Niceta (o Nicheta o Niquinta) (vescovo o "papa" cataro) (XII secolo)

Vescovo bogomilo della Ordo Drugunthiae (Chiesa di Dragovitza, in Bosnia), di ispirazione dualista radicale, in opposizione alla Chiesa di Bulgaria, di impostazione moderata, a Niceta è attribuita la fondazione del catarismo occidentale nella sua forma radicale.

Predicando in Italia settentrionale, egli incontrò Marco di Lombardia, capo della neonata Chiesa catara d'Italia, d'ispirazione moderata bulgara, e lo convinse ad allinearsi sulle posizioni radicali, nominandolo vescovo di tutti i catari d'Italia. Quest'episodio ed il successivo concilio di Saint Felix de Caraman fecero sì che molti autori considerano, impropriamente, N. come il papa dei catari.

Nel 1167, a Saint Felix de Caraman, vicino a Tolosa, in Francia meridionale, si tenne un importante concilio cataro, presieduto da N. Questi impose le mani (Consolament) a sette vescovi e pose le basi del catarismo francese con la fondazione di quattro diocesi: Albi, la più consistente, da cui la terminologia di albigesi data ai catari, Agen, Carcassonne e Tolosa. Tutte queste diocesi francesi aderirono alla corrente radicale, ma in Italia le cose andarono diversamente: solo la chiesa di Desenzano si schierò apertamente per la dottrina radicale, mentre le altre cinque, con la chiesa di Concorezzo in testa, rimasero moderate.

Gli atti del concilio di Saint Felix de Caraman furono trascritti in un testo, denominato Carta di Niceta, scritto tra il 1223 ed il 1226, di cui ci sono giunte delle copie del XVII secolo.