Sabbatarianismo (o sabatismo) e semisabbatarianismo (XVII secolo)

Origini

L'usanza di considerare il sabato come giorno santo di riposo, tipica degli ebrei, quando veniva applicata da cristiani era detta Sabbatarianismo (o Sabatismo), e fu usuale per i primi cristiani fino al Concilio di Laodicea del 384, dove ai fedeli venne ordinato, pena la scomunica per i dissidenti, di santificare la domenica come giorno di riposo. In questa pratica dei cristiani bisogna distinguere tra sabbatariani e semisabbatariani: i primi infatti credevano che il sabato era il giorno prescelto (il settimo giorno della Genesi), dove l'uomo, come aveva fatto Dio, doveva rigorosamente astenersi da qualsiasi lavoro manuale, mentre i secondi pensavano che questa funzione la poteva svolgere anche il giorno di domenica.

Anche dopo il 384, quest'abitudine non scomparve del tutto rimanendo in alcune particolari situazioni, come per esempio nella chiesa celtica irlandese del VI secolo, dove furono riconosciuti come festività da santificare sia il sabato sia la domenica, e la Chiesa copta d'Etiopia, che tuttora santifica il sabato.

Nel XIII secolo il grande filosofo e teologo Alberto Magno (ca.1193-1280) suggerì la separazione tra il comandamento morale di rispettare il settimo giorno di riposo dopo sei di lavoro e il simbolo dello specifico giorno di sabato, applicabile solo alla religione giudaica.

Ed arriviamo al XVI secolo, quando gli unitariani in Europa orientale adottarono il s., che riprese vigore spandendosi per tutta l'Europa della Riforma, nonostante le feroci critiche sia di Lutero che di Calvino.

Il sabbatarianismo in Inghilterra (XVII secolo)

Attraverso i suddetti unitariani ed alcuni anabattisti olandesi, il s. si diffuse in Inghilterra durante il regno di Elisabetta I (1558-1603), e fu pubblicato nel 1595 il trattato del reverendo dissidente Nicholas Bound, dal titolo True doctrine of the Sabbath (la vera dottrina del Sabato).

La controversia riprese con vigore durante il regno di Giacomo I (1603-1625), il quale fece pubblicare The Book of Sports (il libro degli sport) nel 1618, che stabiliva le attività ricreative (tra cui il tiro con l'arco e la danza) permesse di domenica: il libro fu ripubblicato da Carlo I (1625-1649) nel 1633. Il s. si diffuse durante questo periodo grazie all'operato di John Traske e di Theophilus Brabourne.

John Traske (ca. 1585-1636)

John Traske, un ex maestro di scuola di East Coker, vicino a Yeovil (nel Somerset), fu ordinato nel 1611 ed aderì alle idee s. già prima della sua ordinazione. Dopo aver scontato un periodo di prigione nel 1615 per aver pubblicato scritti sul s., egli fondò a Londra nel 1617 una congregazione s., che successivamente fu denominata traskita dal suo nome.

I traskiti credevano nel rispetto letterale del 4° comandamento e praticavano anche alcune abitudini dietetiche ebraiche, ma ben presto furono perseguitati e il loro stesso capo dovette soffrire nuovamente nel 1618 per un processo ed una successiva severa condanna, che gli fu condonata solo in seguito ad una sua totale abiura.

Negli anni successivi, tra il 1620 ed il 1630, pare che Traske si limitasse a predicare il calvinismo nelle contee inglesi del Devon e del Dorset, mentre è poco chiaro se avesse proseguito nelle sue convinzioni sabbatariane. E' certo in ogni caso che dopo pochi anni dal suo rientro a Londra, fu arrestato su ordine dell'Alta Corte di Commissione nel 1636 e imprigionato per reiterazione delle convinzioni sabbatariane, benché egli negasse ogni suo coinvolgimento. Rilasciato perchè già gravemente malato, Traske morì nello stesso 1636. In realtà ad assumere il comando della setta era stata la moglie di Traske, Dorothy, che non aveva per nulla abiurato al contrario del marito: fu arrestata e imprigionata fino alla sua morte, avvenuta nel 1645.

Theophilus Brabourne (1590-1662)

Theophilus Brabourne, un prete anglicano di Norwich, ordinato nel 1621, non iniziò, al contrario di Traske, una sua setta, ma cercò di incorporare le usanze ebraiche concernenti il Sabbath nelle pratiche della Chiesa d'Inghilterra.

Egli pubblicò diversi lavori sull'argomento e nel 1634 fu inquisito sulle sue convinzioni, ma riuscì ad arrivare ad un accordo con le autorità ecclesiastiche anglicane, a fronte di una sua esplicita dichiarazione di ortodossia religiosa e gli fu quindi permesso di ritornare a predicare in Norwich nel 1635. Nel 1648, dopo aver ricevuto una cospicua eredità, Brabourne lasciò il sacerdozio per dedicarsi a tempo pieno ai suoi studi.

Brabourne morì nel 1662 e nei suoi ultimi lavori, dimostrò di aver oramai modificato le sue prime idee sul sabbatarianismo.

Altre tendenze sabbatariane e semisabbatariane

Nel XVII secolo il semisabbatarianismo ebbe un certo successo presso i puritani, che imposero la rigorosa osservanza del giorno di riposo di Domenica con atti parlamentari durante la repubblica, o Commonwealth (1649-1660), mentre l'usanza legata al riposo di Sabato fu popolare presso altri movimenti protestanti inglesi del XVII secolo, come gli indipendenti, alcuni battisti (sia generali che particolari), che si denominarono Battisti del Settimo Giorno, ed i quinto-monarchisti.

Soprattutto con questi ultimi, i s. ebbero dei stretti contatti, risultati poi molto imbarazzanti dopo la fallita insurrezione, organizzata dal capo quinto-monarchista Thomas Venner nel gennaio 1661. Venner e gli altri capi della rivolta furono decapitati e le successive repressioni perseguitarono anche i s.

In Inghilterra il s. riuscì a sopravvivere episodicamente fino al XVIII secolo, mentre la versione domenicale (o semisabbatariana) ebbe alti e bassi: per esempio nel 1781 l'editto Lord's Day Observance Act (atto d'osservanza del giorno del Signore) proibiva l'apertura di domenica dei posti di divertimento. Ovviamente oggigiorno c'è a riguardo una tendenza ad un maggiore permissivismo, sebbene sia significativo che fino a pochi anni fa tutte le partite di calcio in Inghilterra venivano rigorosamente giocate di sabato.

In Stati Uniti il s. ebbe invece una nuova gioventù con i movimenti avventisti del XIX secolo.