Anabattismo (dal XVI secolo)

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Gli anabattisti Christiaen Langedul, Cornelis Claesz, Mattheus de Vik, e Hans Symonsz vengono portati al rogo ad Anversa nel 1567

[da Jan Luiken: Martyrs Mirror (1685)]

Premessa

Per anabattismo s'intende un vasto movimento nell'ambito della Riforma, i cui adepti non riconoscevano la validità del battesimo dei bambini (concetto denominato anche con il brutto neologismo anti-pedobattismo) e propugnavano il battesimo dei credenti adulti. Tuttavia, poiché quasi tutti gli adulti dell'epoca erano stati battezzati già da bambini, l'azione di ripetere questo sacramento venne denominata anabattismo (dal greco ana = ancora e baptizo = battezzo) o ribattesimo.

Il ribattesimo non era una novità assoluta nella storia del Cristianesimo: già lo praticavano i donatisti, che però ribattezzavano i fedeli precedentemente battezzati da preti "indegni". Nel Medioevo invece furono i petrobrusiani, i bogomili ed i catari a rifiutare il battesimo dei bambini, ma il fenomeno anabattista del XVI secolo poco aveva da spartire con questi precedenti storici.

Le origini

Le origini dell'anabattismo vanno ricercate innanzi tutto nella contrapposizione tra riformatori, diciamo, "ortodossi", come Lutero, Melantone, Zwingli e Calvino e riformatori radicali, come Carlostadio, Müntzer, Schwenckfeld, Serveto o Lelio Sozzini, citandone solo alcuni dei più famosi, che rappresentarono "l'ala sinistra della Riforma", per usare un'espressione dello storico congregazionalista Roland Bainton.

I vari punti che accomunavano i radicali, tra cui si annoverano gli anabattisti stessi, contro gli ortodossi, erano:

  • Il rifiuto della riforma della Chiesa tradizionale: se, per Lutero, la parola di Dio era più importante della Chiesa, allora, in tal caso, per i radicali, la Chiesa istituzionale e tutto il suo apparato (sacramenti, teologia, liturgia etc.) andavano rigettati in toto.

  • La "vera" Chiesa doveva essere formata da credenti consapevoli, e non forzati dalla nascita, da cui il rifiuto del battesimo dei bambini.

  • La "vera" Chiesa era idealmente collegata alla Chiesa dei primordi o Chiesa primitiva. I radicali desideravano restituire l'originale purezza alla Chiesa, piuttosto che riformarla.

  • I radicali rifiutavano anche il concetto di lavorare per ottenere il consenso unanime del corpus christianum, inteso come l'unità dei fedeli, come invece volevano i riformatori ortodossi.

  • Il rifiuto della giustificazione luterana per fede: per i radicali, mediante la fede in Cristo, il peccatore non era solo giustificato, ma anche rigenerato. Il fedele doveva seguire, come un discepolo, l'esperienza di Cristo.

  • Il rifiuto della figura storica di Cristo e l'esaltazione dell'azione, all'interno del credente stesso, dello Spirito Santo, mediante le sue illuminazioni.

Le prime comunità anabattiste

Dopo anni di discussioni, gli storici odierni sembrano concordare sul fatto che il movimento dei profeti di Zwickau (attivo nel 1521-1522), con a capo Nicholas Storch, che tanta influenza ebbe sulle idee di Thomas Müntzer, non possa considerarsi la prima comunità anabattista, poichè in realtà il movimento era anch'essa più anti-pedobattista che ribattista.

E' invece unanime l'opinione che i primi anabattisti presero avvio la notte del 21 Gennaio 1525 a Zurigo, quando Conrad Grebel, come reazione ad una decisione di censura del Consiglio di Zurigo presieduto da Zwingli, ribattezzò l'ex sacerdote cattolico Georg Blaurock, che, a sua volta, ribattezzò Grebel ed altri 13 fedeli.

