John Purvey, letterato inglese, lavorò insieme a John Wycliffe come professore all'università di Oxford, e ne seguì gli insegnamenti, diventando il suo segretario. Nel 1382, in seguito alla condanna di Wycliffe per il trattato De Eucharistia, dove il riformatore inglese aveva attaccato la dottrina della transustanziazione, P. si ritirò con il suo maestro nella parrocchia di quest'ultimo a Lutterworth, nella contea del Leicestershire, dove lo assistette fino alla sua morte, avvenuta il 31 Dicembre 1384.
In quegli anni, P. lavorò sulla traduzione inglese della Bibbia, la quale era stata già redatta dallo scrittore lollardo Nicholas di Hereford, ma che risultava del tutto illeggibile per i troppi latinismi. P. completò una versione stilisticamente più scorrevole nel 1395: questa ebbe un enorme successo e fu presa come base per la Bibbia, nella versione autorizzata in inglese (chiamata familiarmente versione di re Giacomo) del 1611.
Alla morte del capostipite, P. diventò capo del movimento lollardo ed approfittò della schizofrenia del tirannico re Riccardo II (1377- deposto 1399), per rinforzare la posizione del movimento, protetto da diversi esponenti della nobiltà. Egli giunse anche a presentare nel 1395 al Parlamento un progetto di riforma della Chiesa inglese, che fu ovviamente respinto, in dodici punti ricalcanti i precetti di Wycliffe. Ma, in seguito alla deposizione di Riccardo da parte di Enrico di Lancaster (il figlio di Giovanni, il protettore di Wycliffe), divenuto re Enrico IV (1399-1413), la situazione per i lollardi cambiò radicalmente in senso peggiorativo. Infatti Enrico, per ringraziarsi la Chiesa iniziò una energica azione di soppressione del movimento lollardo, contrassegnata dall'Atto De Hæretico Comburendo (Del bruciare gli eretici) del 1401, che permetteva ai vescovi di arrestare, imprigionare, torturare e consegnare al braccio secolare gli eretici.
Proprio nel 1401 P. fu arrestato e tenuto in carcere fino all'anno successivo, quando, davanti l'arcivescovo di Canterbury, Thomas Arundel (1353-1414), egli ripudiò le sue idee ed accettò una rendita dall'arcivescovo. Già nel 1403, egli si pentì della scelta e tornò ad essere un lollardo, finché non fu arrestato definitivamente nel 1421. Da quel momento non si hanno più notizie di lui, ma si suppone egli sia morto, probabilmente in carcere, intorno al 1428.