Giovanni di Ronco (o di Roncarolo) (XIII secolo) e Poveri Lombardi

Nel XIII secolo il valdismo era ben radicato nel sud della Francia, in Spagna e nel nord dell'Italia. Qui, in particolare in Lombardia, i seguaci di Arnaldo da Brescia e un gruppo dissidente del movimento degli Umiliati  confluirono nel movimento valdese, assumendo nel 1205 il nome di Poveri Lombardi.

Le due anime del valdismo ben presto arrivarono ad una spaccatura nel movimento: i Poveri di Lione, francesi, disdegnavano il matrimonio dei ministri del culto, il lavoro manuale e la gerarchia interna, cosa che i Lombardi, più estremisti, accettavano, oltre ad essere più severi dei francesi nel rigettare i sacramenti conferiti da sacerdoti indegni. Essi avevano a capo il piacentino Giovanni di Ronco (o di Roncarolo), un "illetterato" secondo gli scrittori dell'epoca, ma che aveva preso posizione assumendo un ruolo quasi sacerdotale nel gruppo lombardo, in contrasto con il gruppo dei Poveri di Lione, che non prevedeva quest'evoluzione della figura del predicatore valdese.

Le caratteristiche del valdismo italiano (matrimonio dei ministri del culto, lavoro manuale, rifiuto dei sacerdoti indegni) influenzarono profondamente anche le frange di questo movimento presenti nel nord dell'Europa (Germania, Austria, Boemia), per non parlare, due secoli dopo, degli hussiti taboriti del 1420.

Nel 1217 (secondo altri autori nel 1207) Valdo morì con l'amarezza di non essere riuscito a mediare le divergenze dei due gruppi, che neppure una successiva riunione organizzata a Bergamo nel 1218 poté appianare. Pare comunque che neppure G. avesse partecipato alla suddetta riunione, essendo morto qualche anno prima.