Il movimento si espanse a macchia d'olio in Svizzera, Germania, Austria, Moravia e Ungheria, ma altrettanto tempestiva fu la violenta reazione sia dei cattolici sia dei riformisti ortodossi: si calcola che nel periodo 1525-1529 siano stati uccisi più di 2.000 anabattisti.

In Tirolo l'anabattismo fu introdotto dal cappellaio Jakob Hutter, bruciato sul rogo nel 1536 per ordine del futuro imperatore Ferdinando I (imp.1558-1564). I seguaci di Hutter furono espulsi e si rifugiarono in Moravia, dove rimasero fino alla guerra dei Trent'anni (1618-1648), dopo del quale intrapresero una serie di migrazioni, che attraverso la Transilvania, l'Ucraina e la Russia, li portarono in Canada e negli Stati Uniti (Sud Dakota), dove tuttora vivono.  

Gli anabattisti, tra il 1526 ed il 1533, diventarono particolarmente introdotti a Strasburgo, dove operarono l'ingegnere minerario Pilgram Marpeck e l'ex monaco Michael Sattler.

La setta degli anabattisti, che era sempre stata contraddistinta da un atteggiamento pacifista, ebbe una brusca svolta estremista, quando il sarto Jan Beukels (chiamato Giovanni da Leida) e il fornaio Jan Matthys, seguaci del profeta anabattista Melchior Hofmann, installarono, nel Febbraio 1534, un "regno millenario" anabattista a Münster, una città libera della Renania settentrionale.

Tuttavia tali e tanti furono gli eccessi compiuti dal consiglio comunale anabattista della città (abolizione della proprietà privata, rogo di tutti i libri eccetto la Bibbia, abolizione dei vincoli matrimoniali e poligamia obbligatoria), che, quando, in un delirio di onnipotenza Giovanni da Leida si fece ungere come "re della nuova Gerusalemme" nel Maggio 1534, i cattolici, con a capo il vescovo di Münster, Franz von Waldeck (vescovo: 1532-1534, m. 1553), assieme ai luterani, capitanati da Filippo, langravio d'Assia (1504-1567), cinsero d'assedio la città e la espugnarono il 25 Giugno 1535, facendo strage dei difensori e giustiziando, dopo atroci torture, tutti i capi anabattisti il 22 Gennaio 1536.

L'anabattismo dopo Münster

Dopo il disastro di Münster, gli anabattisti fecero ammenda sullo spirito violento che stava percorrendo il movimento, ed, isolata la frangia più estremista di Jan van Batenburg (1495-1538), passando attraverso la mediazione di David Joris e dei familisti di Hendrik Niclaes, giunse all'espressione più pacifica dell'ex sacerdote olandese Menno Simons, il quale, nonostante le persecuzioni, riuscì a compattare il movimento anabattista, la cui corrente principale, dopo la sua morte, fu denominata per l'appunto dei mennoniti. Parte di loro si propagò per l'Europa, dall'Olanda alla Prussia all'Ucraina, mentre altri, come precedentemente gli hutteriti, emigrarono in Stati Uniti, in Pennsylvania.

Grande influenza sull'anabattismo ebbero anche i mistici o spirituali Caspar von Schwenckfeld e Sebastian Franck.

Successivamente, dal filone principale dei mennoniti, si staccò alla fine del XVII secolo l'ex vescovo svizzero Jakob Amman, il quale fondò una sua chiesa denominata amisch, poi semplificata in amish. Oramai totalmente scomparsi in Europa, gli amish sono ancora presenti in Pennsylvania e sono caratterizzati da una strettissima osservanza biblica, perciò rifiutano qualsiasi modernità, come automobili, telefoni, televisori e lampadine elettriche.

In Inghilterra, l'anabattismo influenzò la setta dei brownisti di Robert Browne, e in generale tutti i movimenti congregazionalisti, parte dei quali fu il movimento battista, fondato da John Smyth nel XVI secolo, da cui derivano le odierne chiese battiste, diffuse soprattutto in Stati Uniti. E' tuttora dibattuto la discendenza dall'anabattismo di questo movimento inglese.