Franck (o Frank), Sebastian (1499-1542)

Fare clic per visualizzare la foto

Sebastian Franck

 

La vita

Sebastian Franck, da non confondere con l'omonimo compositore di inni sacri (1606-1668), nacque nel 1499 a Donauwörth, a nord di Augusta, in Baviera. Nel 1515 egli si iscrisse all'università di Ingolstadt, proseguendo poi gli studi all'università di Heidelberg, nel collegio domenicano denominato Bethelem, dove conobbe i suoi futuri avversari Martin Butzer (Bucero) e Martin Frecht (1494-1556). Il 23 Agosto 1518 F. assistette personalmente ad uno degli episodi più significativi della nascente Riforma: l'incontro (o meglio scontro) di Augusta tra Martin Lutero e il cardinale Tommaso Caietano. Nonostante ciò, nella fase iniziale della sua vita rimase cattolico diventando prete e accettando nel 1524 una parrocchia vicino ad Augusta.

La conversione alla Riforma di F. avvenne, in ogni modo, tra il 1525 ed il 1527: secondo alcuni autori, probabilmente a Norimberga già nell'anno successivo, 1525. In seguito egli divenne predicatore luterano a Gustenfelden, un piccolo borgo vicino a Norimberga stessa. Qui F. risedette tra il 1527 ed il 1529, sposandosi nel 1528 e scrivendo vari lavori, di rigorosa impronta luterana, tra cui una prefazione ad uno scritto contro gli anabattisti ed un trattato contro l'ubriachezza.

In seguito, alla ricerca di un ambiente più liberale per le sue idee, F. emigrò a Strasburgo nel 1529, dove nel 1530 scrisse Chronik und Beschreibung der Türkey, un trattato, nel quale F. dichiarò che nessuna delle fedi cristiane protestanti del momento, Luterana, Zwingliana o Anabattista possedeva la Verità e che quindi ce ne sarebbe stata una quarta, una chiesa invisibile spirituale, governata dalla parola di Dio, senza bisogno di cerimonie, sacramenti o sermoni. Indubbiamente all'evoluzione delle sue idee avevano contribuito noti dissidenti della Riforma, come Michele Serveto e Caspar von Schwenckfeld. Nel 1531 F. pubblicò il suo più importante lavoro Cronica, Zeitbuch und Geschichts Bibel, un trattato di questioni sociali e religiose, dove F. mostrò una certa simpatia verso i dissidenti religiosi e propugnò una completa libertà di pensiero. Purtroppo il lavoro costò al suo autore un periodo di carcere, seguito dall'espulsione da Strasburgo, voluta proprio dal suo ex compagno di studi, il predicatore Martin Bucero.

Nel 1532 lo troviamo a Esslingen (vicino a Stoccarda), dove per sbarcare il lunario, F. impiantò una fabbrica di saponi, ma nel 1533 egli decise di trasferirsi a Ulm, di cui diventò cittadino nel 1534. Qui, però, F. incontrò l'altro suo ex compagno di studi, Martin Frecht (1494-1556), pastore della città, che lo tenne particolarmente d'occhio, chiedendone l'espulsione nel 1535, dopo la pubblicazione di alcuni suoi scritti, come Paradoxa ducenta octoginta (1534), particolarmente sgraditi ai teologi luterani. A riguardo F. protestò vivamente: gli fu quindi permesso di rimanere in città, a patto di sottoporre i suoi scritti all'approvazione delle autorità cittadine. F. interpretò questa costrizione come limitata a ciò che veniva pubblicato in città e furbamente fece stampare i suoi successivi lavori a Francoforte ed a Augusta. Tuttavia anche queste pubblicazioni suscitarono scandalo e Frecht ebbe buon gioco nel far espellere F. da Ulm nel 1539.

A questo punto a F. non rimase altro che emigrare con la famiglia in Svizzera, a Basilea, visto anche il clima a lui particolarmente sfavorevole culminato nella risoluzione di condanna per eresia emanata dai teologi luterani, capitanati da Melantone, che si erano riuniti a Schmalkalden nel 1540. A Basilea, F. lavorò come stampatore e pubblicò numerosi lavori e nella stessa città svizzera F. morì nell'inverno del 1542.

La dottrina

Primo propugnatore dell'individualismo religioso, F. era contrario all'appartenenza ad una qualsiasi chiesa e comunità religiosa, di cui negava la capacità salvifica: egli riduceva il Cristianesimo ad un'esperienza interiore ed individuale. Per il mistico F. era infatti importante concentrarsi sulla luce divina, fonte di vita religiosa e presente in tutti noi: esso era "lo spirito", in pratica lo Spirito Santo.

F. era inoltre un pacifista e universalista e, indipendentemente da razza o religione, considerava suo fratello ogni uomo, concetto espresso anche nel Libro suggellato da sette sigilli (1539).

Attaccato da tutti, Lutero in testa, che lo criticò per la mancanza di positivismo cristiano nei suoi lavori, F. fu comunque un autore molto letto nella sua epoca e, benché le sue idee non fossero particolarmente originali perché aveva attinto molto dai grandi mistici del XIII e XIV secolo, come Johannes Tauler e Johannes Eckhart, egli influenzò lo sviluppo del libero pensiero in diversi paesi, tra cui l'Olanda.