parte, l'elezione per acclamazione popolare di A. (dal nome del gatto sacro agli antichi egizi) a Patriarca d'Alessandria nel 457 diede luogo alla creazione di due fazioni contrapposte: i cattolici ortodossi, chiamati Melchiti, fedeli all'imperatore, e i monofisiti, chiamati Giacobiti.

Tuttavia il nuovo imperatore Leone I (457-474) fece esiliare A., sostituendolo con un altro Timoteo, detto Salofaciolo (vale a dire cappello tremante), cattolico ortodosso.

Nel 474, si ebbe un nuovo capovolgimento di fronte: il neo eletto nuovo imperatore Zenone (474-475 e 476-491) fu deposto e l'usurpatore, Basilisco, prese il potere per 20 mesi. Durante questo periodo A. ridiventò Patriarca d'Alessandria e, assieme all'ex Patriarca di Antiochia Pietro Fullone, convinse l'imperatore a condannare le risoluzioni del Concilio di Calcedonia.

Un nuovo concilio fu indetto ad Efeso per ratificare questa condanna.

Comunque, nonostante il ritorno del legittimo imperatore Zenone, A. fu lasciato in pace, anche a causa della sua età avanzata e sotto la sua guida, con l'aiuto dei monaci cristiani egiziani, denominati in arabo qubt (copti) dal greco (e)gýpt(ikos), fu fondata la Chiesa Egizia, detta appunto Copta.

Il tipo di monofisismo adottato dai Copti rifiutava il concetto espresso da Eutiche di fusione tra le due nature, divina e umana, di Gesù Cristo, per favorire un'unione come tra corpo e anima.