Miller, William (1782-1849) e millerismo o avventismo

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William Miller

 

Premessa

Nella prima metà dell'800 la parte occidentale dello stato di New York fu conosciuta come Burned over District o Burnt District  (distretto bruciato), secondo un termine coniato dall'evangelista Charles Grandison Finney (1792-1875), perché c'erano state così tante conversioni in occasione dei moltissimi revival religiosi, che si tennero nella zona durante il Second Great Awakening (Secondo grande risveglio), da non avere più combustibile da bruciare, cioè una maniera simbolica per dire che non c'erano più potenziali fedeli da convertire!

In quest'area, a parte i seguaci di William Miller di cui si parlerà in questa scheda, nacquero altre nuove denominazioni religiose come i Mormoni, gli Shakers, la Comunità di Oneida e la setta di Jemima Wilkinson, e apparvero diversi spiritisti come le sorelle Fox - fondatrici del movimento spiritualista americano - che nel 1848 affermarono di parlare con i morti.

I primi anni

Il predicatore americano William Miller nacque il 15 febbraio 1782 vicino a Pittsfield, nel Massachusetts, da una famiglia contadina, che si trasferì poco dopo nella parte occidentale dello stato di New York, quindi proprio nel sopraccitato Burned over District.

M. partecipò alla guerra tra Stati Uniti e Gran Bretagna del 1812 e questa dolorosa esperienza provocò in lui una crisi religiosa, cui il suo credo deista non era in grado di dare delle risposte. Decise quindi, in seguito ad un revival religioso nel 1816, di abbandonare la sua fattoria a Poultney Village, nel Vermont, e di convertirsi al battismo nel 1818 e impiegò i successivi 14 anni a studiare la Bibbia e, in particolare, le profezie in essa contenute, accettando alla lettera le loro previsioni, soprattutto quelle inerenti alla parusìa (la Seconda Venuta di Cristo).

La dottrina millenarista

Nel 1832 M. iniziò un tour di predicazione, nel quale spiegò la sua dottrina millenarista, che lo portava a credere che l'Avvento di Cristo sarebbe stato nel 1843.

Il suo calcolo riprendeva quelli del pastore riformato tedesco Johann Petri (1718-1792), che aveva dedotto dal libro del profeta Daniele (passi 8,14 e 9,24) un periodo di 2300 anni, dal 453 a.C., quindi 2300 meno 453 fa 1847, data prescelta da Petri per la fine del mondo. Per M. invece i calcoli iniziavano invece dal 457 a.C., anno in cui il re Artaserse I di Persia (464-424) autorizzò la ricostruzione di Gerusalemme, come riportato dal libro d'Esdra 7,12-26. Da queste riflessioni si otteneva l'equinozio di primavera (21 marzo) del 1843, ma, a parte il passaggio di una cometa tra il 28 febbraio ed il 1 aprile, non successe niente di particolare. M. si accorse allora di un'imprecisione nei suoi calcoli: il calendario gregoriano non aveva l'anno zero, quindi corresse la sua previsione per il 1844, sempre al 21 marzo. Passata pure questa data inutilmente, Samuel Snow (1806-1870), un seguace di M., suggerì che dal passo del profeta Abacuc 2,3: È una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perché certo verrà e non tarderà, si poteva dedurre un certo ritardo, quantificabile in 7 mesi e 10 giorni, che avrebbe portato la data al 22 ottobre 1844 (la data nel 1844 del Yon Kippur, importante festività ebraica).  

I milleriti o avventisti

Ormai erano tra 50.000 e 100.000 (anche se alcuni testi parlano di "milioni" di persone nel mondo influenzate da queste idee di M.) le persone convertite alle dottrine millenariste di M., che dal nome del predicatore si denominavano milleriti o più comunemente conosciuti oggi come avventisti, perché attendevano l'avvento di Cristo: diversi di loro abbandonarono o vendettero le loro proprietà per predicare il Vangelo in quelli che loro credevano essere gli ultimi giorni del mondo. Tuttavia, la mattina del 23 ottobre, tutti si accorsero che Gesù Cristo non era affatto apparso nella data profetizzata e i milleriti provarono quindi quello sconforto, denominato "La Grande Delusione": parecchie migliaia abbandonarono la causa di M.

