Swedenborg (o Svedberg), Emanuel (1688-1772) e la Nuova Chiesa di Gerusalemme

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Emanuel Swedenborg

 

I primi anni (1688-1716)

Lo scienziato e teosofo mistico svedese Emanuel Swedenborg nacque a Stoccolma il 29 gennaio 1688, terzogenito di Jesper Swedenborg (1653-1735) e Sara Behm. Il padre era professore di teologia all'università di Uppsala e decano della cattedrale, e più tardi divenne vescovo di Skara, mentre le notizie riferenti alla madre riportano che ebbe in tutto nove figli e che morì nel 1696, quando Emanuel aveva otto anni.

Considerato un genio molto precoce [un recente studio lo classifica tra i personaggi della storia con uno dei più alti Q.I. (quozienti d'intelligenza) mai registrati], S. entrò alla facoltà di filosofia dell'università di Uppsala nel giugno 1699, a soli undici anni. Il suo campo di studio tuttavia non si limitò alla filosofia, ma spaziò dalle scienze alla matematica, legge, musica d'organo, lingue classiche (latino, greco ed ebraico) e moderne (inglese, olandese, francese e italiano).

S. completò gli studi universitari nel 1709 e nell'anno successivo egli intraprese un viaggio di studio in Inghilterra per allargare le sue conoscenze nei campi più disparati della fisica, astronomia, meccanica pratica, rilegatura di libri, intarsio, costruzione d'orologi, mobili e oggetti di bronzo. In un suo successivo viaggio in Olanda egli imparò inoltre la tecnica d'ottenimento delle lenti ottiche, mentre la sua enciclopedica cultura si arricchì negli anni successivi con conoscenze di cosmologia, matematica, anatomia, fisiologia, politica, economia, metallurgia, mineralogia, geologia, ingegneria mineraria e chimica.

La carriera pubblica e scientifica (1716-1745)

Nel 1716 S. fu nominato assessore straordinario del Reale Collegio minerario da parte del re svedese Carlo XII (1697-1718), posto che comportò frequenti viaggi d'ispezione e che S. occupò con diligenza per 31 anni. S. agì inoltre come consulente personale del re Carlo XII in materia d'ingegneria, supervisionando progetti per la creazione di bacini navali e di un sistema per spostare navi da battaglia sulla terraferma. La carriera pubblica di S. comprendeva anche il seggio alla Camera dei Nobili (una delle quattro parti, di cui si componeva il Parlamento svedese), seggio che egli detenne interrottamente dal 1719 fino alla sua morte.

Inoltre egli compì studi sperimentali in metallurgia, dove approfondì i metodi per il trattamento del ferro, del rame e del bronzo, e in biologia, dove furono particolarmente apprezzati i suoi lavori sul cervello, sul sistema nervoso e sulla ghiandola pituitaria. Tutti i suoi studi scientifici e filosofici portarono inevitabilmente alla pubblicazione di diverse importanti opere, dei quali ricordiamo:

  • Chimica (1720): secondo S. tutto nella natura poteva essere spiegato matematicamente. Egli inoltre asseriva che la materia era il moto arrangiato in forme geometriche, ciò in contrasto con la teoria newtoniana delle particelle di materia permanenti e irriducibili.

  • Opera philosophica et mineralia (1734). Qui S. riprese il suo concetto del moto, o energia o attività, come primo punto della natura. Dal moto, provocato da un impulso divino all'azione, si formano delle serie di cose finite, ogni serie più estesa e meno attiva della precedente. Tutte le sostanze materiali emanano sfere di energia, che interagiscono con l'ambiente circostante. La teoria della cosmologia di S. fu ripresa da diversi famosi pensatori come George Louis Leclerc de Buffon (1707-1788), Immanuel Kant (1724-1804), Johann Heinrich Lambert (1728-1771) e Pierre-Simon de Laplace (1749-1827).

