Spriggs, Elbert Eugene (n. 1937) e Twelve Tribes (Dodici tribù) (dal 1972)

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Elbert Eugene Spriggs Jr.

La vita di Spriggs e le origini della setta

Nato a Chattanooga, nel Tennessee, il 18 maggio 1937, Elbert Eugene Spriggs Jr., ex direttore del personale in un’azienda di tappeti, aderì in California negli anni ’70 al famoso Jesus Movement (Movimento di Gesù). In seguito, deluso da questo movimento cristiano hippie, iniziò ad organizzare, con l’aiuto della quarta moglie Marsha, degli incontri religiosi casalinghi con adolescenti, che venivano aiutati dai coniugi S. a partecipare alle funzioni domenicali delle varie denominazioni religiose dei dintorni. Il gruppo spontaneo, denominato Light Brigade (Brigata leggera), fu finanziato dal 1973 con la nuova attività di S.: un fast food con gastronomia a Chattanooga (il primo di una serie diffusa in alcuni stati del Sud degli USA) chiamato Yellow Deli (Gastronomia gialla) (sito web www.yellowdeli.com) e, con il crescere di una necessità religiosa di tipo comunitario simile a quella dei primi apostoli, gli adepti smisero di frequentare le chiese locali, per fondare la propria entità autonoma, la Vine Community Church (Chiesa della comunità della vigna).

Tuttavia, ben presto, il movimento entrò nel mirino della polizia locale e dei gruppi anti-sette per accuse di presunti abusi su minori: del resto si era nel periodo del tristemente noto Tempio del Popolo, che avrebbe visto concludersi la tragica vicenda a Jonestown, in Guyana, nel 1978 con un suicidio di massa dei 914 adepti. S. decise quindi di trasferire la comunità di Chattanooga presso quella di Island Pond, nel Vermont, fondata dai suoi seguaci nel 1977 e denominata Northeast Kingdom Community Church (Chiesa della comunità del regno nord-orientale), sebbene anche qui le critiche nei loro confronti e le accuse di maltrattamenti e abusi sessuali su minori continuassero.
Negli anni ’80 la setta, che nel frattempo aveva preso il nome di Twelve Tribes (Dodici Tribù), crebbe, aprendo gruppi in Germania (a Steinenberg: la prima comunità all’estero), Francia, Australia, Canada, Brasile, Spagna, Argentina e Inghilterra fino ad un numero odierno stimato di 31 centri e di 2.500 adepti. Il sito web ufficiale è www.twelvetribes.com/ ed il periodico ufficiale è il Twelve Tribes Freepaper (Libero giornale delle Dodici Tribù).

Dottrine e abitudini delle Dodici Tribù

Il movimento delle Dodici Tribù è formato da comunità messianiche isolate e chiuse al mondo esterno, ritenuto molto immorale. I seguaci, che mettono tutti i propri averi in comune, pensano di far parte dell’unica vera chiesa sulla terra dai tempi degli apostoli.
Le donne del gruppo indossano gonne pantaloni o lunghe vesti, con i capelli lunghi e senza trucco, mentre gli uomini portano la barba e i capelli lunghi legati in una coda di cavallo corta, e vestono modestamente, tenendo intenzionalmente la camicia fuori dai pantaloni.

La figura di S. e degli anziani è centrale in qualsiasi decisione del gruppo: il fondatore, secondo alcuni ex adepti, padrone assoluto della setta, decide tutto: dottrine religiose [egli rifiuta l’uso della Bibbia, considerata un libro molto pericoloso, e che può essere capito solo “sotto la guida degli unti” (S. stesso e gli anziani)], pratiche e stile di vita (per esempio, agli adepti comuni non è permesso guardare la televisione, ascoltare la radio o leggere). Nella scala gerarchica, dopo S., vengono gli anziani, che godono di molti privilegi, a quali gli adepti comuni non possono accedere.

