Taziano ed encratiti (120 - ca.175)

Taziano era un siriano convertito al Cristianesimo da San Giustino martire (m. ca. 165) tra il 150 ed il 165. Nel 172, egli diventò il capo della setta degli encratiti (probabilmente con base ad Edessa), il cui nome deriva dal greco èncrateis (continenza). Questa era una setta gnostica, probabilmente influenzata dai sethiani, che riteneva Satana fosse il figlio del Demiurgo, Ialdabaoth, creatore del mondo materiale, e che egli, dopo la caduta, avesse, sotto forma di serpente, creato la vite (perciò gli E. rifiutavano il vino), tentando Adamo ed Eva.

Lo spirito buono doveva, secondo gli E., essere liberato dal corpo malvagio e, perciò, per accelerare questo processo, essi aborrivano il matrimonio, la procreazione ed il consumo di carne.

Le opere

T. scrisse un Discorso ai greci, un'opera in 42 capitoli, in cui attaccò il mondo pagano ed ellenistico, ed un Diatessaron, tentativo di fusione dei quattro vangeli in un continuo narrativo, molto popolare nei paesi di lingua siriaca fino al Medioevo, nonostante i tentativi del Cristianesimo ufficiale di sopprimerlo.