  • Oeconomia regni animalis (dal 1740) e Regnum animale (1747). In due questi trattati S. sviluppò la curiosa teoria che nel sangue circolasse l'anima, cioè, più precisamente, che il cervello e il corpo funzionassero per mezzo di un fluido spirituale, non spiegabile scientificamente, che veicolava, per l'appunto, l'anima.

La crisi religiosa (1745)

Già dal 1736 S. aveva avuto delle visioni e degli stati paranormali, ma la vera crisi religiosa avvenne nell'aprile 1745 a Londra, quando ebbe una visione durante una cena: uno spirito gli comunicò che Dio aveva bisogno di un tramite (in altre parole lui) per rivelarsi agli uomini e dare una nuova interpretazione alle Sacre Scritture.

Rassegnò quindi le dimissioni dal suo incarico di assessore per dedicarsi a tempo pieno ai suoi studi biblici, alle sue visioni e ai colloqui con gli spiriti dell'aldilà, che furono riassunti nella sua voluminosa opera in dodici volumi Arcana coelestia (I misteri celestiali) (1749-1756), una spiegazione versetto per versetto dei significati più reconditi della Genesi e dell'Esodo. Quest'opera fu ironicamente attaccata da Kant nel 1766 nel suo trattato Träume eines Geistersehers (I sogni di un visionario). Negli anni successivi seguì la serie impressionante di altri testi di S. per un totale di 40 titoli, secondo il conteggio della Swedenborg Foundation di New York.

Tuttavia S. iniziò a divenire conosciuto in patria solamente dopo il 1759-1761 in seguito a tre episodi di chiaroveggenza che provocarono scalpore, soprattutto dopo che egli era entrato in comunicazione con lo spirito del fratello defunto (Augusto Guglielmo di Prussia) della regina di Svezia, Lovisa Ulrika (1720-1777).

Gli ultimi anni e l'accusa d'eresia (1768-1772)

La notorietà portò anche dei guai con le autorità ecclesiastiche luterane, che nel settembre 1768 dibatterono nel concistoro di Göteborg come fermare gli scritti di S., considerati dal decano Ekebom "corrotti, eretici, ingiuriosi e oltremodo discutibili". Fu perfino ipotizzata un'accusa di socinianesimo, per il suo rifiuto di accettare la divinità di Cristo, ma S., rientrato da poco da un viaggio in Francia e Inghilterra, si difese con energia da un'accusa che egli definiva un vero insulto. Tuttavia il Consiglio della Corona condannò le dottrine teologiche di S. e ne proibì la diffusione: il mistico si appellò allora al re Adolfo Federico I (1751-1771) in persona, il quale passò la patata bollente alle università svedesi. Queste ultime non si pronunciarono né per una condanna né per un'assoluzione e l'affaire si sgonfiò poco a poco.

Nel 1771, alla veneranda età di 82 anni, S. intraprese un ulteriore viaggio, che sarebbe stato anche l'ultimo, in Olanda e in Inghilterra, a Londra e qui, nel dicembre dello stesso anno soffrì per un colpo apoplettico, che lo ridusse quasi in fin di vita per tre settimane. Gradualmente si riprese e nel febbraio 1772 egli scrisse a John Wesley, il fondatore del metodismo, invitandolo a recarsi a Londra per discutere di teologia con lui: Wesley, che era in partenza per uno dei suoi frequenti giri pastorali, chiese di rinviare l'incontro al suo rientro, sei mesi dopo, ma S. si confidò con la sua domestica che per quella data egli sarebbe stato oramai nel mondo degli spiriti, perché sarebbe morto il 29 marzo 1772. Esattamente come aveva predetto, in quel giorno alle cinque del pomeriggio, il mistico svedese spirò.