Altri suoi seguaci giustificarono, tuttavia, il mancato appuntamento con il fatto che, secondo la profezia, era successo un evento eccezionale in Cielo. Per esempio, divenne popolare la spiegazione fornita da Owen Russell Loomis Crosier (1820-1913), nel febbraio 1846, che fino a quel giorno Gesù aveva svolto il Suo ministero nel tabernacolo celeste, intercedendo per l'umanità, ma che da quella data si era trasferito nel Sancta Sanctorum e che la porta della salvezza era stata irrimediabilmente chiusa (dottrina della "porta chiusa") e soltanto coloro che avevano creduto nel messaggio millerita avrebbero potuto salvarsi.

Eppure lo stesso Miller, che fu espulso dalla Chiesa Battista - e i suoi seguaci riuniti nell'Associazione Cristiana Avventista - continuò ad aspettare inutilmente la parusìa e morì il 20 dicembre 1849 a Hampton, nello stato di New York.

Altre dottrine seguite dalle chiese d'ispirazione avventista

Prima di elencare le chiese che presero ispirazione dalle profezie di M. bisogna soffermarsi brevemente sulle altre dottrine che, contemporaneamente al millerismo, si consolidarono e spesso fecero parte del corpus dogmatico e delle abitudini di queste chiese:

  • Sabbatarianismo (o sabatismo): il concetto secondo il quale il sabato (il settimo, secondo la Genesi) è il giorno prescelto per il riposo, dove l'uomo, come già aveva fatto Dio, doveva rigorosamente astenersi da qualsiasi lavoro manuale. Presente sporadicamente nei primi secoli del Cristianesimo, questa dottrina ritornò in auge nell'Inghilterra del XVII secolo, portatavi dagli unitariani dell'Europa orientale. Tra i dissidenti religiosi - emigrati dall'Europa in America nella prima metà del XVIII secolo - si segnalano i Battisti Tedeschi del Settimo Giorno di Johann Conrad Beissel, le cui idee sabbatariane influenzarono vari pensatori avventisti come Joseph Bates (1792-1872), autore del trattato Seventh-day Sabbath (Il sabbath del settimo giorno), e John Nevins Andrews (1829-1883).

  • Condizionalismo (o immortalità condizionata dell'anima): secondo cui l'anima, dopo la morte, entra in uno stato di sonno da cui si risveglierà solo al momento della parusìa, quando solo alle anime dei giusti toccherà l'immortalità, mentre quelle dei malvagi, fatte risorgere dopo il regno millenario di Gesù Cristo, saranno distrutti dal fuoco assieme a Satana. Curiosamente questa dottrina ha un inaspettato precursore: Papa Giovanni XXII, che nel 1331 aveva incautamente dichiarato che le anime dei morti in grazia di Dio avrebbero goduto della "visione beatifica" non subito dopo la morte, come affermava la tradizione cristiana, ma solo alla resurrezione dei morti e che, nell'attesa, essi avrebbero dormito godendo del conforto di Cristo "sotto l'altare". Fu smentito da un'affermazione in senso tradizionale dell'Università della Sorbona a Parigi. Nel XIX secolo il condizionalismo ebbe un revival con i popolari (200.000 copie vendute) Sei Sermoni di George Storrs (1796-1879) ed entrò a far parte della dottrina avventista.

  • Il Nome Sacro di Dio (Sacred Name): secondo il quale Dio ha un nome sacro (Yahweh o Geova) e questo deve essere obbligatoriamente utilizzato e pronunciato se si vuole conseguire la salvezza.

  • Precetti alimentari: alcuni avventisti seguono la legge di Mosè per quanto concerne la proibizione di consumare carni di maiale e in generale cibi impuri (spesso i fedeli di questi gruppi diventano vegetariani). Inoltre si astengono dal consumo di tabacco, alcool, caffè e tè.

  • Rifiuto di festività cristiane: alcune denominazioni rifiutano certe feste cristiane - definite pagane - come Natale, Pasqua e Pentecoste. In compenso la Cena del Signore viene osservata nel mese ebraico di Nizan.

  • Anglo-israelismo: curiosa teoria, seguita da alcuni gruppi, tesa ad identificare USA e Gran Bretagna (ma anche altre nazioni dell'Europa Occidentale) come discendenti delle tribù perdute d'Israele (rispettivamente Manasse ed Efraim).

