Tindal, Matthew (ca. 1655-1733)

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Bartholomew Dandridge: Ritratto di Matthew Tindal

(National Portrait Gallery - Londra)

La vita

Il filosofo deista Matthew Tindal, figlio di prelato anglicano, nacque a Beer Ferrers (o Ferris), nella contea inglese del Devon, nel 1655 circa. Dopo aver studiato giurisprudenza al Lincoln College all'università di Oxford con il decano di Worcester George Hickes, nel 1678 T. divenne fellow (membro) dell'All Souls College, sempre a Oxford.

Nel 1685, influenzato dalla dottrina anglicana dell'High Church (letteralmente Chiesa Alta, la forma esteriore della Chiesa d'Inghilterra più vicina al Cattolicesimo nella ritualità), si convertì al Cattolicesimo, per poi ritornare sui suoi passi tre anni dopo, essendosi reso conto (come lui stesso dichiarò) "delle assurdità del papato".

Dal punto di vista giuridico, T. fu un assertore del giusnaturalismo (la dottrina che sosteneva la pre-esistenza di norme di diritto naturale, prima ancora della loro istituzionalizzazione) e sull'argomento scrisse diverse opere, come l'Essay on the Obedience to the Supreme Powers (Saggio sull'obbedienza ai poteri estremi) del 1694 e The liberty of Press (La libertà di stampa) del 1698, ma fu soprattutto nella sua vena polemica anticlericale che produsse i suoi migliori lavori letterali.

Nel 1706 egli pubblicò anonimamente The Rights of the Christian Church associated against the Romish and all the other priests who claim an indipendent power over it (I diritti della Chiesa Cristiana proclamati contro quella Romana e contro tutti gli altri preti che proclamano un potere indipendente su di essa), dove riprese il concetto erastianista della supremazia dello Stato sulla Chiesa. Nonostante vari tentativi di impedire l'uscita del libro (l'autore, l'editore e lo stampatore furono tutti citati in tribunale!), il successo decretato dal pubblico permise la stampa di ben quattro edizioni e, nel 1709, di un'apologia Defence of the Rights of the Christian Church (Difesa dei diritti della Chiesa Cristiana), che fu tuttavia bruciata pubblicamente per ordine del Parlamento inglese nel 1710. Le persecuzioni contro T. continuarono per anni e coinvolsero anche la sua opera maggiore, Christianity as old as the Creation (Cristianesimo antico come la creazione), la cui prima parte fu pubblicata nel 1730, ma la cui seconda parte, sotto forma di manoscritto, fu bruciata per ordine delle autorità ecclesiastiche inglesi dopo la morte di T., avvenuta ad Oxford il 16 agosto 1733.

Christianity as old as the Creation

Considerata la Bibbia del deismo, la Christianity as old as the Creation, pubblicata a Londra nel 1730 e tradotta nel 1741 anche in tedesco (permettendo così la diffusione delle idee deiste in Germania), si basa sui seguenti principi:

  • Dio è eternamente lo stesso, infinitamente saggio e buono e ciò che il perfetto Dio crea deve essere, a sua volta, perfetto, quindi una religione assolutamente perfetta non può essere né alterata, né migliorata, né peggiorata.

  • La natura umana è sempre la stessa e inalterabile, quindi la perfetta religione di Dio dispensa la verità equamente a tutti gli uomini in ogni epoca. La Rivelazione non può aggiungere niente ad una religione che è perfetta, universale e immutabile. La vera religione rivelata è semplicemente una riedizione della religione della natura o della ragione e il Cristianesimo, se esso è la religione perfetta, non può che essere questa riedizione, e quindi deve essere antica come la creazione (da cui il titolo del libro).

  • Le altre religioni sono invece manipolazioni da parte della casta sacerdotale della superstizione e della mitologia, ma - attenzione! - anche il Cristianesimo può cadere in questa trappola. Infatti anche se il Vangelo rinforza la verità della religione naturale per tutti gli uomini, elementi di progressivo corruzione dogmatica, biblico-mitologica, liturgica hanno travisato il messaggio originale della religione e solo il libero pensiero può far trionfare la verità contro le mistificazioni e le resistenze della gerarchia ecclesiastica.