Knox, John (ca. 1505-1572) e la Chiesa Presbiteriana Scozzese

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Statua di John Knox, davanti alla facoltà di teologia, all'università di Edimburgo

 

I primi anni

John Knox, il più famoso riformatore scozzese, nacque a Haddington, a pochi chilometri da Edimburgo, nella contea scozzese dell'East Lothian nel 1505 ca., sebbene altri autori propendono per una data di nascita più tarda, intorno cioè al 1513.

Suo padre, William Knox, era un proprietario di una piccola fattoria e la madre era originaria del clan dei Sinclair. John ricevette una prima educazione alla scuola del paese, fu poi inviato all'università di Glasgow a frequentare le lezioni di filosofia e teologia del suo compaesano, John Major (Joannes Majoris) (1496-1550), uno dei migliori teologi dell'epoca, che non insegnava solamente basandosi sui testi fondamentali della teologia scolastica, ma anche riferendosi direttamente al testo latino della Bibbia. K. era molto portato per lo studio del latino e francese (con una certa conoscenza del greco e dell'ebraico), ma studiando i Padri della Chiesa, in particolare San Girolamo e Sant'Agostino, si rese conto dell'assurdità degli insegnamenti della filosofia scolastica e decise quindi di abbandonare gli studi senza conseguire la laurea.

Nel 1530 circa K. fu ordinato prete e per 10 anni esercitò il sacerdozio a Haddington, dove svolgeva anche le funzioni di notaio (nel Medioevo spesso i chierici avevano questa seconda funzione).

Knox e Wishart

Nel 1543, in un momento molto turbolento della storia del paese, rientrò in Scozia il più noto riformatore scozzese del momento, George Wishart, intenzionato a propagandare la Riforma, da lui appreso nei suoi viaggi in Germania e a Ginevra. Wishart fu protetto durante questo periodo dai proprietari terrieri protestanti e fu così che conobbe K., tutore all'epoca dei figli di uno di questi proprietari, aderente al clan dei Cockburn di Ormiston.

K. divenne quindi un discepolo di Wishart e ne proseguì l'opera dopo la morte il 28 marzo 1546 sul rogo del maestro, fatto condannare dal cardinale e legato pontificio David Beaton (ca. 1494-1546), arcivescovo di Saint Andrews. Quest'ultimo fu, a sua volta, ucciso il 29 maggio 1546, due mesi dopo il rogo, da parte di un gruppo di sedici seguaci di Wishart.

L'assassinio fu imprudentemente lodato da K., il quale, già compromesso con Wishart, al posto di trovare rifugio all'estero, commise l'errore di riparare all'interno del castello di Saint Andrews. La decisione non fu certo saggia, perché il castello fu posto sotto assedio da parte delle forze cattoliche di James Hamilton (m. 1575), 2° conte d'Arran, reggente del trono della regina, ancora bambina, Maria Stuarda (1542-1587). La guarnigione capitolò nel luglio 1547, dopo l'intervento di una flotta francese in appoggio delle truppe cattoliche, e K., come gli altri, fu imprigionato sulle galee francesi per 19 mesi.

Knox in Inghilterra

Rilasciato solo nel febbraio 1549, pare per intercessione personale del re inglese Edoardo VI (1547-1553), K. si recò quindi in Inghilterra, accolto cordialmente dall'arcivescovo di Canterbury, Thomas Cranmer. K. rimase in Inghilterra per cinque anni, predicando dapprima per due anni a Berwick upon Tweed, una città sul confine con la Scozia, dove entrò in conflitto con il suo superiore, il vescovo di Durham, Cuthbert Tunstall (1474-1559), a causa della sua opposizione al rito della messa e delle modifiche da lui apportate alla pratica della Cena del Signore (faceva fare la Comunione stando seduti e usava pane comune), poi a Newcastle, dove rimase fino al 1553.

Nel 1551 gli fu offerto il vescovato di Rochester, un'abile mossa della corte per poter controllare le attività del riformatore scozzese (sempre più critico verso la struttura della Chiesa anglicana), inquadrandolo nella gerarchia stessa, ma K. rifiutò e nel 1554, dopo la salita al trono della regina cattolica Maria Tudor (1553-1558), detta Maria la Sanguinaria, egli ritenne più prudente emigrare in Francia, a Dieppe.