Le chiese avventiste e sabatiste dopo la morte di Miller

Dopo la Grande Delusione, gli avventisti si divisero man mano in diverse denominazioni e chiese:

  • Evangelical Adventists (Avventisti Evangelici): Uno dei primi gruppi milleriti, che - maggioritario negli anni '40 e '50 del XIX secolo - rifiutò nuovi calcoli per la parusìa e rigettò le altre dottrine avventiste (sabbatarianismo, condizionalismo, Nome Sacro e pratiche giudaizzanti), ma, non avendo grandi differenze rispetto ai gruppi protestanti "storici", ne fu gradualmente riassorbito fino a scomparire.

  • Advent Christian Association (Associazione Cristiana Avventista), fondata nel 1860 a Salem, nel Massachusetts da un gruppo di seguaci più stretti di M., più inclini a riformulare una nuova data per la parusìa. I principali fondatori furono Charles F. Hudson (1795-1881) e George Storrs, autore dei Sei Sermoni, sotto l'influenza di Jonathan Cummings (1785-1867), un autorevole discepolo di M., che aveva ricalcolato la data dell'avvento di Cristo per il 1854. Ma anche quest'ultima data passò senza un nulla di fatto e quindi fu fissata un'ulteriore nuova scadenza per il 1874 da parte di un gruppo, denominato The Midnight Cry (Il grido di mezzanotte), che faceva capo a Nelson Homer Barbour (1822-1906), il quale spiegò l'ennesima mancanza della fine del mondo con il fatto che, proprio perché era vicina la parusìa (la sua nuova previsione era per il 1914), era iniziato un periodo di presenza invisibile di Cristo in Terra per preparare il gruppo dei suoi eletti all'evento finale. Uno dei più stretti collaboratori di Barbour fu Charles Taze Russell, fondatore di un gruppo di Studenti Biblici, che nel 1931 avrebbe preso il nome con il quale è noto oggi in tutto il mondo: Testimoni di Geova.

  • Life and Advent Union (Unione della Vita e dell'Avvento) fondata anch'essa nel 1863 da Storrs, predicatore molto attivo e artefice, come si è detto, della popolarità della dottrina condizionalista in ambiente avventista. Nel 1964 la Advent Christian Association e la Life and Advent Union si fusero nella Advent Christian Church (Chiesa Cristiana Avventista) (sito: http://www.adventchristian.org), che oggi conta circa 30.000 fedeli e che professa l'imminente parusìa, il condizionalismo, l'infallibilità della Bibbia e il battesimo per immersione totale, ma non il sabbatarianismo, i precetti alimentari della legge mosaica e le profezie di Ellen White.

  • La chiesa più consistente della galassia avventista è, senz'altro, quella dei Seventh-day Adventists (Avventisti del settimo giorno), che prese avvio dal gruppo inter-denominazionale nel 1855 in Washington, nel New Hampshire, fondato dal sabatista Joseph Bates, da James White (1821-1881), anch'egli di convinzioni sabatiste, e dalla moglie di quest'ultimo, Ellen Gould Harmon White (1827-1915), che poi sarebbe diventata la vera leader di questa denominazione. L'attuale nome le fu data durante la prima conferenza generale, tenuta nel maggio 1863.

  • Church of God (Seventh-day) [Chiesa di Dio (Settimo giorno)], nata da una scissione di avventisti, capeggiata da Gilbert Cranmer (1814-1904), raccolti intorno alla rivista "The Hope of Israel" (La speranza di Israele) e che non accettavano le profezie di Ellen White. La caratteristica della chiesa è l'osservanza di precetti giudaizzanti, come la proibizione di cibi impuri e il rifiuto di festività cristiane.Tra i vari scismi che dovette subire il più importante fu quello di Herbert W. Armstrong (1892-1986), che fondò nel 1933 la Radio Church of God (Chiesa radiofonica di Dio), che cambiò il nome in Worldwide Church of God (Chiesa di Dio Universale) nel 1968.

  • Sacred Name Movement (Movimento del Sacro Nome): Tra le denominazioni avventiste sabatiste giudaizzanti spesso anglo-israeliti si possono annoverare alcuni minuscoli gruppi (in tutto probabilmente non più di 5/7.000 aderenti), originariamente generati dalla Chiesa di Dio (Settimo giorno) e che seguono la dottrina del Sacro Nome, includendo sistematicamente la traslitterazione inglese Yahweh (o Yahvah) del tetragramma ebraico YHWH nella propria intestazione.