Wesley, Charles (1707-1788)

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Charles Wesley

 

Fratello minore del più famoso John, Charles Wesley nacque il 18 dicembre 1707 a Epworth, nella contea inglese del Lincolnshire, diciottesimo figlio del rettore di Epworth, il reverendo Samuel Wesley (1662-1735), e di Susannah Annesley (1669-1742). Come già i fratelli Samuel (il primogenito) e John, l'educazione di W. venne inizialmente affidata alla madre, ma, in seguito, egli fu ammesso, con Samuel, alla Westminster School di Londra, dove rimase fino al 1726, anno in cui entrò, seguendo le orme del fratello John, al Church College all'università di Oxford, dove si laureò nel 1730 in arti liberali.

Ad Oxford nel 1729 W. fondò, assieme da altri studenti, il Holy Club (club santo o circolo devoto), al quale aderì in seguito John, che ne diventò in breve tempo il leader. Gli aderenti del club furono soprannominati (non senza una punta di ironia) metodisti a causa del rigore metodico con il quale si impegnavano in esercizi spirituali e di autodisciplina, inclusi digiuni, astemia, letture della Bibbia e di testi devozionali come l'Imitazione di Cristo dello scrittore ascetico Tommaso di Kempis (1380-1471), frequenti accostamenti alla Comunione, opere di carità e di visita ai sofferenti. Al gruppo aderì nel 1732 anche George Whitefield, del Pembroke College, che sarebbe diventato il terzo punto di riferimento del metodismo.

Nel 1736, dopo la morte del padre, W. ed il fratello, rispondendo ad un appello per un posto di pastore che convertisse gli indiani e regolasse la vita religiosa nella colonia britannica della Georgia da parte del governatore, il generale James Oglethorpe (1696-1785), si recarono oltreoceano, ma il soggiorno fu totalmente fallimentare. Dopo circa un anno, deluso e amareggiato, W. rientrò in Inghilterra: John resistette in Georgia ancora un anno, ma alla fine scoraggiato dal disinteresse degli abitanti della colonia o degli indigeni verso i suoi severi precetti religiosi, e travolto da un'imbarazzante situazione sentimentale, dovette fare ritorno in patria.

Da questo momento la vita e le esperienze religiose di W. furono intimamente legate a quelle del fratello più famoso: anche lui entrò in contatto con i Fratelli Moravi, della cui comunità di Londra cui fece parte. Nel periodo (maggio 1738) in cui John raccontò di aver provato l'esperienza del Grande Risveglio, W. iniziò a scrivere il primo di un'impressionante serie di inni - furono ben 6.000 in tutta la sua vita! - che divennero molto popolari.

Egli divenne inoltre, dall'ottobre 1738, un apprezzato predicatore e, seguendo i consigli di Whitefield, decise, come John, di dedicarsi alla predicazione itinerante spesso all'aperto (nei campi, nei fienili, nelle case private), ove non fosse invitato a farlo nelle chiese locali. Per esempio, un testimone dell'epoca, tale Joseph Williams, riportò in termini entusiasti di una sua predica estemporanea a Bristol, davanti ad una folla di 1.000 persone.

Ben presto W. e suo fratello si resero conto che era necessario stabilire delle Regole Generali di tipo pratico da seguire: queste furono dunque stese il 1 maggio 1743 e tuttora sono valide come parte della Disciplina metodista. Il metodo utilizzato dai due W. e da Whitefield fu ben presto pesantemente perseguitato dal clero anglicano inglese sotto forma di violenti sermoni anti-metodisti (i W. furono perfino accusati di essere agenti gesuiti, mandati per sovvertire l'ordine della Chiesa d'Inghilterra), denunce presso i magistrati locali, attacchi anche fisici contro le persone dei tre fondatori: durante una visita a Cardiff, nel Galles, nel 1740 la casa dove egli predicava fu circondata da una folle vociferante e W. stesso fu perfino minacciato da un esagitato armato di spada, mentre nel 1744, a Walsall, il predicatore fu bersagliato da fango e sassi. Tuttavia fu nello stesso Galles che W. incontrò la futura moglie, Sarah Gwynne: il felice matrimonio dei due, celebrato da John l'8 aprile 1749, fu ben diverso della tormentata unione di John con la vedova Mary Vazeille.

Dal 1756 W. ridusse l'attività di predicatore itinerante per stabilirsi definitivamente nel 1771 a Londra, dove egli si occupò di coordinare i metodisti della capitale inglese e dove morì il 29 marzo 1788.

Più legato alla Chiesa d'Inghilterra del fratello (nel 1772 egli dichiarò che "il primo obiettivo di mio fratello sono i metodisti, e poi la Chiesa; il mio è prima la Chiesa e poi i metodisti"), W. non apprezzò la decisione di quest'ultimo di ordinare pastori metodisti e di nominare nel 1784 i 100 fedeli, denominati Legal Hundred (i legali cento), che avrebbero dovuto amministrare la chiesa metodista, dopo il decesso del suo fondatore, e perfino di ordinare due vescovi (o sovrintendenti) per le comunità in America, il Dr. Thomas Coke (1747-1814) e Francis Asbury (1745-1816), e uno per i metodisti inglesi, Alexander Mather (1733-1801).

I due figli di W., Charles junior e Samuel (1766-1837), diedero luogo ad una dinastia di apprezzati musicisti, di cui il più famoso fu il nipote di W., Samuel Sebastian Wesley (1810-1876), noto compositore ed esecutore di musica per organo.