Tra Svizzera e Scozia

Da qui K. si recò a Ginevra, dove visse nell'estate 1554, e, dopo una breve permanenza a Francoforte, dove si oppose all'uso dei cerimoniali anglicani e del Book of Common Prayer nella comunità di protestanti inglesi, egli ritornò a Ginevra per diventare pastore della locale comunità inglese.

Nell'agosto 1555 K. visitò la Scozia predicando il credo calvinista, ma fu chiamato ben presto a rispondere del suo operato davanti alla gerarchia ecclesiastica di Edimburgo. Tuttavia, poiché nel frattempo egli era già rientrato a Ginevra con la moglie appena sposata Marjorie Bowes, i giudici scozzesi poterono solo condannarlo in contumacia, bruciando sul rogo la sua effigie.

K. rimase a Ginevra fino al 1558 e in questo periodo scrisse molti dei suoi lavori principali, principalmente sotto forma di epistole, e soprattutto il polemico The first blast of the trumpet against the monstrous regiment of women (Il primo squillo di tromba contro la mostruosa moltitudine delle donne), in cui K. si scagliò contro Maria Tudor d'Inghilterra, la reggente di Scozia Maria di Guisa e Lorena (1515-1560), Caterina de' Medici (1519-1589) e Maria Stuarda. L'attacco contro Maria Tudor risultò un po' fuori tempo, perché nel frattempo la regina cattolica era morta, ma il tono misogino (oggigiorno si direbbe anti-femminista) del libello probabilmente indispettì la nuova regina d'Inghilterra, Elisabetta I (1558-1603), che negò il permesso di transito per il predicatore scozzese nella primavera 1559.

K. quindi, dovendo raggiungere la Scozia, ci arrivò via mare, giungendo in un altro dei tanti momenti critici della storia di questo tormentato paese. Si era infatti sull'orlo della guerra civile tra riformatori e cattolici, guidati dalla reggente Maria di Lorena. K., trincerato nella città fortificata di Perth, fu riconosciuto ben presto come capo del partito riformatore e i suoi discorsi infiammarono la folla, che si diede alla distruzione di chiese e monasteri. La guerra civile, con inserimenti di truppe inglesi a fianco dei riformatori e francesi con i cattolici, volse finalmente a favore della fazione riformatrice e la fine fu accelerata dalla morte di Maria di Lorena il 10 giugno 1560 nel castello d'Edimburgo.

Il 17 agosto 1560 K. ed il proprio partito, denominato Congregazione, poterono presentare e far votare la Confessione Scozzese di stampo riformato calvinista. Poco dopo fu approvato anche il Primo libro della Disciplina, il piano di K. per il governo ecclesiastico. Purtroppo il momento favorevole a K. fu funestato dalla morte della moglie Marjorie nel novembre 1560.

Maria Stuarda di Scozia

Un'altra morte, un mese dopo, avrebbe influenzato il futuro di K.: quella del giovane Francesco II di Francia (1559-1560), marito di Maria Stuarda di Scozia, la quale, oramai diciottenne, decise di rientrare in patria nell'agosto dell'anno successivo per reclamare il proprio trono. Nonostante che in un primo momento Maria sembrasse accettare lo status quo religioso ed in particolare la proibizione delle messe sul territorio scozzese, la convivenza tra il riformatore e la giovane regina cattolica risultò immediatamente difficile da gestire: la celebrazione poco dopo della messa, in forma privata, nella cappella della regina nel palazzo reale di Edimburgo scatenò immediate proteste e disordini di piazza.

Per molto tempo Maria Stuarda cercò di tirare K. dalla sua, con lusinghe, lacrime e minacce, e cercò perfino di convincere il consiglio reale a pronunciare una condanna per tradimento nei suoi confronti, ma clamorosamente il processo, svolto nel dicembre 1562, assolse K. da ogni accusa. Tuttavia la situazione rimase tesa, anche per l'influenza nefasta che avevano i vari consiglieri di Maria sulla regina stessa: in particolare William Maitland di Lethington (ca. 1525-1573), che all'assemblea generale del parlamento il 4 giugno 1564 cercò con ogni mezzo di screditare K. Questi, a sua volta, riuscì a tirarsi addosso un bel po' di critiche per aver sposato nel marzo 1564 Margaret Stewart di Ochiltre, 34 anni più giovane del riformatore (50 anni contro 16) ed oltretutto di sangue reale: per i detrattori egli aveva potuto impalmare la giovane sposa solo ottenebrando la sua mente con l'uso della stregoneria!

