Luca di Praga (1460-1528), i Fratelli Boemi (Unitas fratrum) ed i Fratelli Moravi

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Simbolo della Chiesa Morava

 

Il periodo storico

I Fratelli Boemi s'inserirono nel periodo storico scaturito in Boemia in seguito all'approvazione delle Compactata di Basilea, una serie di deroghe dottrinali, che riproduceva i Quattro Articoli di Praga (concepiti nel 1420 da Jakoubek di Stribo): esse furono concesse agli hussiti dal Concilio di Basilea (1431-1439) e quindi ratificate nel 1436 dalla Dieta di Iglau (Jihlava) in Moravia, dove i cattolici e gli hussiti avevano accettato reciprocamente le Compactata e l'obbedienza al Concilio. Ma questo compromesso non fu accettato dalla fazione radicale dei taboriti e si giunse ad una guerra civile tra i moderati utraquisti (momentaneamente alleati con i cattolici) e i taboriti stessi, conclusasi con la sconfitta di questi ultimi nella battaglia di Lipau (o Lipany) del 30 Maggio 1434, dove fu ucciso anche il loro capo Andreas Prokop.

Due anni dopo, nel 1436, alla Dieta di Iglau (Jihlava) in Moravia, i cattolici e gli hussiti accettarono reciprocamente le Compactata e l'obbedienza al Concilio. Fu formata una Chiesa Cattolica boema indipendente con a capo l'arcivescovo Jan Rokyzana. Tuttavia l'accordo non portò la sperata pace in Boemia, dove continuarono nuove lotte interne culminate nel 1448, quando il governatore di Praga, Giorgio Podiebrad reagì con forza ai tentativi dei cattolici di riprendersi i beni confiscati durante le guerre hussite e di rievangelizzare la regione con un'attività martellante dei predicatori francescani agli ordini del Vicario generale, San Giovanni Capistrano (1386-1456).

Podiebrad fu nominato reggente nel 1452 e divenne re di Boemia dal 1458 al 1470, sostenendo attivamente il rito utraquista.

La fondazione dell'Unitas fratrum

Nel 1457 alcuni utraquisti ed i superstiti taboriti si staccarono dalla Chiesa hussita, formando un movimento separato, denominato Unitas Fratrum (unità dei fratelli) o Fratelli Boemi, il cui fondatore fu un certo Gregorio (secondo altri autori, Giorgio), nipote del predicatore utraquista Rokyzana, ma di cui ebbe parte fondamentale il predicatore Petr Chelcický (1390-1460).

Il movimento ebbe un immediato successo ed aumentarono i suoi adepti fino al numero di qualche migliaio, ma la sua rapida crescita fu bloccata nel 1461 dall'arresto di Gregorio e di altri attivisti per ordine del re Giorgio Podiebrad, sempre vigile contro possibili riprese del defunto movimento taborita. Infatti, benché rifiutassero la violenza tipica dei taboriti, sviluppando invece altre caratteristiche, come l'abolizione di ogni grado e gerarchia, del giuramento, del servizio militare per favorire una vita basata sulla povertà evangelica, i Fratelli Boemi accettarono alcuni punti tipici dei radicali hussiti in tema di Eucarestia e Sacramenti.

Per continuare la loro opera essi si rifugiarono a Reichnau, sul lago di Costanza, dove nel 1467, i F. si fusero con i valdesi boemi nel 1467, diventando l'Unione dei fratelli boemi-moravi, e dando luogo alla consacrazione di diversi preti (che dovevano essere celibi e non potevano avere alcun possesso) e di un vescovo, Mattia di Kunwald. L'Unione era basata su una severa moralità, sulla quale vigilava un comitato di anziani, che potevano espellere coloro che si erano macchiati di qualche peccato o colpa.

In ogni caso le persecuzioni nei loro confronti da parte di re Giorgio continuarono fino alla sua morte nel 1471.

Luca di Praga

Luca nacque intorno al 1460 ed divenne baccelliere all'Università di Praga, affermandosi successivamente come teologo molto preparato. Dal 1480 circa, Luca fu nominato capo e vescovo dei F. riorganizzandoli come una vera chiesa: in questo dovette vincere l'opposizione interna rappresentata dall'ala più conservativa dei Radicali.

Nel frattempo, la Boemia era finita sotto il dominio della dinastia polacca degli Jagelloni: era infatti diventato re di Boemia (e dal 1490 anche di Ungheria) Ladislao II (1471-1516), figlio di Casimiro IV di Polonia (1444-1492). Ladislao fu alquanto tollerante con i F. e questa cosa permise una loro rapida espansione (circa 100.000 seguaci), nonostante la persecuzione voluta da Papa Alessandro VI (1492-1503): fu un vero peccato tuttavia che essi non sapessero meglio coltivare i rapporti con il re. Infatti, nel 1507, quando il sovrano li invitò ad una conferenza con gli utraquisti a Praga, essi, per tutta risposta, inviarono degli illetterati maleducati. Questo sgarbo mandò in bestia il re Ladislao, che iniziò a perseguitare i F. ad iniziare dall'Editto di San Giacomo del 1508.

Nel 1528 morì il vescovo Luca, che si era sempre posto in maniera equidistante dai vari pensieri riformatori dell'epoca, come i luterani e gli zwingliani.

I fratelli boemi dopo Luca di Praga

L 'eredità spirituale di Luca fu assunta da Giovanni di Augusta, il quale tentò una fusione con i luterani nel 1542, ma questa naufragò per una visione troppo severa della morale dei F., non condivisa da Martin Lutero. Tuttavia i F. furono lealmente al fianco dei luterani nella lega di Smalcalda e patirono anche loro le conseguenze della sconfitta nella battaglia di Muhlberg del 1547 e dovettero accettare o l'esilio in Polonia e Prussia o di fondersi almeno formalmente con gli utraquisti.

Un periodo di relativa pace si ebbe sotto Massimiliano II d'Asburgo (1564-1576), che rifiutò le decisioni del Concilio di Trento (1545-1563) per mantenersi in una posizione neutrale: ne approfittarono i F. per stendere la Confessio bohemica, l'atto di fede dei F., un documento teologicamente ancora in una posizione intermedia tra luterani e calvinisti.

Durante il regno dell'imperatore Rodolfo II (1576-1612) fu stillata una lettera di garanzia delle libertà religiose ai boemi, mentre durante il regno del successore, il fratello Mattia (1612-1619), avvenne l'episodio scatenante la Guerra dei Trent'anni: un'ulteriore defenestrazione di Praga degli incaricati cattolici dell'Imperatore. Ma non erano più i bei tempi di Zizka o Prokop: la guerra vide la secca sconfitta dei Boemi nella battaglia alla Montagna Bianca del 1620 da parte delle truppe dell'imperatore Ferdinando II (1619-1637), il quale forzò i F. a diventare cattolici o ad emigrare: molti scelsero di rifugiarsi in Ungheria o in Polonia settentrionale, tra cui l'illustre filosofo e pedagogo Jan Amos Komenski (Comenio). Altri F. boemi sopravvissero in clandestinità in Moravia, emigrando successivamente in Germania, dove intorno al 1730 il conte Nikolaus Ludwig von Zizendorf fondò il movimento dei Fratelli Moravi, unendo le caratteristiche dei F. con quelle del pietismo d'origine luterana.

Oggigiorno la Chiesa Morava, anche grazie ad un'intensa opera di missionariato nelle Americhe, conta nel mondo circa 300.000 fedeli.

Il sito ufficiale dei moravi in USA è http://www.moravian.org