La dottrina

Per S. Dio è Amore e l'Amore stesso viene rivelato dal Signore Gesù Cristo. A Sua volta, Dio Padre è una delle tre manifestazioni dell'unica Persona rivelata in modi differenti: S., infatti, rifiutò la dottrina trinitaria ortodossa, cadendo così in una classica accusa di sabellianesimo (unica ipostasi e tre forme). Egli credeva che le Sacre Scritture fossero la Parola di Dio, ma che potessero essere lette in molte maniere, permettendo di ricercare i significati simbolici più nascosti: S. accettò come veramente ispirati solamente i Vangeli e l'Apocalisse, mentre fu fortemente critico nei confronti di alcune parti dell'Antico Testamento, come il libro di Giobbe e il Cantico dei Cantici.

Secondo S. il mondo è popolato da influssi positivi e negativi, derivati dall'eterna lotta tra gli spiriti buoni (gli angeli) e cattivi (i demoni). La lotta tra angeli e demoni indubbiamente influenza l'animo umano, sebbene sia l'uomo che deve respingere le tentazioni dei demoni, affidandosi agli angeli buoni. In ultima analisi, questa lotta porta ad un tal equilibrio spirituale in questo mondo cosicché è proprio l'uomo che deve decidere il suo destino spirituale. Chi decide di fare della propria vita un paradiso, nell'aldilà troverà lo stesso, ma chi decide per l'inferno in terra, sa cosa lo aspetta dopo la morte, da cui la critica di S., favorevole al libero arbitrio, nei confronti del calvinismo per la teoria della predestinazione.

Pur mantenendosi luterano per tutta la sua vita S. attaccò il luteranesimo per aver predicato l'assoluzione dei peccati tramite la fede, mentre fu critico nei confronti del cattolicesimo per la venerazione del papa.

Infine S. credeva nella parusia (seconda venuta in Terra di Cristo), ma non sotto forma di distruzione di tutto il creato e giudizio finale, bensì come una nuova comprensione degli insegnamenti di Cristo e della verità in essi nascosta (per questo egli attaccò la Chiesa Cattolica colpevole di aver occultato la verità della fede nelle Sacre Scritture).

La Nuova Chiesa di Gerusalemme

Durante la sua vita S. non espresse mai il desiderio di staccarsi dalla Chiesa luterana, ma lo strappo fu consumato dai suoi discepoli, dopo la sua morte. In particolare un suo adepto inglese, Robert Hindmarsh (1759-1835) organizzò il primo gruppo di discepoli di S., e contribuì, insieme con altri quattro ex predicatori metodisti (tra cui James Hindmarsh, padre di Robert), alla formale creazione della Conferenza Generale della Nuova Chiesa di Gerusalemme nel 1787 a Londra.

In Stati Uniti, già dal 1784 gli scritti di S. erano stati portati a Philadelphia da James Glen, un affiliato al gruppo di Hindmarsh, e la prima chiesa swedenborgiana fu fondata a Baltimora nel 1792.

Oggigiorno la Chiesa Swedenborgiana (siti: http://www.swedenborg.org e http://www.swedenborgmovement.org) esiste in piccoli gruppi in tutto il mondo e conta un totale di circa 30.000 membri, divisi principalmente in:

  • The General Conference of the New Church (Gran Bretagna), il gruppo, di tipo congregazionale, storicamente più antico e fondato, come si è detto, nel 1787.

  • The General Convention of the New Jerusalem Church (USA), conosciuta anche come The Swedenborgian Church of North America, chiesa di tipo congregazionale e fondata nel 1817 a Philadelphia.

  • The General Church of the New Jerusalem, di tipo episcopale. Il gruppo più numeroso, fondato a Bryn Arthyn, in Pennsylvania, nel 1897 in seguito ad uno scisma operato da Henry Benade (1818-1905), che credeva nell'infallibilità degli scritti di S e voleva reintrodurre un sacerdozio con tre livelli gerarchici. (sito http://www.newchurch.org).

  • The Lord's New Church (o Nova Hierosolyma), di tipo episcopale. Chiesa fondata nel 1937 in Pennsylvania da una scissione del precedente, operata dal reverendo Theodore Pitcairn e ben presente in Sud Africa, Olanda, Svezia, Giappone e Inghilterra.