Lord Darnley

Ma anche la sua "nemica" Maria Stuarda faceva parlare di sé per le sue discutibili scelte matrimoniali: tramontata l'ipotesi di sposare l'Infante di Spagna, il famoso Don Carlos (1545-1568), Maria sposò il 29 luglio 1565 il proprio cugino di primo grado, Henry Stewart, Lord Darnley (1545-1567), un ambizioso e collerico nobile cattolico imparentato con la famiglia reale inglese (era pronipote di Enrico VII d'Inghilterra).

I protestanti, guidati da K., temerono per la sopravvivenza del loro credo e Darnley, che aveva inutilmente cercato di convincere Maria a nominarlo suo successore in mancanza di eredi, attaccò con furia K., accusandolo di aver predicato contro il "Re" (come Darnley si faceva chiamare) paragonando la sua situazione all'episodio biblico del Re Achab e di Jezebel (Isaia 26: 13-21).

Una rivolta dei lord protestanti, guidati dall'ex consigliere della regina e dal suo fratellastro, James Stewart, conte di Moray (ca. 1531-1570) fallì miseramente nel settembre 1565 e la successiva repressione esiliò, entro il febbraio 1566, molti nobili riformisti. Ma il 9 marzo 1566 furono nuovamente i problemi familiari della regina ad avere il sopravvento: un gruppo di congiurati, istigati da Darnley, irruppe negli appartamenti della regina incinta, uccidendo a pugnalate l'amante della sovrana, il musicista italiano Davide Rizzio (o Riccio) (1533-1566): lo scopo di Darnley era di provocare uno choc mortale a Maria e di salire al trono lui stesso, ma la regina sopravvisse e diede alla luce il 19 giugno 1566 il suo unico figlio, James (Giacomo), che sarebbe diventato re Giacomo VI di Scozia l'anno dopo, il 24 luglio 1567, dopo l'abdicazione della madre, e Giacomo I d'Inghilterra nel 1603, alla morte di Elisabetta I.

L'abdicazione di Maria Stuarda e gli ultimi anni di Knox

Il 9 febbraio 1567 Darnley fu fatto uccidere da un complotto organizzato da James Douglas, conte di Morton (m. 1581), già da lui implicato nella morte di Rizzio, e da James Hepburne, conte di Bothwell (1535-1578). Quest'ultimo divenne il nuovo marito di Maria Stuarda, ma lo sdegno popolare e una rivolta dei nobili li obbligò a fuggire: Maria fu catturata e imprigionata nel castello di Lochleven, mentre K. chiedeva a gran voce la sua esecuzione capitale: come sopra detto, la regina fu comunque costretta ad abdicare a favore del figlio James.

L'anno dopo, la regina fuggì e, radunato un esercito, affrontò i protestanti, guidati da James Douglas, nella battaglia di Langside del 13 maggio 1568: la sconfitta definitiva di Maria e la sua fuga in Inghilterra dalla cugina Elisabetta I, che la tenne in cattività per ben 19 anni e poi la fece decapitare nel 1587, spianò finalmente la strada all'affermazione della Chiesa Riformata in Scozia. La denominazione di Chiesa Presbiteriana sarebbe arrivata con il suo successore Andrew Melville.

K. continuò a chiedere pubblicamente la morte di Maria Stuarda e questo gli alienò le simpatie di diversi nobili. Decise quindi di ritirarsi a Saint Andrews a scrivere e predicare, quando la salute glielo permetteva. Alla fine di agosto del 1572, K. ritornò a Edimburgo, e apprese con immenso dolore le notizie appena giunte dalla Francia sulla strage degli ugonotti durante la notte di San Bartolomeo (23 agosto). Il 24 novembre 1572 K. morì di polmonite nella sua casa di Edimburgo.