La teologia è una miscela di messianismo apocalittico (questi sarebbero gli ultimi tempi prima del ritorno di Cristo), pratiche ebraiche vetero-testamentarie (la circoncisione, il sabbatarianismo, il concetto di impurità della donna durante il ciclo mestruale) e di protestantesimo fondamentalista (per esempio il totale rifiuto del divorzio e dell’omosessualità), sebbene contenga alcuni elementi originali, come la teoria dei tre destini eterni dell’uomo [che ricorda vagamente la dottrina escatologica cattolica tripartita in paradiso, purgatorio (concetto, per altro, rifiutato dalla maggior parte delle denominazioni protestanti) e inferno]:

  • il destino sacro, riservato ai discepoli di Cristo, che sono salvati per mezzo di Lui e vivono totalmente per Lui,
  • il destino giusto per le persone buone che non hanno mai sentito il vangelo, e
  • il destino malvagio per le persone cattive che distruggono la vita degli altri con il proprio egoismo.

Critiche alla setta

Le Dodici Tribù sono state e sono tuttora al centro dell’attenzione e delle critiche dei movimenti anti-culto ed anti-sette per le forti limitazioni imposte alla libertà individuale (una totale dipendenza alla volontà del gruppo): secondo il racconto di diversi ex-adepti (vi sono molti siti dedicati a queste testimonianze), ai seguaci non viene praticamente permesso di fare nulla, se non lavorare anche 16-18 ore al giorno.

Viene, infatti, fatto divieto di votare, avere una propria privacy [gli anziani controllano le telefonate con l’esterno, censurano la posta e interferiscono perfino nel consigliare alle coppie di sposi le posizioni sessuali “corrette” (sic!) per avere figli], è necessario chiedere permesso per visitare i parenti all’esterno della comunità e comunque non si può partecipare ad eventuali funerali, gli adepti non possono portare gioielli od orologi da polso, non possono usufruire dell’assistenza medica statale e le donne, di conseguenza, non possono partorire in ospedali, e viene loro insegnato che è giusto che esse soffrano nel parto (o che possano anche morirne), che è loro dovere fare almeno sette figli ed essere totalmente sottomesse ai loro mariti. Le Dodici Tribù sono state inoltre accusate di razzismo nei confronti di ebrei e neri, accusa comunque sdegnosamente respinta dagli adepti.
Il dissenso interno non è assolutamente tollerato (i disobbedienti sono paragonati a Satana!): per i recalcitranti scatta l’applicazione dell’ostracismo e della scomunica, simile alla meidung degli amish. A chi abbandona il gruppo è detto che Dio li ucciderà.

I più colpiti ed infelici in questo sistema sono i bambini e gli adolescenti: su di essi i genitori spesso non possono esercitare la propria patria potestà, che però è esercitata severamente dai pastori della comunità. I minori vengono spesso puniti e ripetutamente picchiati a colpi di bacchetta, fino a lasciare visibili segni sul corpo, per futili motivi (ad esempio ridere, raccontare barzellette, fare le boccacce, giocare facendo rumore o in giochi di fantasia), devono lavorare (in violazione delle leggi vigenti sul lavoro minorile), possono giocare solo sotto sorveglianza degli adulti (che però, come si diceva, devono lavorare 16-18 ore al giorno), ma spesso in una comunità c’è una sola bicicletta o un solo pallone per giocare. Non possono tenere animali domestici, celebrare feste gioiose come i compleanni o il Natale, andare alle scuole pubbliche, essere curati dal sistema sanitario nazionale. Perfino i neonati vengono strettamente fasciati per non permettergli di muoversi troppo!
Le segnalazioni di casi di adolescenti e bambini della setta picchiati [con la scusa che se i bambini non imparano l’obbedienza, non avverrà la parusia, il ritorno sulla terra di Yahshua (il nome ebraico di Gesù)], o perfino di abusi sessuali ai loro danni, sono state al centro di frequenti reportage giornalistici, processi o inchieste giudiziarie americane.